Once Upon A Time

Recensione di Daniele: Once Upon A Time 6×01 The Savior

Con OUAT è un po’ come con quelle relazioni che non riesci a chiudere.

Sai che dovresti, sai che è la scelta giusta da fare, sai che sei stato preso in giro per fin troppo tempo, bugie su bugie, cambiamenti e miglioramenti che sono rimasti solo parole vuote, eppure ad ogni premiere di stagione ti ritrovi lì eccitato a dargli un’altra chance.

Quindi non capisco perchè ce la prendiamo tanto con Belle Gold, quando noi siamo praticamente la sua versione shipper sputata.

Noi Belle, Once Upon A Time il nostro Rumple.

Quest’anno cambierai? Lo farai davvero? Basta con i plot holes, basta con la superficialità, l’incoerenza narrativa, con gli incipit fighi e mai approfonditi, basta con i nani, basta con le solite dinamiche che ci proponi da 5 anni ormai. Allora lo farai?”

Per te, Daniele? Diventerei lo show migliore di sempre”

Nemmeno il tempo di pensare: “dai, però questa premiere non è stata maluccio… Bene, ma non benissimo. Sono gli altri 22 episodi che mi preoccupano. Diamogli una chance..” che esce la notizia del ritorno di Robin Hood nella serie.

Adesso, non è tanto Robin Hood il problema, perchè ormai nello show aveva lo stesso peso delle vallette a Sanremo ai tempi di Pippo Baudo.

È l’atteggiamento che infastidisce.

Ci avevano parlato di addio definitivo, di possibilità di non ritorno, non è un mai dire mai è proprio un MAI.

Sean Maguire ci ha fatto così pena che a momenti lanciavamo una campagna solidale di raccolta fondi per pagargli le bollette.

E adesso: “Robin Hood tornerà per diversi episodi nella sesta stagione”

Ma se le meritano tutte le critiche sui social questi autori, perchè sono i primi a scatenare tali polemiche. Se le vanno a cercare proprio.

Non puoi prendere in giro così il pubblico. Se abbiamo considerato “poraccio” l’atteggiamento di Game of Thrones che ci ha perculati con la resurrezione di Jon Snow, quante probabilità hai tu, Once Upon A Time di poterti permettere atteggiamenti da Valeria Marini quando in realtà sei un Costantino Vitagliano?

Guardo la premiere e mi commuovo per Regina, per la sua voglia di iniziare a raccontare la sua favola, la sua voglia di cambiamento, di ricominciare dopo Robin, dopo anni in cui è stata solo la Regina Cattiva.

È un passo avanti, l’inizio di un percorso eccitante da costruire.

In qualche senso, la scomparsa di Robin diventa funzionale al suo nuovo percorso.

Mi è persino piaciuto l’omaggio che gli hanno fatto in questa premiere, l’ho proprio trovato coerente con quello che era il suo peso nello show:

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E ovviamente adesso, quello che poteva essere un incipit appetibile per questa stagione (il nuovo inizio di una Regina diversa e non più trascinata in basso dalla Evil Queen e da Robin Mammone), va a farsi fottere come tutte le cose potenzialmente buone in questa serie.

Perchè credete davvero che Robin Hood ritornerà solo in flashback?
O come apparizione? Come fantasma?

Credete davvero che Regina tromberà con lui come Izzie Stevens con Danny Duquette dopo la sua morte?

No, questo è il primo passo verso la resurrezione.

È dalla s3 che ripeto che Once a credibilità sulle morti sta come TVD.

Ed eravamo pochissimi a crederlo.

Ma ormai la fine è proprio quella.

Come possiamo appassionarci, interessarci, legarci a dei personaggi, alle loro sorti, ma anche allo show in generale, se ciò che è morto non resta tale?

Pericolo in arrivo. Profezie. Qualcuno morirà.”

Vabbè, tanto poi lo fanno risorgere.

È proprio un problema di base, di credibilità, di fiducia che viene a mancare tra show e telespettatore.

Non dobbiamo affatto stupirci di questo calo degli ascolti.

Non è lo screentime di un personaggio a discapito di un altro, il problema in questa serie.

Ma è proprio il legame tra “fan” e “show” che è stato compromesso negli anni a causa di questi passi falsi.

Che è venuto a mancare.

(Certo la scrittura non brillante e ripetitiva ha anche la sua parte di colpe.)

Solo la storyline dell’Underworld avrebbe permesso di fare scelte autoriali simili.

Perchè ci stava, perchè quella è una cosa credibile, una premessa che regge in uno show fantasy\sovrannaturale.

Che non ci fa storcere il naso, che non risulta inverosimile agli occhi di chi guarda.

Ehy, siamo letteralmente nel regno dei morti, paghiamo un tributo, una vita per un’anima, sacrifichiamo una vergine al principe delle tenebre, diamogli un primogenito di una coppia sterile italiana che è andata in Florida per la fecondazione assistita perchè in Italia il #FertilityDay ha senso solo se parliamo di giardinaggio, una gioia di Regina, un briciolo di dignità di Belle, si, insomma, cose rare e preziose da barattare.

Ma chiuso l’arco dell’Underworld queste scelte narrative non hanno motivo di esistere.

Ma nemmeno prima.

Di cosa ci stupiamo poi delle polemiche che si creano nel fandom?

“Tizio si e Caio no”

E c’hanno ragione, perchè questo meccanismo di morti di serie A e morti di serie B è ingiusto e deleterio.

Ausiello ha fatto una previsione, dicendo che a fine 6A uno dei 6 protagonisti principali dello show, abbandonerà la serie.

( Ps. Stagione 6.
6 protagonisti.

6 le lettere di TvLine.

666 gomblotto!!111!)

Non ho mai pensato potesse essere Jen, semplicemente perchè non solo è LA protagonista, The Savior, tutto è iniziato con lei e deve finire con lei, ma anche perchè Jen è molto devota al fandom e alla serie (anche se nessuno dei due merita), ma dopo questa premiere e la “profezia” sulla sua morte, il dubbio mi è venuto.

Saranno così incoscienti da andare avanti anche senza Emma, se fosse lei l’attrice a voler lasciare?

Siamo davvero diventati The Once Upon A Time Diaries?

Se ci serve Michael Ausiello come motivo per continuare a seguire la serie solo per scoprire chi potrebbe abbandonarla definitivamente questa volta, allora amici miei, accannamose.

 

 

 

 

  • Aspetti Positivi di questa premiere

Per la serie: ingoiamo la pillola con un po’ di miele.

Come dicevo, questa premiere non mi è affatto dispiaciuta.

Ci ho visto dei piccoli passi avanti rispetto al passato.

C’è molta introspezione, molta maturità acquisita dai nostri personaggi dopo una stagione di transizione come è stata la s5, il che è evidenziato dalla scrittura stessa e dalla tematica affrontata.

Mi piace questa idea che il problema non sia così banale come crediamo, ma che invece c’è una causa prima che ci turba e dobbiamo ricercarla.

È un confrontarsi con se stessi, con il Mr. Hyde che c’è dentro ognuno di noi.

Lo script è molto più profondo e accurato rispetto alla banalità e semplicità delle scorse stagioni.

E l’abbiamo visto sopratutto nelle emozionanti scene con Snow e Regina.

Lei che si interroga su chi è sempre stata adesso che ha perso la sua parte “Hyde”, su chi vuole essere, lei che capisce che il problema non è il disordine di Zelena (adoro le scene tra sorelle coinquiline e ovviamente ce le hanno tolte subito) ma il fatto che le manca Robin.

Come può una Donna come Regina sentire la mancanza di un uomo inerme e passivo come Robin, resterà sempre uno dei più grandi misteri lostiani di questa serie, insieme ai mille “Many years ago…” che non hanno collocazione certa nella timeline.

Ma anche la stessa Zelena (che dopo gli eventi finali della scorsa stagione ho rivalutato tantissimo) che le dice: “ti sei separata dalla parte di me che più mi assomigliava” e sente in qualche modo di aver perso l’unica sorella che poteva comprenderla, capirla, proprio ora che l’ha trovata.

Si, insomma, si ha proprio l’idea che ogni personaggio in scena, affronti una seduta da Archie analizzandosi e facendo emergere problematiche che sono diverse dalla causa prima in questa serie: “c’ho avuto un’infanzia difficile, un inizio sbagliato.. per colpa di un parente di merda.”

Vediamo quanto dura.

Come vedremo se Zelena è davvero cambiata o ha ancora un problema nella testa che funziona a metà perchè ogni tanto le parte un suono che fa:

ora che si è presentata da lei la Evil Queen in cerca di contatti da inserire nel suo gruppo di Whatsapp.

 

 

 

 

 

 

 

 

  • i Rumbelle

Io sono ancora scioccato.

Per la prima volta dopo anni, i Rumbelle hanno fatto qualcosa di buono: MORFEO.

È proprio l’Harry Potter del fandom, il Prescelto, colui che aspettavamo da anni per liberarci da questa piaga chiamata: Rumple\Rumbelle.

La cosa è ancor più speciale se pensiamo al fatto che è proprio sangue del sangue.

C’è del genio in Morfeo dio dei sogni, nato da una come Belle che so 5 stagioni che dorme.

Hanno preso proprio alla lettera la mitologia greca.

Figlio di Ipno (che è il nickname di Belle su Tumblr)

e di Notte (50 shades of darkness a novel by Rumple).

Ovviamente cadiamo sempre nello stesso trope narrativo per questa coppia che ha la storyline riciclata since season 1.

Ti lascio. Sei troppo cattivo”

Cambierò.”

Ok, amò.”

Questo figlio farà davvero la differenza?

È la volta buona per parlare di riscatto e crescita del personaggio di Belle adesso che queste parole vengono dal suo stesso sangue?

È questo che farà la differenza rispetto al passato?

O non c’è via d’uscita?

Quanto è radicato in lei il morbo da zerbino?

Morfeo è la cura efficace a tutto questo?

Questo è stato davvero il 4 Settembre dei Rumbelle?

O da brava discepola di Gemma Galgani, Belle seguirà le orme della sua doppelganger?

Arriveremo anche noi, per l’ennesima volta a un 3 Giugno 2016?

Ci sarà il sequel de: “La lettera che non ti ho mai dato”?

Ecco perchè sui Rumbelle sono titubante e a differenza vostra, nemmeno la scena del balletto mi ha commosso.

Serviva a ricordarci quanto di buono c’era in questa coppia all’inizio ma ormai tutta la tossicità di questi 5 anni di relazione non te la scordi con due note che per loro sono pure sprecate.

THIS

WILL NEVER BE THIS

Sorvoliamo su Rumple che vuole prendere scorciatoie e ingannare lei per farla innamorare di nuovo di lui.

Massi, ricreiamo il momento in cui ci siamo innamorati con un inganno, un’illusione, chiamiamo A&E saranno felici di prestarci i green screen della produzione, tanto non è mica il potere o un’arma micidiale.

Per quelli vale la pena faticare.

 

 

 

 

 

 

  • Emma

Questa mitologia dei Salvatori sembra una storyline interessante, l’unica novità eccitante di questo arco narrativo.

Quindi ovviamente, finirà a schifo.

Non faccio previsioni su chi sia in realtà l’oracolo o la figura incappucciata della visione, perchè tanto ormai con OUAT sono più geniali le teoria del fandom, che quelle che poi si rivelano essere le scelte degli autori.

Quindi immaginatemi come Ilary Blasi che conduce il GF Vip.

In linea con quanto ci hanno mostrato, sotto il cappuccio dovrebbe esserci… Emma Swan.

È lei la prima nemica di se stessa, colei che per anni ha sabotato tutte le sue occasioni per essere felice, finendo per non credere al lieto fine.

Quella di Emma in questa premiere non è involuzione, ma coerenza.

Ok, ha sconfitto i suoi muri, si è tolta l’armatura ma questo non la rende meno Emma.

Tutto il percorso nella s5 è servito a farle dire: “me lo merito anch’io il lieto fine per una volta nella vita e lotterò per averlo.”

Quindi c’è la crescita rispetto al passato, di un Emma che invece si sarebbe arresa e basta.

Liberandosi da quella armatura, Emma ammette i suoi sentimenti: amare Hook, di un amore totale e devastante per cui vale la pena morire.

E di questo non ringrazierò MAI abbastanza gli autori per averci almeno dato un OTP così potente ed emozionante, con un percorso ben costruito e appassionante, da tenerci attaccati allo show così a lungo.

Ma Emma che in questa premiere non corre subito da lui per dirle dei suoi tremori alla mano o di quello che ha scoperto nella foresta è perfettamente in linea col personaggio.

Emma Swan adesso è quella donna che ama senza riserve e senza nascondere la natura dei suoi sentimenti, ma è ancora quella che a casa la lampadina fulminata la cambia da sola.

Non aspetta che sia Hook a farlo.

Stessa cosa con quello che è accaduto in questa premiere.

È proprio da lei non parlarne, prima di tutto perchè lo ama e vuole proteggerlo, sa che lui darebbe di matto alla notizia e per restare lucida, per pensare a cosa fare con chiarezza, non le serve che anche lui sia angosciato e finisca col fare cose stupide per salvarla, come liberare Hyde complicando ulteriormente le cose.

E poi perchè quanto mostrato è in linea con il tema della stagione.

Ogni personaggio deve affrontare le sue paure, da solo.

È il confronto con se stessi il vero big villain di questo arco narrativo.

Emma è comunque ancora “ottimista”, parola che in passato non avremmo mai potuto usare per descriverla, tanto da sperare di poter cambiare il destino di quella visione perchè ora ha il suo lieto fine e non vuole perderlo.

Vuole lottare per tutto questo.

E poi come potrebbe spiegare qualcosa che nemmeno lei capisce?
Qualcosa che di cui non è nemmeno certa accadrà?

Perchè tormentare le persone che ama quando può risparmiare loro tutto questo soffrendo da sola?

È proprio da lei.

Questa è Emma Swan dal pilot ad oggi.

È la sua caratteristica madre, quella che la definisce come personaggio.

Ma ovviamente non essere corsa subito dal suo uomo come una qualsiasi principessa in pericolo adesso si chiama ‘involuzione’.

Mannaggia, ed io che pensavo fosse colpa del cambio di outfit dei prossimi episodi.

Insomma, senza gli stivali e la giacca di pelle non è abbastanza lesbica da alimentare la fantasia dello Swan Queen canon nel Duemilaecredici.

 

 

 

 

 

Conclusione:

È una première cupa, matura che ti lascia con la paura che qualcosa di brutto e irreparabile possa accadere.

Ok, è colpa di Ausiello, ma almeno per ora provo davvero un po’ di paura per le sorti di Once e non lo trovo da subito banale, scontato e prevedibile.

Poi vabbè, magari nel mid season finale non muore nessuno, Robin risorge e tutto torna a tarallucci e vino e ok, ho sprecato di nuovo 4 mesi della mia vita a credere che questo show possa cambiare.

Per ora lasciate che mi illuda.

 

PS. Pazzi gli autori a non approfittare dell’incredibile chimica tra Hyde e Regina.
Mi basta sentire lui chiamarla per nome per già urlare: OTP.

Quando potenziale sprecato… per Robin Hood.

 

 

VOTO: 6,5

 

 

 

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Jennifer Morrison Fans sempre aggiornatissima su OUAT e JMo.

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