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Spellbook 5×01 Five Years, Six Months, 21 Days/5×02 Ben is Allright

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Spellbook 5×01 Five Years, Six Months, 21 Days/5×02 Ben is Allright

Colonna Sonora: Little Miss Muffett

Il lungo abito bianco è quello che Rose ha sempre sognato. Il velo non è troppo pacchiano ed è un bene, non avrebbe voluto sposarsi da clown. È tutto perfetto: la musica, i violini, il piano, perfino i fiori e le composizioni. È felice, è così felice di sposarsi, una felicità che non viene tuttavia condivisa da tutti gli ospiti. Bright ed Evan, in particolare, sembrano incredibilmente contrariati, ma non possono dire una parola. Rose si chiede perché debbano rovinarle il giorno più bello della sua vita. Il suo matrimonio.

Finalmente raggiunge lo sposo. Lui è così bello, Hendius è sempre stato un uomo fisicamente perfetto. Gli occhi azzurri, i capelli biondi e un fascino incredibile.

Hendius: finalmente, amore mio, ce l’abbiamo fatta. Io e te. Contro il tempo. Contro gli esseri umani. Contro la magia. Io ti sposo, tu diventi mia, io divento tuo.

Rose lo guarda, innamorata.

Rose: io ti sposo. Io divento tua. Tu diventi mio. Per sempre.

Ferma Rose, FERMA!”

Una voce maschile, che non riusciamo a distinguere, sembra interrompere l’idilliaca cerimonia.

4 mesi prima:

Non è reale.”

Rose continua a ripeterselo. Non può essere vero, non è successo veramente, è solo un brutto sogno e si sveglierà presto. Singhiozzando, si appoggia sul dondolo che Meredith avrà sicuramente fatto fissare da Morrison.

Quel posto sembra così cambiato, Rose si sente catapultata in una realtà che non le appartiene. C’è qualcosa di così profondamente sbagliato in tutto questo. Il petto le brucia, le fa male semplicemente proferire parola.

È Settembre. Cinque anni, sei mesi e 21 giorni sono passati dalla sua scomparsa.

Ti sei fatta la doccia.”

Meredith arriva sul portico, con lei ha un po’ di Thé freddo. Al limone, il preferito di Rose, che è ancora in accappatoio ed ha i capelli leggermente bagnati.

Meredith: avevo paura che fossi scappata di nuovo.

Rose: non sono scappata.

Meredith si siede accanto a lei, è ancora difficile per la zia di Rose vederla di nuovo lì.

Rose: sono andata da Ben.

Meredith: oddio, Rose…

Rose: lo so. Non ricordavo niente.

Rose guarda sua Zia, chiaramente sa tutto.

Meredith: me l’ha detto Bright, mi ha spiegato cos’era successo. Ma non sapeva dov’eri finita. Dove sei finita?!

Rose: te l’ho detto, io non me lo ricordo.

La mattina sembra diversa a Twinswood, leggermente più fredda.

Meredith: Rose…

Rose: ti sei sposata?

Rose guarda la zia, sorpresa.

Meredith: non siamo ancora sposati.

Rose: ma hai un figlio, tu hai fatto un figlio.

Meredith: il tuo cuginetto.

Rose: HAI UN FIGLIO.

Meredith: perché sembri così sorpresa? Perché ho 40 anni?

Rose: hai un figlio con lo Sceriffo. Ed io sono scomparsa per 5 anni. Oh mio Dio, il college… non ho finito il college.

Un senso di ansia ed oppressione pervadono Rose.

Meredith: tesoro, tesoro, non devi preoccuparti di questo adesso. Non devi stressarti. Devi semplicemente metabolizzare.

Rose: metabolizzare?! Sono sparita per cinque anni, Ben non ha idea di chi io sia. E c’è un ristorante sul nostro lago.

Meredith: sì, è di Ben.

Meredith ha paura a parlare, non sa che cosa dirle, non sa che cosa dire.

Rose: oh mio Dio. Tutto questo… è un incubo.

Meredith: ho chiamato una persona.

Rose la guarda, curiosa.

Rose: chi?

Le due vengono distratte da un grosso rumore, è un battito di ali, Rose lo riconoscerebbe ovunque. Bright atterra velocemente nel giardino di Casa Wilson, Rose si alza, estasiata. Non lo vede da poche ore nella sua testa, ma in realtà sono passati anni. Bright avanza velocemente, noncurante della possibilità che qualcuno l’abbia visto.

Bright: oddio, non riesco a crederci!

L’angelo abbraccia la sua strega. Il libro ritrova Rose. Per un secondo, solo per un secondo, tra le braccia di Bright, Rose si sente di nuovo a casa.

Dove sono finita, Bright?”

La domanda di Rose è secca, nella cucina di Casa Wilson, Meredith aveva preparato due camomille, una per la strega e una per l’angelo. Li ha lasciati soli, doveva. Rose e Bright si trovano nel posto in cui erano soliti organizzare piani e farsi delle confidenze. Bright non sembra invecchiato neanche di un giorno. È il vampirismo. Mentre Rose sembra chiaramente cresciuta.

Bright: io questo non lo so.

Bright tocca la tazza fumante, cercando di calmare i nervi, non sa davvero come spiegarle cosa le sia successo.

Rose: come puoi non saperlo? Sei stato tu.

Bright: lo so ma… io non lo so. Sapevo che ci sarebbero state delle conseguenze, ma non così forti. Pensavo che non ti avrei mai più rivista.

Gli occhi di Bright sono lucidi, Rose riconosce il suo brillantino.

Rose: beh, come prima cosa dovrò capire dove diavolo sono finita e che cosa ho fatto.

Bright: Rose, ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare.

Rose si alza, andando verso il frigo. Non vuole far vedere il suo stato emotivo.

Rose: so già di Ben.

Bright: lo sai?

Rose: sono andata alla casa sul lago. Era proprio come… gli avevo augurato.

Rose sorride, amaramente.

Bright: si sta per sposare.

Una lama trafigge il petto di Rose. Non una lama letterale, anche se avrebbe fatto meno male probabilmente.

Rose: oh…

Bright: lei si chiama Jo, è una brava ragazza. Gestisce con lui il ristorante sul lago.

Rose: fantastico.

Rose cerca di non scoppiare a piangere, ci prova con tutta sé stessa.

Rose: Evan?!

Bright: Evan è a casa. Abbiamo una casa tutta nostra.

Rose lo guarda, curiosa

Rose: e Morrison l’ha accettato?

Bright: beh, ormai lui abita qui, con Meredith. E sì, ha accettato.

Rose: Bright… Ben lo sa? Voglio dire, della magia?

Bright: no. Non ne ha idea.

Rose: come è possibile? I suoi poteri…

Bright: li ha ma… sono tornati a dormire. Sono dormienti.

Rose: dov’è Matt?

Bright fa un grosso sospiro, non vorrebbe essere lui a doverle spiegare tutto, anche perché alcune novità non le piaceranno.

Bright: Matthew non è molto contento di quello che è successo, sarò onesto.

Rose: beh, non posso biasimarlo.

Bright: Rose, dobbiamo parlare di Hendius.

Rose, per qualche ora, aveva completamente dimenticato la faccenda “Hendius.”

Rose: oh, è vero. È venuto da voi?

Bright: no, no ma ha fatto qualcosa di peggio.

Rose: cosa?

Bright: ha tentato di rivelare al mondo la magia, a Times Square. Per fortuna alcuni aggiustatori hanno… sistemato la situazione.

Rose lo guarda, curiosa

Rose: aggiustatori?

Bright: coloro che si occupano di non far rivelare la magia al mondo. Lo fecero anche con tua madre, Elizabeth. È passato come un attacco terroristico.

Rose: oh mio Dio…

Bright: sta reclutando dei maghi, degli stregoni sempre più potenti per assemblare un’armata e uccidere gli aggiustatori.

Rose: perché vuole rivelare la magia al mondo? Io non capisco.

Bright: perché ha perso tutto a causa degli esseri umani. Credo voglio fargliela pagare…

Rose: posso farti una domanda molto diretta, Bright?

Bright si alza, andando verso di lei.

Bright: certo.

Rose: Hendius mi aveva fatto capire che aveva qualche connessione con me. I ricordi sono ancora vaghi ma… aveva parlato anche del libro.

Bright: sì, Hendius è mio padre.

Rose lo guarda, sconvolta.

Bright: per quanto si possa concepire un padre per quanto mi riguarda.

Rose: oh mio Dio…

Bright: già, la consapevolezza ha investito anche me in questo modo.

Rose: bene…

Rose si allaccia la felpa, i capelli sono finalmente asciutti. Tutte queste nuove informazioni le fanno girare la testa, ma doveva assolutamente avere una sorta di bollettino.

Il suono di un clacson distrae i due.

Rose: è Leda?!

Bright: no, è fuori città, ma sta già tornando.

Rose: allora chi è?!

Rose corre di fuori, uscendo dalla porta della cucina, curiosa, seguita da Bright.

Una Jaguar, dalla quale esce Matthew.

Bright: oh, giusto, avevo avvertito anche lui.

Rose guarda Bright, nervosa.

Bright: vi lascio soli.

Bright scappa all’interno, tornando alla sua camomilla, lasciando Matthew e Rose a fissarsi per qualche imbarazzante secondo.

Matthew continua a fissarla, sembra quasi che non sia vera per lui. Per Rose è ancora tutto molto strano, per lei non sono passati cinque anni.

In macchina una ragazza bionda, molto carina.

Matthew inizia ad avvicinarsi, finalmente, mentre Rose resta all’inizio delle scalinate che portano al patio.

Matthew: sei viva.

Rose lo guarda, confusa

Rose: wow, sì.

Matthew: scusa, pensavo…

Matthew guarda in basso, poi la guarda di nuovo negli occhi. È così difficile per lui.

Rose: non so dove sono stata…

Matthew: stai bene?

Rose annuisce, anche se non è del tutto vero.

Matthew: bene.

Matthew gira le spalle, procede di nuovo verso la sua macchina.

Rose: ASPETTA!

Rose avanza verso di lui, finalmente. L’angelo-vampiro si volta di nuovo verso di lei.

Matthew: cosa?!

Rose: tutto qui?!

Matthew: cosa vuoi dire?

Rose: sai esattamente cosa voglio dire. Non mi vedi da cinque anni e “stai bene?” è tutto ciò che hai da dirmi?

Matthew: sì.

Matthew sembra duro. Troppo amareggiato.

Rose: ok… grazie del bentornata, Matthew.

Rose si gira, furiosa. Stavolta è Matthew a riprenderla, l’afferra per un braccio.

Matthew: MI BACI, mi addormenti e poi sparisci misteriosamente per cinque anni PER un altro ragazzo. Come credi che dovrei sentirmi?

Rose: non lo so, per me sono passate sì e no due ore da quel bacio.

Matthew: beh, io i cinque anni li ho sentiti tutti. E forse mi sono rifatto una vita, Rose.

Rose: davvero?

Matthew: non te lo dico ma volevo l’effetto drammatico.

I due si guardano ancora, per qualche intenso secondo.

Matty Matt, andiamo o faremo tardi al Bowling”

La bionda urla verso Matthew, aggiustandosi il trucco.

Rose: vai, Matty Matt.

Matthew lascia la presa.

Matthew: non mi farai sentire in colpa. Tu non sai che cosa ho passato.

Rose: che cosa TU hai passato?

Matthew: sono contento che tu stia bene, buona serata.

Matthew va finalmente, deciso, verso la sua macchina.

Rose: anche a te, Matty Matt.

Rose, infastidita, deve assolutamente avere l’ultima parola.

Idiota, imbecille, coglione, insensibile.”

Rose, sbraitando, rientra dalla porta della cucina.

Bright: wow, è andata bene.

Rose: come può essere così cattivo?!

Bright: Rose, è venuto. È venuto, nonostante tutto.

Rose: nonostante cosa?

Bright: nonostante tu abbia deciso di sacrificare cinque anni della tua vita per un altro.

Bright ha quasi paura a parlare, ma deve essere la voce della ragione.

Rose: quella lì, quella bionda, non è neanche il suo tipo, l’ha portata per infastidirmi. Crede di infastidirmi.

Bright: già, lo crede. Comunque stanno insieme da un po’.

Bright vorrebbe nascondersi, a questo punto.

Rose: fantastico. Sono tutti andati avanti. È piacevole sapere di aver lasciato un’impronta così importante nelle vite di tutti.

Bright: non dire così, non abbiamo mai smesso di cercarti.

Rose si ferma per un secondo, all’improvviso ha bisogno di una persona, assolutamente. Una delle poche persone che probabilmente potrebbe calmarla in questo momento.

Rose: in tutto questo, dov’è Luke?!

Bright: Luke è scomparso.

Preoccupata, Rose avanza verso Bright.

Rose: COSA?!

Bright: non preoccuparti, ci stiamo lavorando con Tatia.

Rose lo guarda, curiosa.

Ron, il bambino di Meredith e Morrison arriva in cucina.

Morrison: hey, hey piccoletto, è l’ora della nanna.

Morrison, che è tornato da poco da lavoro, guarda Rose.

Rose: ciao…

Per la strega è ancora parecchio strano averlo in casa.

Morrison: buonasera. Bright.

Bright: hey.

Meredith arriva in cucina.

Meredith: beh, metto Ron a dormire e poi ordiniamo take-away, che cosa ne pensi Rose?

Bright guarda la strega

Bright: è un’ottima idea, io tornerò domani.

Rose guarda Bright, deve sapere di più, ma l’angelo pensa che Rose debba riposarsi.

Rose: Bright…

Bright: riposati.

Bright dà un bacio sulla guancia a Rose e poi avanza verso l’uscita della cucina.

Morrison: allora, Cinese… Giapponese, Indiano?

Rose guarda la sua nuova famiglia, ancora particolarmente intontita.

Morrison: Rose, a proposito, prima che mi dimentichi. È la prassi, dovrai venire in centrale domattina, se te la senti.

Rose lo guarda, sospirando.

Rose: va bene. Dov’è Tim?

Meredith: sta tornando, era a San Francisco per un caso. Non vede l’ora di vederti.

Rose: bene.

  • Villino di Andy ed Oliver, nei pressi della Riserva –

 

 

Allora, è stata una bella serata.”

Alice annuisce, nonostante non sia esattamente così, il ragazzo che ha davanti, Nicholas, ha tutte le intenzione di entrare in casa ed andare almeno in seconda base.

Nicholas: allora, mi inviti ad entrare?

Alice sospira, nervosa.

La porta della villa si apre, Oliver è proprio lì.

Oliver: Alice, è tardi!

Alice guarda Oliver, confusa.

Nicholas: questo chi è?

Alice: è mio fratello.

Nicholas era sicuramente un tizio random.

Alice: io devo andare, grazie per la bella serata.

Alice entra velocemente dentro casa. Oliver ed Andy davanti a lei.

Andy: puoi dirle qualcosa per favore?

Oliver: Alice, non puoi portare maschi nella tua stanza.

Alice li guarda, sono due pazzi per lei.

Alice: stai scherzando, ho 24 anni.


Andy: non sei pronta.


Oliver: concordo.


Alice: e voi lo siete? Non pensate di non essere rumorosi.


Oliver: sei mia sorella. Mi viene difficile vederti con un ragazzo che… ti guarda e ti tocca.


Andy: e fa le cosacce. 


Alice: sei proprio figlio di tuo padre, eh?


Oliver: abbiamo fatto una meravigliosa cena. Manda a casa quel tizio e cena con noi.


Alice: non ho fame. E l’ho mandato a casa. E devo chiaramente trovarmi una nuova casa per avere una vita sessuale.


Oliver guarda Andy, sconvolto


Oliver: ha detto “vita sessuale?”

Il cellulare di Andy vibra.

Oliver: Alice, non credo che questo tipo sia quello giusto per te.

Alice: non lo credo anche io.

Oliver: allora perché ci sei uscita?

Alice: per favore…

Andy: oh mio Dio…

Oliver e Alice guardano Andy, curiosi.

Oliver: cosa?!

Andy: è mio padre, Rose è tornata!

  • Mattino Seguente

Rose ha fatto fatica a dormire, si è girata e rigirata nel letto più volte, non è riuscita a prendere sonno, mille pensieri si erano accatastati nella sua mente.

La riva del lago la calma, prima di fare colazione ha deciso di dare un’occhiata in giro, il Ristorante di Benjamin è ben visibile da lì.

Si perde per qualche secondo nel rumore dell’acqua, ripensando a tutto quello che è successo.

Hey, tu!”

La voce di Benjamin la distrae, le prende quasi un colpo. Si gira, trascinando i piedi fuori dall’acqua. Lui è bello da morire, è sempre più uomo. Ha una camicia bianca e dei jeans scuri.

Benjamin: Rose, giusto?

Rose tentenna, non è neanche sicura di potergli dire il suo nome.

Rose: sì.

Benjamin: ti senti meglio? L’altro giorno eri sconvolta.

Rose: sto meglio, grazie.

Benjamin: ne sono felice. Tua zia sarà al settimo cielo.

Benjamin sorride e con lui, come sempre, sorridono i suoi occhi.

Rose: lo è.

Benjamin: ti piace qui?

Rose: molto.

Si sposta i capelli, nervosamente.

Benjamin: ho sempre amato questo posto, il lago. Non lo so perché. Non riesco… non riesco a capirlo ma c’è qualcosa che mi porta sempre qui, allora ho aperto la baita. Il ristorante.

Rose: è bellissima.

Benjamin: bevi qualcosa? Offre la casa.

Rose, con un nodo alla gola, fa cenno di no con il capo.

Rose: no, no, grazie Ben io… devo tornare all’albergo.

Benjamin: è divertente…

Rose: cosa?

Benjamin: che mi chiami Ben. Solo mia sorella e pochi altri lo fanno, di solito è “Benjamin” o “Signor Whittermore”

Rose: mi dispiace, non volevo prendermi troppa confidenza.

Benjamin: oh, no no, non hai capito. E’ bello. Dà un senso di…

Benjamin la guarda, confuso.

Benjamin: mi piace.

Rose sorride.

Benjamin”

Una ragazza bellissima si avvicina ai due, stringe la mano del ragazzo e si appoggia sulla sua spalla.

Benjamin: tesoro, questa è Rose. La ragazza di cui ti ho parlato. Lei è Jo, la mia fidanzata.

Il mondo di Rose si fece in mille pezzi. Avanzando la mano per presentarsi, sente di poter morire da un momento all’altro. Jo le sorride, sembra davvero una brava ragazza.

Jo: piacere di conoscerti. Sono contenta che tu sia tornata, che le cose si siano sistemate.

Rose guarda i due, facendo fatica anche solo a parlare.

Rose: già, grazie.

La sirena della macchina di Tim distrae il trio, finalmente Rose può scappare. DEVE scappare.

Rose: è arrivato mio padre.

Rose non l’aveva mai chiamato così, ma è l’occasione giusta.

Benjamin: oh, ok, vorrà vederti sicuramente. Ci vediamo… ci vediamo.

Benjamin sorride di nuovo, mentre Jo gli stringe ancora fortemente la mano.

Rose: ok…

Finalmente, non sai quanto…”

Tim è estasiato, non riesce a credere di poter finalmente rivedere la figlia. Nonostante Rose non abbia mai avuto un grande rapporto con lui. La strega ha comunque accettato, ormai, che quell’uomo fa parte della sua vita.

Rose: sto bene.

Al Wilson Hotel, gli affari sembrano andare piuttosto bene, Meredith è impegnata alla reception. Ron è sempre con lei.

Tim: ti va di andare a fare colazione?

Rose: ehm, in realtà devo andare in centrale, devo rispondere a delle domande di Morrison.

Tim: ci penso io se non te la senti.

Rose lo guarda, potrebbe farle questo favore in effetti.

Rose: davvero?!

Tim: davvero.

Rose: ti ringrazio.

Tim: scherzi?

  • Casa di Bright ed Evan

Rose entra insieme a Bright, Meredith fa ancora fatica a lasciarla andare da sola, ha paura che possa scomparire di nuovo, ma se è insieme a Bright è tranquilla. Sa che può fidarsi di lui.

La strega nota varie foto all’entrata, Bright ed Evan insieme, Bright che gioca a pallavolo in vacanza, devono essersi divertiti e svagati comunque mentre non c’era. Hanno una vita tutta loro, sono cresciuti, sono adulti. Questa sensazione spaventa Rose.

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Mamma!”

Oliver corre verso Rose, abbracciandola fortemente. C’erano tutti lì in cucina: Oliver, Andy, Alice ed Evan.

Rose ricambia l’abbraccio, stringendolo fortemente. C’è un particolare legame tra madre e figlio che nessuno è in grado di spiegare.

Alice: ciao mamma.

Alice avanza verso di lei, abbracciandola. Fa ancora un po’ strano sentirsi chiamare “mamma,” ma è così che Rose si sente per loro.

Evan: Rosie.

Evan, che Rose ha sempre adorato in modo particolare, come quasi fosse un fratello, si lancia in un caloroso abbraccio.

Evan: sono così contento di rivederti.

Neanche lui è invecchiato. Rose inizia a considerare quasi l’idea di diventare una vampira.

Rose: ciao Andy.

Andy avanza timidamente, stringendo la strega.

Rose: allora, dov’è Jack?

Alice interviene.

Alice: Jack è in Messico, tornerà la prossima settimana, credo.

Rose, confusa, è sicuramente preoccupata per il figlio.

Rose: e come…?

Oliver: sta bene, per quanto possa stare bene.

Rose: come fate con Ben? Non…

Oliver: evitiamo, anche solo di… guardarlo.

Rose: vuol dire che potrebbe riacquistare la sua memoria?

Evan: ricorda tutto di quando eravamo piccoli, tranne la parte magica.

Rose: capisco.

Rose si gira, di nuovo non vuole far vedere la sua tristezza agli altri.

Rose: dobbiamo affrontare una cosa alla volta.

Oliver: affrontare?

Rose: Bright mi ha detto che Luke è scomparso. Dobbiamo trovarlo.

Evan: è successo 4 mesi fa, ci stiamo lavorando.

Rose li guarda, è come se volessero proteggerla evitando di raccontare cose.

Rose: ragazzi, sto bene. Frastornata, smemorata, ma sto bene.

Bright: forse dovresti riposarti un po’ di più prima di pensare a tutto questo.

Rose: NO.

Rose lo dice a denti stretti, non vuole farsi compatire.

Rose: Luke smuoverebbe mari e monti per ritrovarmi. Per aiutarmi, io farò lo stesso.

Evan: lo stiamo facendo, semplicemente, non abbiamo viste.

Rose: incantesimo di locazione?

Evan: no.

Bright: Leda pensava di avere una pista, ma si è sbagliata.

Rose: cosa è successo? Come è successo?!

Bright: stavamo cercando delle informazioni su Hendius. Pensavamo di aver trovato qualcosa a New York.

Rose li guarda, confusa

Rose: siete una specie di squadra anti-mostri e maghi cattivi?

Alice: più o meno.

Rose non può fare a meno di pensare a quanto siano organizzati, nonostante tutto. Per un attimo, il pensiero che lei non sia così indispensabile le passa per la mente.

Rose: ok, cercherò di fare un incantesimo, di…

Bright: Rose, ci pensiamo noi, davvero.

Rose guarda Bright, stavolta non se lo farà ridire.

Rose: sapete, avete ragione. Dovrei andare a casa a riposare.

Bright: davvero?

Bright sembra felice di questa uscita.

Rose: sì.

Bright: è fantastico, ti accompagno.

Rose: bene.

  • Whittermore’s Lake Restaraunt

Rose ha mentito, non sarebbe tornata a casa. Ha capito che Bright, Evan e tutto il gruppo ha intenzione di farla riposare, di non mandarla in azione e questo per lei è inaccettabile, soprattuto se la vita di uno dei suoi amici, in questo caso Luke, è in pericolo.

Non voleva entrare in quel ristorante, fosse per lei, non ci avrebbe mai messo piede. Ma questa volta la situazione lo richiede.

Rose!”

Benjamin, ovviamente, è proprio lì. Forse l’unico capo che è sempre presente sul posto di lavoro.

Benjamin: ehm, siamo pieni ma… posso trovarti un posto.

Rose: ehm, no, grazie, non sono qui per mangiare. Sono qui per una persona.

Benjamin la guarda, curioso

Benjamin: davvero?

Rose: sì, è biondo… occhi azzurri, alto.

Benjamin: Matt?

Rose fa un cenno con il capo

Rose: tu lo conosci?

Benjamin: certo. È mio amico.

Rose lo guarda, alquanto confusa.

Benjamin: quindi Matthew è il tuo ragazzo?

Rose: cosa?! No, no. Non stiamo insieme.

Benjamin: è un bravo ragazzo.


Rose: vi frequentate?


Benjamin: sì, viene spesso qui. Ogni tanto ci prendiamo una birra insieme.


Rose: oh…


Benjamin: anche se… non mi sembra molto adatto per te, onestamente.


Rose: perché no?

Benjamin si riprende, non riesce a credere di averlo davvero detto.


Benjamin: scusami, non volevo essere invadente. Non… non lo so, magari invece lo è. Hey, forse sareste una grande coppia. Cancella quello che ho detto. In fondo non ti conosco bene.

Rose: non ti preoccupare.

Rose sorride, non può farne a meno.

Rose, che piacere vederti.”

Jo si fa avanti, è come se fosse impossibile parlare con Ben senza incontrare lei. Gli anelli al dito, improvvisamente, risaltano in modo particolare.

Jo: vuoi un tavolo?

Rose: oh, no no, grazie.

Benjamin: è amica di Matt.

Jo: conosci Matthew?

Rose: tu conosci Matthew?

Rose inizia ad essere particolarmente infastidita.

Jo: è al bar.

Rose: grazie.

La strega si fa avanti, meno li guarda, meno ci parla, meglio sarà per lei. Matthew è proprio lì, al bar, beve uno scotch.

Matthew: Rose, che piacere.

Il vampiro posa il bicchiere, sembra sbronzo.

Rose: sei ubriaco?

Matthew: bevo per dimenticare la morte della mamma di Bambi. E la settima stagione di True Blood.

Rose: hai frequentato Ben?

Matthew: qual è il problema?

Rose: TU HAI FREQUENTATO BENJAMIN in questi anni? Siete diventati amici?

Matthew: era… era la persona che più mi ricordava te. Patetico, vero?

Rose: non riesco a crederci, Luke è disperso da qualche parte e tu sei qui, a bere. Che cosa sta succedendo a tutti?

Matthew: abbiamo cercato Luke ovunque.

Rose: non abbastanza a quanto pare.

Matthew: ti prego, ho un leggero mal di testa.

Rose prende il bicchiere di Matthew, bevendone il contenuto.

Matthew: HEY.

Rose: ho bisogno anche io di alcol.

Matthew: fantastico.

Rose: alza quel culo e andiamo a cercare Luke. E a fermare Hendius e a fare qualcosa in generale.

Matthew: ouh.

Matthew si gira verso di lei, sorridendo. Rose non negherà che è molto bello, proprio come lo aveva lasciato.

Matthew: ho capito perché vuoi impegnarti, perché vuoi trascorrere il tempo e non startene a casa.

Rose: davvero?!

Matthew: per Ben, che si sta per sposare ed ha una vita fantastica. Il sogno Americano.

Rose: smettila.

Matthew: davvero, guardalo, è letteralmente l’uomo più felice della terra.

Rose: hai finito?!

Matthew: no davvero.

Rose: CHE cosa vuoi, Matt? Che cosa vuoi che ti dica? Che l’ho fatto per lui? Sì, l’ho fatto per lui e lo rifarei.

Matthew: fantastico.

Matthew si alza, infastidito. Ma Rose lo ferma.

Rose: ti prego, dobbiamo aiutare Luke. Non lo fare per me, fallo per lui, è il tuo migliore amico.

Matthew: lo stiamo già cercando, Tatia è a lavoro. Devo andare da lei tra poco.

Rose: perfetto, allora verrò con te.

Matthew: no.

Rose: sì.

Matthew: no.

Rose: invece sì. Userò la mia magia su di te.

Matthew: ti morderò.

Rose: prego.

I due si guardano, si rendono conto che è inutile continuare a litigare.

Matthew: aspettami in macchina, pago il conto e andiamo.

Rose sorride, soddisfatta.

Matt va verso la cassa, Benjamin lo guarda, curioso.

Benjamin: tu e Rose sembrate avere un passato.

Matt lo guarda, quasi divertito.

Matthew: oh, non ne hai idea.

Benjamin: beh, è… una ragazza particolare.

Matthew: sì, lo è.

Benjamin: bellissima.


Benjamin lo dice e basta, quasi senza accorgersene.


Matthew: cosa?!


Benjamin: voglio dire, è una ragazza piacente. Una bella ragazza, non volevo dire altro. Figurati.


Matthew: già, immagino. Come sta la tua futura moglie?

  • Castello DeLuc

Rose e Matthew avanzano verso il lungo viale che porta all’entrata del Castello DeLuc, sembra essere l’unico posto a Twinswood che non è cambiato per niente, dà una sensazione piacevole a Rose, la fa tornare indietro nel tempo.

Rose: quindi, Tatia e Luke stanno insieme da cinque anni?

Matthew: già, chi l’avrebbe mai detto.

Rose: sono felice per loro.

Matthew: c’è gente che dura.

Matthew guarda Rose, cercando di punzecchiarla.

Rose: non capisco, come è scomparso Luke?

Matthew: una pista a New York su Hendius e i suoi seguaci. Abbiamo perso le sue tracce, il suo iPhone è andato off-line. È irrintracciabile con la magia, forse c’è una strega dietro… o un mago.

Rose: capisco.

I due arrivano davanti al grosso portone. Rose non sa davvero che cosa aspettarsi.

Matthew: stai indietro.

Matthew suona il campanello. Deve esserci da poco, sembra nuovo. Rose ripensa all’intera faccenda del posto non cambiato.

La porta si apre, Tatia è proprio lì.

Tatia: allora è vero.

Sbuffa, quasi delusa.

Rose: ciao anche a te.

Tatia: era troppo bello per essere vero, che fossi sparita nell’aria.

Rose: grazie.

Tatia: andiamo, una battuta. Sono quasi contenta di rivederti.

Rose: questa è una battuta?

Tatia: no, arrivi esattamente nel momento giusto.

Tatia sembra diversa, più adulta. Indossa una gonna e una giacchetta fina, ha i capelli raccolti e un trucco sobrio. Prende la mano di Rose, trascinandola dentro.

La strega guarda il salone del castello, c’è una tv diversa e il bar è decisamente più pieno.

Sul divano c’è una donna, è Maggie. In piedi due giovani ragazzi molto attraenti, uno ha i capelli rossi l’altro è biondino.

Maggie: Rose.

Maggie si alza, estasiata.

Rose: Maggie, cosa ci fai qui?

Tatia: ci sta aiutando a trovare Luke. O meglio, ci sta ricattando.

Rose guarda Tatia, sorpresa.

Rose: cosa vuoi dire ricattando?

Maggie: non è un ricatto. Dove diavolo sei finita in questi anni?

Rose: è la domanda più gettonata del momento.

Maggie: Hendius sta formando il suo esercito, è alla ricerca di giovani maghi e streghe con enorme potenzialità. Abbiamo individuato a New York una ragazza potentissima. Ma i seguaci di Hendius la stanno già cercando, noi non siamo in grado di fermarli e abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Rose: ok, andiamo!

Matthew: frena frena frena, da quando è tornata Rose si sente Khaleesi con Drogon.

Tatia: già, FRENA.

Tatia, sospirando, si versa un po’ di alcol nel bicchiere.

Rose: che diavolo succede? Perché nessuno vuole fare niente?! Dobbiamo fermare Hendius.

Mi piace questa ragazza.”

Il ragazzo con i capelli rossi interviene.

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Maggie: lui è Red, l’altro ragazzo è Eric.

Il ragazzo biondo, Eric, continua a fissare Matthew senza apparente motivo.

Maggie: sono stregoni, sono tra i giovani della scuola di New York.

Rose: bene.

Tatia: è come Hogwarts che incontra Dawson’s Creek.

Matthew: prima Luke. Prima le informazioni su Luke.

Maggie: no, prima la ragazza.

Matthew tira fuori i canini.

Rose: Matt…

Maggie: non vorrei che andasse in questo modo.

Red inizia ad accendersi. È come se i suoi capelli diventassero più rossi all’improvviso. Sarà un potere particolare, pensa rose.

Eric crea una sfera di energia tra le sue mani con incredibile facilità.

Rose: ok, non c’è bisogno di agitarsi.

Maggie: niente poteri, ragazzi!

Maggie non sembra voler combattere né sembra qualcuno di ostile, solo una persona disperata.

Maggie: dobbiamo aiutare questa ragazza. Venite a New York, Luke si trova lì.

Tatia: a New York? Ma ho fatto un incantesimo di locazione, non ha portato da nessuna parte.

Tatia è diventata brava con la magia, ormai è chiaro per Rose.

Maggie: le persone con cui sta… possono bloccare gli incantesimi.

Rose: ok, verremo a New York.

Matthew: wow, si, andiamo a fare le ragazze di Sex and the City.

Rose: se non vuoi venire andrò da sola, Matty Matt.

Tatia guarda i due, curiosa.

Matthew: cosa pensi di dire a Meredith?

Rose: non glielo dirò, semplice.

Tatia: e Bright? Ti tiene il fiato sul collo.

Rose: non dirò niente neanche a lui.

Matthew: Rose…

Rose: vogliamo salvare Luke?! Io lo voglio, allora facciamolo.

Tatia: perfetto, preparo le mie cose. Devo solo chiamare Ben e dirgli che sono in partenza.

Matthew: è una stronzata.

Maggie: non so come ringraziarvi.

Rose: a che ora si parte?!

Rose chiede, entusiasta.

  • Casa Wilson

Rose, ma dove diavolo eri?!”

Leda scoppia in una risata quasi isterica, le era mancata così tanto la sua migliore amica. Bright, che è accanto alla vampira, si chiede dove sia stata la strega.

Leda: non riesco a credere che tu sia qui, finalmente.

Leda avanzò verso di lei in vamp-speed, quasi stritolandola.

Rose: sì, ma se mi stringi ancora così non potrò respirare.

Leda la guarda, la scruta, anche lei sembra diversa, nonostante non sia invecchiata, come gli altri vampiri.

Leda: dobbiamo uscire.

Rose: dobbiamo uscire?

Bright guarda Leda, confuso.

Bright: no, non dobbiamo uscire.

Leda: andiamo, ci divertiremo. Dobbiamo distrarci un po’, Rose è tornata, facciamo una festa.

Bright: Leda, non credo sia il caso.

Leda: ha già visto Ben? Hai visto Ben?

Leda guarda Rose, preoccupata

Rose: sto bene, davvero.

Bright: forse Rose vuole restare a casa.

Rose: ESATTO, esatto e comunque… dov’è Lucas?!

Leda guarda Rose, all’improvviso la vampira si incupisce.

Bright: oh no, perché hai toccato questo tasto?

Rose: perché?!

Rose sa che deve temporeggiare o Bright non la lascerà andare.

Leda: non siamo qui per parlare di stronzi, egocentrici che spariscono all’improvviso.

Bright: a proposito di gente che sparisce, hai fatto un viaggio a vuoto per Luke.

Leda: la pista Alabama era sbagliata.

Rose: puoi sentire dov’è Luke?

Bright: è una cosa strana tra vampiro e maker, credo.

Leda: ma non sta funzionando.

Rose: ragazzi, ehm, io devo…

Leda: ti ho portato la dodicesima stagione di Grey’s Anatomy.

Rose: è ancora in onda?

Leda: certo.

Rose: perché dovrei vedere la dodicesima stagione di Grey’s Anatomy?

Leda: Ben è come Derek. Tu sei Meredith. Derek è morto. Come Lucas.


Rose: Ben non è morto.

Bright: e neanche Lucas.


Leda: ma il Ben che conoscevi tu, quel Ben, quel Ben che era innamorato di te e ti ha vissuta… lui è morto. Lo so, è dura da accettarlo, è difficile. Ma ce la puoi fare, come Meredith. Il sole può sorgere di nuovo. Tu sei il sole. Guarda la dodicesima stagione. Rompi dei muri. Sfogati. Sii Meredith. 


Rose: sarò Meredith. 


Leda: brava.

Rose: ora devo…

Leda: su, vai a cambiarti!

Rose: sono contenta di restare a casa, rilassarmi un po’, godermi Netflix, mangiare schifezze.

Leda: vuoi diventare grassa? Avevi ragione, Bright, è depressa.

Rose: non sono depressa, sono stata catapultata in questo mondo… quando per me ieri era cinque anni fa. Ieri ho letteralmente affrontato di tutto e anche se per voi sono passati anni… io voglio prendermi un po’ di ferie. Sì, credo che farò questo. Mi prenderò delle ferie dall’essere strega.

Leda: la situazione è più tragica di quanto pensassimo. Scarica Tinder.


Bright: oh, andiamo, è normale che voglia un po’ di tranquillità.


Leda: Ben ha una fidanzata, Matthew ha una fidanzata. Ok, e allora?! Puoi farti anche tu un ragazzo.


Rose: proprio stasera?


Leda: ok, immagino che possiamo passare la serata in modo noioso a guardare qualche film su Netflix.


Rose: oh mio Dio, è fantastico. Non ho dovuto aspettare il revival delle Gilmore Girls, sarà già on-line. E forse sarà uscito anche… oh mio Dio, sarà uscito Spider Man: Homecoming, il nuovo Avengers…


Bright: visto, è già felice di aver dimenticato questi cinque anni.

Rose: RAGAZZI.

Rose li riprende.

Rose: sto bene. Dovete solo darmi un po’ di tempo. Ci vediamo domani, ok?!

Leda e Bright si guardano, delusi, ma anche felici che Rose stia cercando di reagire.

Colonna Sonora: No Light No Light Instrumental

Rose ha preparato la mini-valigia, non dovrà starsene a New York per molto, in fondo. Ha anche preparato un biglietto per Meredith, sa che le prenderà un colpo non appena non la troverà nel suo letto. Ma è la cosa giusta da fare, sente che è la cosa giusta.

Va verso la finestra della sua stanza. Benjamin è in riva al lago, riesce a vederlo. All’improvviso, sembra di nuovo il 2013.

Il ragazzo si gira verso la finestra, notandola.

Le sorride.

Rose, come un riflesso incondizionato, sorride a sua volta. Benjamin fa un gesto con la mano che Rose timidamente ricambia.

Quando la strega si allontana dalla finestra, le si apre una voragine nel cuore. Si poggia contro il muro, scoppiando in un pianto profondo. Finalmente rilascia tutta la tensione, la rabbia e la sofferenza che ha accumulato in queste ore.

Bright legge. Lo fa sempre di sera ormai, qualche volta pensa che lui ed Evan siano diventati una classica coppietta di sposi, anche se ancora non sono sposati. Ama la loro casa, ama la loro nuova vita, ama un po’ di normalità.

Che cosa stai facendo?”

Teneramente, Evan lo abbraccia da dietro, iniziando a baciargli il collo.

Bright: leggo.

Evan: interessante, pensa che io vorrei leggere te ora.

Evan lecca il collo di Bright, è eccitato. Vuole fare l’amore.

Bright: basta con le battute sul fatto che sono un libro.

Evan: perché?! È così divertente.

Bright: abbiamo un figlio. E arriverà a momenti, a cena, con il suo fidanzato.

Evan: allora rimandiamo il ripasso del kamasutra a più tardi.

Bright: magari si potrebbe fare una cosa veloce.

Bright si gira verso Evan, finalmente.

Evan: sai benissimo che non riusciamo mai ad essere veloci.

Bright: trovi Rose strana?

Evan lo guarda, curioso.

Evan: ok, come siamo passati dall’idea di sesso sfrenato a… Rose?!

Bright: rispondi.

Evan: lo è. Ma penso sia normale.

Bright: già, deve essere terribile non essere ricordato da chi ami.

Evan fa un colpo di tosse.

Bright: già, touché.

Evan: si riprenderà. Dobbiamo solo darle tempo.

Bright: sono preoccupato.

Evan: Bright…

Bright: forse abbiamo sbagliato. Forse abbiamo sbagliato tutto con Ben. Forse non dovevamo fargli questo.

Evan si avvicina al suo angelo, prendendogli il viso tra le mani.

Evan: Bright, abbiamo fatto la cosa giusta. Ben sarebbe in stato catatonico in questo momento. Anche a me manca QUEL Ben. Il Ben che sapeva tutto, che ricordava tutto.

Bright: appunto, non sarà stato come imbrogliare? Come… ingannare la realtà?

Evan: Bright…

Bright: non sto scherzando. Sono preoccupato. E… se poi dovesse scoprire tutto ora che Rose è tornata?!

Evan: è una delle cose di cui dobbiamo preoccuparci meno. Considerando L’ALTRA cosa che Rose ancora non sa.

Un brivido percorre la schiena di Bright.

Bright: non può saperlo.

Evan: appunto. Pensiamo a mantenere QUEL segreto.

La macchina di Matthew è parcheggiata nel viale di Casa Wilson. Sono le 3.32 di notte. Rose ha fatto del tutto per non svegliare Meredith e Morrison, ma soprattutto Ron.

Facendosi avanti nella notte, Rose nota una figura accanto a quella di Matthew, si tratta di Alice.

Rose: cosa ci fa lei qui?!

Alice: vengo con voi.

Matthew: mi dispiace. Oggi ci ha seguiti e me la sono ritrovata a casa.

Rose: Alice, è pericoloso.

Alice: non mi interessa. Anche io voglio bene a Luke e anche io ho il diritto di scappare da Andy ed Oliver per un po’.

Rose la guarda, curiosa.

Rose: scappare da Andy ed Oliver?

Alice: mamma, ho 24 anni. Sono una donna. Smettetela di trattarmi tutti come se fossi una bambina o un qualcosa che va protetto a tutti i costi.

Matthew: sei un qualcosa che va protetto a tutti costi.

Matthew si è molto legato ad Alice, ma Rose questo ancora non lo sa.

Alice: sono estremamente potente, potrei proteggere io voi.

Convinta, Alice sale in macchina.

Rose: bene… iniziamo bene.

American Airlines, Volo 235, arriveremo a New York alle 7:32 del mattino, a bordo vi offriremo…”

Rose è tesa, non è più abituata a volare. Matthew, accanto a lei, è piuttosto tranquillo. D’altronde è un vampiro, alle brutte perderà qualche pezzo.

Matthew: wow, pensa se finiamo sull’isola di LOST.

Rose: SMETTILA!

Matthew guarda Rose, divertito.

Matthew: non dirmi che hai paura dell’aereo.

Alice è seduta davanti a loro.

Rose: come ha fatto senza documento?

Matthew: te lo ricordi che sei una strega?

Rose: già, certe volte preferirei dimenticarlo.

Matthew: non dovresti.

Matt guarda in avanti, facendo un grosso sospiro.

Rose: mi dispiace per averti aggredito. Hai ragione, su tutto.

Matthew: lascia stare.

Rose: ha significato molto. Quel bacio.

Matthew fa fatica a parlarne, è chiaro. È come se gli mancasse l’aria eppure non ne ha bisogno.

Matthew: Rose…

Rose: ok, non ne parliamo.

Matthew: ho aspettato tanto che Ben fosse fuori dal disegno.

Rose: lo è.

Matthew: davvero?! Voglio dire, lo è perché è smemorato? Se lui ricordasse tutto. Se venisse qui e ti dicesse… “ti amo, voglio stare con te…”

Rose non risponde.

Rose: Matt…

Posso parlarti?”

Tatia si era alzata dal suo posto.

Matthew: facciamo cambio.

Matthew si slaccia la cintura e lascia sedere Tatia accanto a Rose.

Tatia: quando eravamo piccoli mio padre aveva un Jet, lo sai?

Rose guarda Tatia, non è così sorpresa.

Rose: beh, Alec era ricco.

Tatia: devo dirti una cosa. E davvero, non è un’offesa né un voler… farti male.

Rose è pronta a tutto, conoscendo Tatia.

Tatia: mio fratello è felice. Ha un locale tutto suo vicino al suo lago, ha una casa meravigliosa, un maneggio e tutte le Domeniche va a pesca. Credo sia tutto ciò che ha sempre sognato e che pensava di non poter avere e ti ringrazio dal profondo del cuore per averglielo dato, Rose. Ma come gliel’hai dato, non puoi toglierglielo. Ti chiedo il favore di non interferire con la sua vita e di non… parlarci, se puoi.

Rose guarda la ragazza, questo discorso – seppur molto duro da affrontare – è giusto.

Rose: va bene.

Tatia: non dimenticherò mai quello che hai fatto per lui.

Rose annuisce, nonostante stia morendo dentro.

Rose: andiamo a salvare Luke.

Per la prima volta, Rose e Tatia sembrano molto complici. Forse è a causa dell’età adulta, forse, semplicemente, hanno capito che tengono alle stesse persone.

Maggie è seduta quattro posti più in là, tra Red ed Eric. Eric continua a fissare Matthew, non può farne a meno.

Maggie: Eric, smettila.

Eric guarda Maggie, quasi tornando alla realtà.

Maggie: se ne accorgerà.

Eric: e allora?!

Maggie: non può sapere che sei suo figlio. Non ancora.

New York City, 11:00 AM

New York non spaventa Keri, non l’ha mai fatto. Nonostante saltare la scuola non sia da lei, quel giorno proprio non ce la faceva. Non può tornare in classe ed assistere ai suoi incidenti. Oggetti che si muovono, cose che prendono fuoco all’improvviso. Inizia a pensare di avere un problema, che sia diversa… lo sa da sempre.

Non si sente al sicuro da nessuna parte. Ha paura di sé stessa. Non riesce neanche a camminare per Times Square o la Fifht Avenue, non più. Ha paura di fare male alle persone.

Scusa”

Viene distratta da una voce. È quella di un ragazzo. Molto affascinante. Ha un accento British, i capelli leggermente lunghi e uno sguardo da cerbiatto.

Keri: sì?!

Mi sono perso. Non sono di New York.”

Keri, imbarazzata, tenta di rispondergli.

Keri: oh, ehm. Ok, dove devi andare.

Ahm, una strada.”

Keri: non è molto preciso.

Il ragazzo sorride. Se possibile, è ancora più bello quando lo fa.

Mi chiamo Jadar.”

Keri pensa che sia un nome davvero insolito per un ragazzo Inglese.

Keri: Jadar? Come Jafar di Aladdin?

Jadar sorride, di nuovo.

Jadar: ci sei andata vicino. Abbiamo poteri simili.

Keri pensa di aver sentito male.

Keri: poteri?!

Improvvisamente, Jadar sparisce nel nulla. Come se fosse stato letteralmente risucchiato dalla realtà.

Keri: oddio…

Riappare un secondo dopo dietro di lei. Keri sobbalza.

Keri: ma cosa?!

Jadar: senti, saltiamo tutta questa recita, ok?! Che cosa vuoi. Cosa vuoi farmi. Bla bla.

Keri, spaventata, inizia a correre.

Jadar fa un grosso salto verso di lei. Un salto sovrannaturale.

Jadar: per favore, non rendiamolo difficile. Sei anche carina. Non voglio farti male.

Jadar viene scaraventato violentemente contro un cassonetto dell’immondizia. Rose è arrivata. Insieme a lei, Matthew, Alice, Red ed Eric.

Jadar: interessante, INTERESSANTE!

Eric corre verso di Keri, aiutandola.

Eric: stai bene?!

I due si guardano per qualche secondo.

Keri: chi sei tu? Chi siete?!

Eric: andrà tutto bene. Ci penseremo noi.

Jadar: wow, Maggie ha mandato la squadra al completo.

Jadar si alza, ponendosi al centro. Sulle sue mani appaiono due sfere rosse. I capelli di Red diventano rosso fuoco. Rose pone la mano avanti. Matthew prepara i canini, per qualsiasi caso.

Red: portala a scuola, Eric.

Eric prende Keri in braccio.

Keri: no, LASCIAMI, LASCIAMI.

La giacca del ragazzo si strappa da sola, facendo largo a maestose e splendide ali bianche.

Matthew: sei un angelo?!

Eric prende una grossa rincorsa. Insieme a Keri, spicca il volo tra i grattaceli di New York.

Jadar ne approfitta per utilizzare uno dei suoi trucchetti di magia. Sì, è un mago di illusioni. I fumi dei tombini vanno a suo servizio, distraggono Rose, Alice, Matthew e Red.

Non riesco a credere che ci sia sfuggito.”

Red è furioso, i suoi capelli sono diventati color lava.

Matthew: forte, non hai neanche bisogno delle tinte. Sembrano al neon.

Red: non dovevamo lasciarci sfuggire Jadar, è uno dei maghi più forti della squadra di Hendius.

Rose fa un grosso sospiro, nervosa.

Rose: questo non è un gioco della play station.

Red: uso solo X Box.

Alice: sentite, ormai è andata così. La ragazza, Keri, è salva.

Matthew: già, ha il suo angelo custode.

Matthew, sospettoso, non avevo capito che Eric fosse un angelo, ed è molto strano per lui non capirlo.

Red: tieni.

Red passa un cellulare a Rose.

Rose: che cos’è?

Red: qui ci sono le coordinate per trovare il vostro amico, Maggie mi ha detto di darvelo in caso fossimo riusciti a prendere Keri. Una promessa è una promessa, immagino.

Matthew: ok, avverto Tatia che è in hotel.

Rose: no, è pericoloso per Tatia. Se Luke fosse stato rapito da maghi o stregoni…

Matthew: Tatia è diventata parecchio forte, può aiutarci. E vorrebbe sicuramente venire se ci fosse Luke.

Rose: e Luke non vorrebbe che Tatia si mettesse nei guai, fidati.

Red: se vuoi posso portarle alla scuola.

Rose guarda Red, sembra un giovane che sa il fatto suo.

Alice: portarle?!

Alice guarda Rose, sorpresa.

Rose: sì, Alice. Tu non verrai con noi.

Alice: stai scherzando, vero?!

Rose: no.

Alice: ma…

Red: dormires.

Red fa un incantesimo su Alice, la ragazza si accascia lentamente a terra, dormiente, ma prima che possa toccare terreno, il ragazzo la prende tra le braccia.

Red: la porterò al sicuro.

Rose: bene.

Matthew: stai attento o ti stacco quei capelli rossi.

Red sorride, divertito.

Qualche ora dopo, Alice apre gli occhi. Si alza di scatto. Ha un attacco di panico, odia trovarsi in posti che non conosce, non sa dove come sia arrivata lì, in quell’ufficio. Lei non lo sa, ma è nell’ufficio di Maggie alla scuola di magia di New York.

Hey”

Ancora non riesce a mettere a fuoco ma riconosce la voce. Burbera, dura, da uomo.

Ciao.”

è quella del Custode. La ragazza, nonostante non veda ancora bene e non si sia ancora ripresa dall’incantesimo del sonno, gli tira uno schiaffo. Si fa male lei, ovviamente. La pelle del Custode è così dura.

Custode: grazie. Questo vuol dire che sei felice di rivedermi?!

Colonna Sonora: Seven Devils

Rose e Matthew sono entrati nel Plaza Hotel, non pensavano che Luke potesse trovarsi in un posto così famoso di New York. Piano 23.

Matthew: ho sempre desiderato venire qui, lo sai?!

Rose: davvero?

Matthew: da quando ho visto il sequel di Mamma Ho Perso L’Aereo, è una delle mie parti preferite.

Rose è nervosa, il cuore le batte a mille, ma è una sensazione quasi piacevole. Non le fa pensare a cosa c’è a Twinswood.

I due avanzano lungo il corridoio. La Suite 32 li aspetta.

Matthew: ok, possiamo ancora cambiare idea.

Rose: non cambieremo idea.

Rose si fa avanti per bussare, ma prima che possa farlo, la porta della camera si apre. Un bellissimo uomo.

Matthew: Alessandro?!

Matthew sembra conoscerlo.

Rose: Alessandro?

Matthew: Alessandro Magno, uno dei vampiri reali.

Alessandro: Matthew. È un po’ che non ci si vede.

Con un charme particolare e un accento marcato, Alessandro invita Rose e Matthew ad accomodarsi nella suite.

Matthew: Rose…

Matthew parla a bassa voce.

Rose: cosa?!

Matthew: c’è qualcosa che non va.

Alessandro: prego, seguitemi.

Alessandro li conduce verso il salone principale, dove c’è un gruppo radunato di vampiri. Rose riesce a riconoscere alcuni di loro perché sono famosi, o personaggi storici. In particolare individua la Monroe e Kurt Cobain.

Rose: oh mio Dio…

Maria Antonietta: uh, c’è Matthew. È tornato tra noi.

Rose finalmente vede Luke. È accanto al capotavola, che si nasconde in penombra. Sembra impossibilitato nel parlare o guardarli semplicemente, gli hanno fatto qualcosa.

Rose: Luke.

Rose tenta di avvicinarsi.

Ferma.”

Finalmente l’uomo a capotavola parla. Esce dalla penombra, rivelandosi come bellissimo.

Rose: mi scusi, sono qui perché mi ha mandato Maggie.

Ti ha mandato Maggie. Lo so, ti stavamo aspettando. La nostra strega sapeva che saresti venuta.”

Rose lo guarda, curiosa.

Rose: la vostra strega?

Nell’ombra, si fa avanti un’altra figura. Man mano che viene alla luce è sempre più chiaro: è una ragazza identica a Rose.

Rose: oddio…

Matthew: ok, ho ufficialmente perso il conto di gemelle e vite passate.

L’uomo parla di nuovo.

Lei è Linda. Una delle tue vite passate.”

Rose: come fa a?!

Linda tira fuori i canini, facendo capire a Rose come ha fatto a mantenersi in vita.

Rose: tu chi sei?

Rose finalmente si rivolge all’uomo.

Mi chiamo Vlad. Ma tutti mi conoscono come Conte Dracula.”

Fine episodio. 

SCENA BONUS 1

Alice, furiosa, fa avanti e indietro per la stanza cercando di dare un senso a quello che è successo.

Custode: non ho mai spesso di pensarla, signorina.

Alice: lo so che sei un tipo strano, che hai modi di fare da 1800 e cose del genere. Ma di solito quando ti manca una persona o la pensi… le scrivi. Forse non sai usare i messaggi, o twitter… o Facebook. Ma almeno potevi mandare un gufo o un corvo o qualunque cosa tu faccia per comunicare con le persone.

Custode: io non comunico con le persone.

Alice: già, l’avevo capito.

Alice cerca il suo cellulare, ma non c’è traccia.

Custode: cosa stai facendo?

Alice: perché mi trovo qui?

Custode: perché vostra madre e il vampiro biondo sono in missione. Ancora non ho ben capito la storia del tempo.

Alice: sono andati senza di me. Credono che io sia una stupida ragazzina che non sa fare le sue scelte.

Custode: forse…

Alice: tu sta zitto. Non hai il diritto di parlare.

Il Custode si avvicina alla ragazza, cercando di calmarla.

Custode: l’hanno fatto per proteggerti. Sei molto… importante per loro.

Alice lo guarda, lui è così bello. Ed ha quell’accento. E quel tono di voce. MA NON SI FARA’ IMBAMBOLARE, non più.

Alice: posso restare da sola?

Custode: no.

Alice: non puoi forzarmi a stare con te. Potrei usare la mia magia.

Custode: no, la stanza è anti-magia e inoltre, non credo che lei possa sopraffarmi fisicamente. Onestamente. Nessun rancore.

Alice: ti odio.

SCENA BONUS 2

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Il tavolo è ruvido e la penna blu è piena di inchiostro. Lui non ama quei volti. Non ama i volti in generale, è difficile riconoscere le persone ormai, soprattutto quando ti trema la mano, il braccio, l’intero corpo e non riesci a concentrarti.

Quattro fotografie su un tavolino.

Jack. Oliver. Alice e un altro ragazzo che non riusciamo a vedere.

LUI non è felice. LUI è scontento. LUI butta le foto di Jack, Oliver ed Alice nel cestino e prende l’ultima, la misteriosa, quella dell’altro ragazzo. LUI inizia a scarabocchiarla, a depennarla, a cancellarla, strapparla, mutilarla. LUI è il quarto figlio.

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