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19 anni di Buffy

rs_560x415-130731110154-1024.Buffy.mh.073113Buffy compie 19 anni, cosa c’è dietro il successo della cacciatrice?

Esattamente 19 anni fa andava in onda sulla piccola The WB il pilota di un mid-season repleacement. Cosa vuol dire? Un rimpiazzo di metà stagione. Buffy The Vampire Slayer era uno show basato su un film che aveva floppato con un nome che può sembrare ridicolo su un network appena nato e come rimpiazzo di una serie eventualmente cancellata.

Buffy rappresenta un grande cambiamento nel panorama televisivo, Joss Whedon ha preso il cliché della biondina indifesa che muore per prima nei film horror e l’ha resa la protagonista, una donna forte, di carattere ma anche sbadata e umana. Perché i mostri, i vampiri, i demoni… sono tutte metafore, metafore di un percorso di crescita, metafore dei veri cattivi delle nostre vite, di un percorso coming of age.

Non c’è solo il sovrannaturale che incide sulle vite dei nostri protagonisti. Hanno problemi reali. Il liceo, le vite, il matrimonio, la morte. Un esempio lampante è la morte di Joyce. Buffy fa del tutto per capire la causa della malattia della madre, vuole che sia sovrannaturale, ma non lo è. Alcune volta la realtà fa più paura della finzione.

Cosa ha reso Buffy un successo?

I dialoghi svelti e frizzanti, pieni di neologismi e citazioni alla pop culture hanno fatto di Buffy materia di studio per sceneggiatori e amanti della materia. Whedon si è sempre divertito ad inventare neologismi e a giocare con le parole, rendendo i dialoghi del Buffyverse tra i più freschi della televisione.

Buffy è varietà di generi: In Buffy c’è tutto: comedy, drama, supernatural, musical, horror. La varietà di generi funziona, e non stona mai. Passiamo da momenti comici a momenti drammatici, e non è una doccia fredda. Funziona.

I Big Bad: Buffy ha battezzato il concetto di Big Bad: un grande cattivo a stagione, un cattivo che riusciamo ad odiare o ad amare, dipende. Uno solo, che resta nella cornice, mentre i “Monsters of the Week” fanno il loro lavoro. Ed arriva, poi, la battaglia finale. Ormai è diventato un archetipo televisivo ma Buffy l’ha introdotto nel panorama della serialità.

L’anticipazione e le storyline programmate: Joss Whedon è l’uomo che ci ha anticipato l’arrivo di Dawn nella terza stagione della serie. Whedon è stato molto intelligente nel pianificare la sua serie, c’è un grande lavoro di planning dietro l’intera struttura della serie.

La Scooby Gang: La Scooby Gang è uno dei punti di forza di questo show. Vedere il gruppo riunirsi, pianificando su come salvare il mondo, ti porta a voler essere in quella biblioteca o al Magic Box. Ti senti in famiglia.

Il Character Development: se c’è una cosa che Whedon sa fare è il character development, pensiamo solo al grande percorso di Cordelia Chase tra Buffy ed Angel, al cambiamento di Spike nel corso delle storyline e delle stagioni, alla crescita di Buffy come personaggio e come donna.

Buffy non è, quindi, il teen show che alcuni credono che sia (senza magari averlo visto o avendo visto un episodio o due ogni tanto). Buffy è una serie che ha fatto la storia della televisione, introducendo importanti tropes narrativi. la figura del Season’s Big Bad e della Scooby Gang, anticipando le sue storyline in una struttura seriale praticamente perfetta, regalandoci dialoghi freschi pieni di neologismi e citazioni alla pop culture, navigando tra diversi generi in un mix che non stona mai, dandoci percorsi e character development a volontà. Quindi ricordiamola con rispetto e ammirazione. Buffy The Vampire Slayer (1997-2003). She saved the world. A lot.

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