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Spellbook 5×03 Van Helsing

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5×03 Van Helsing

“Dracula.”

Non è possibile che sia proprio lui. Rose l’ha sempre visto come una specie di mito, leggenda, una banale storiella per spaventare i bambini. Ma esiste e lei lo sta aspettando, insieme a Matthew, in una specie di stanza ovale del Plaza Hotel. Non come quella del Presidente, ovviamente, ma qualcosa che si avvicina al lusso più sfrenato. Ci sono vari ritratti del Conte, varie ampolle sistemate sugli scaffali e antichi libri. Deve essere una specie di collezionista di reliquie o cose del genere. Le finestre sono chiuse, nonostante sia notte. Rose nota, per la prima volta forse, quanto il suo nuovo taglio di capelli – sono cresciuti incredibilmente, ben oltre la lunghezza che ha sempre portato, sia scomodo. Ovunque sia stata, non dovevano avere i parrucchieri.

Matthew: siamo così nei guai.
Rose guarda Matthew, sbuffando
Rose: rilassati, sono una strega, ricordi?
Matthew si avvicina a lei, agitato
Matthew: ti rendi conto con chi abbiamo a che fare? Lui è Dracula. Il Conte Dracula.
Rose: ha detto che il suo nome è Vlad…
Matthew: sì, Vlad…

“L’impalatore”

Dracula entra nella stanza, fiero. Si abbottona la giacca. Dietro di lui Luke. Dracula sembra un uomo serio, distinto, che non ti fa capire cosa pensa. Enigmatico.
Rose: Luke.
Dracula: allora. Amici.
Matthew fa il vago
Dracula: Matthew.
Rose guarda Matthew, confusa.
Rose: tu lo conosci?
Matthew: ho fatto parte dei vampiri reali per un po’.
Dracula: un membro disonorato. Ma nessun rancore.
Rose non è sorpresa. Luke guarda la strega, contento di rivederla. Anche se adesso non potrebbe sbottonarsi più di tanto.
Dracula: quindi, Alessandro mi diceva che siete qui per Luke.
Rose: sì. Signor… Conte, Vlad.
Dracula sorride, divertito.
Dracula: puoi chiamarmi Dracula, tutti mi chiamano così.
Rose: mi dispiace, non pensavo che tu fossi…
Dracula: reale? Me lo dicono spesso. Ma… guarda, a quanto pare sono qui.
Rose: nella mia esperienza… i vampiri non fanno mai niente per niente, mi sbaglio?
Dracula: una ragazza molto intelligente, me l’avevano detto.
Rose, sorpresa, vuole sapere di più.
Rose: CHI?
Dracula: arriviamo al dunque, immagino che nessuno qui abbia davvero voglia di perdere tempo.
Matthew: PERFETTO, prendiamo Luke e ce ne andiamo.
Dracula tira fuori i canini, facendo sobbalzare tutti i presenti.
Dracula: sapete perché mi chiamavano l’Impalatore?
Rose: mi faccia indovinare, le piaceva impalare la gente?
Dracula: mi piace ancora.
Dracula si lecca i denti, ansimando.
Rose: che cosa vuole?
Le porte dello studio si aprono. Marilyn Monroe entra nella stanza.

MY WEEK WITH MARILYN

Dracula: MARILYN!
Dracula riprende la vampira, arrabbiato. Rose la guarda, è così bianca. Sembra fatta di porcellana.
Marilyn: scusami Vlad, MA DEVO.
Marilyn avanza verso Rose e Matthew, per loro è così strano vederla.
Marilyn: avete ucciso Tiberius. Il mio Tiby.
Rose e Matt si guardano, confusi
Rose: conoscevi Tiberius?
Marilyn: il mio stile, il mio modo di fare, il mio successo. Dovevo tutto a lui. Fu il mio maker.
Rose: oh.
Matthew: wow, di male in peggio.
Dracula: alcune volte i vampiri decidono di fare questo con le star. E diventano reali di diritto. Non è terribile? Spero che nessuno vampirizzi mai i Kardashian.
Rose: ehm, Signora Monroe, ci dispiace ma Tiberius era… cattivo. E voleva ucciderci tutti.
Marilyn: ci credo. Guarda come sei vestita.
Rose guarda i suoi abiti, effettivamente poteva impegnarsi un po’ di più, ma non è davvero il punto.
Dracula: ti faccio un’offerta.
Dracula si fa avanti.
Rose: un’offerta?
Dracula: fammi assaggiare il tuo sangue e lascerò andare il tuo amico Luke.
Matthew: non se ne parla.
Dracula ridacchia, divertito
Dracula: uh, mi piace. Il nostro Matthew è diventato improvvisamente una testa calda.
Luke si guarda attorno, studiando la situazione.
Dracula: beh, io faccio le regole qui.
Rose avanza le mani.
Rose: dici, cazzone?!
Matthew: ROSE.
C’è un generale clima di terrore nella stanza, ma Rose non ha paura.
Dracula inizia a ridere come un pazzo, è una risata isterica.
Dracula: amo questo ragazza.

Alessandro Magno entra nella stanza con in mano un iPhone.

Dracula: COSA?!
Marilyn si mette seduta, sistemandosi i capelli.
Alessandro: è per voi.
Dracula guarda Alessandro, sa che se non fosse importante non interromperebbe mai una riunione.
Dracula prende il cellulare con forza.
Dracula: pronto?
Rose, Matthew e Luke si guardano. Rose si concentra su Alessandro, è davvero bellissimo e la fissa da un po’.
Dracula: Signore, la prego…
Rose sembra sorpresa che Dracula abbia timore reverenziale nei confronti di qualcuno.
Dracula: ma… io non…Hendius, ti prego.
Rose sobbalza, Dracula è al telefono con Hendius.
Dracula: va bene. Un saluto a voi.
Il vampiro attacca il cellulare. Lo passa ad Alessandra.
Dracula: bene, sembra che dovremo salutarci qui.
Rose lo guarda, confusa
Rose: cosa?!
Dracula: mi creda Mrs Wilson, non è per mio volere.
Rose: era Hendius al telefono? Lui sa che siamo qui.
Dracula: lui sa sempre tutto.
Rose: cosa… cosa dobbiamo fare?
Dracula: andatevene, tu, Matthew e Luke. Sparite.
Luke non sembra sorpreso, mentre Rose e Matthew sono decisamente più impreparati.
Rose: la ragazza uguale a me.
Dracula: sì?
Rose: Linda.
Dracula: oh, ha cambiato nome. Quando è diventata una vampira, grazie a me.
Rose: lei è una delle…
Dracula: sì. Ma… è meglio che alcune cose rimangano dove sono in questo momento, Miss Wilson. Sono sicuro che ci rivedremo molto presto.

Strade di New York, New Yourk City, pochi minuti dopo

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“Non riesco a credere che ci abbia lasciati andare.”

Matthew, ancora sorpreso di quello che è accaduto, parla con Rose e Luke dei risvolti della serata.
Luke: Hendius ha chiamato e quando Hendius chiama…
Rose: Luke.
Rose si ferma, è così contenta di rivederlo. Lo abbraccia. Matthew guarda la scena, un mix tra curiosità e gelosia.
Rose: sono così contenta di rivederti.
Luke: anche io. Sapevo che saresti tornata.
Rose: tu sai dove sono stata?
Luke: purtroppo no.
Rose: perché Hendius ci lascerebbe mai andare.
Luke: non è chiaro? Vuole entrare nelle tue grazie, facendoti del male e facendo del male ai tuoi amici non ci riuscirebbe.
Matthew: entrare nelle grazie di Rose, wow, dovrebbe prendere un ticket.
Rose guarda Matthew, confusa.

“Signorina Wilson”.

Alessandro Magno, che ha seguito i tre, li raggiunge. Rose è davvero colpita dalla bellezza dell’uomo e dal suo modo di fare, Matthew e Luke se ne sono accorti.
Rose: salve.
Alessandro: non posso restare per molto ma dovevo dirglielo.
Rose lo guarda, curiosa.
Rose: dirmi cosa?
Alessandro: trovi Van Helsing.
Rose: Van Helsing? Van Helsing tipo… Hugh Jackman?
Alessandro: no, quello vero.
Rose: dove si trova?
Alessandro: beh, se lo sapessi non le avrei chiesto di trovarlo, le pare?
I due si sorridono
Alessandro: dammi del tu.
Matthew: “dammi del tu.”
Matthew imita Alessandro con una vocina divertente. Luke guarda la scena, divertito.
Rose: Alessandro, perché mi stai dicendo questo? Voglio dire, fino a cinque minuti fa sembravi un adepto di Dracula. Van Helsing non dovrebbe essere tipo la sua nemesi?
Alessandro: lo è. Tutti hanno un Van Helsing. Anche Hendius.
Rose: sono confusa.
Alessandro: sono sicuro che Luke potrà spiegarti tutto.
Rose: ok…
Rose continua a guardarlo, vuole godersi la bella vista.
Alessandro: buona fortuna, sono sicuro che ci rivedremo.
Rose: lo spero. Voglio dire… beh, arrivederci.
Rose si sistema i capelli, salutando il vampiro reale, che le bacia la mano.
Matthew alza gli occhi. Alessandro si allontana.
Rose: wow, che uomo di…
Matthew: non farti illusioni, gli piace il pisello.
Rose guarda Mattew
Rose: davvero?
Luke: lui ed Efestione stanno insieme da tempo. Un’eternità, probabilmente vuole trovare Van Helsing per allontanarsi da Dracula insieme ad Efestione.
Rose: oh mio Dio, è una cosa così romantica, li shippo da morire.
I tre iniziano a camminare, di nuovo.
Rose: non riesco a credere di aver incontrato tutte queste celebrità.
Matthew: wow, è la cosa a cui stai pensando, Carrie?
Matthew ovviamente doveva fare le sue battute su Sex and the City.
Luke: abbiamo una buona notizia. Esiste un Van Helsing per Hendius e questo non lo sapevamo, questi mesi sono serviti a qualcosa.
Rose guarda Luke, confusa
Rose: aspetta, ti sei fatto rapire appositamente?
Luke guarda Rose, sorridendo
Rose: Tatia era in pensiero, noi tutti eravamo in pensiero.
Luke: non sei tornata tipo ieri?
Rose: non cambiare discorso.
Luke: dobbiamo trovare i Van Helsing.
Rose: I?!
Luke: nella credenza popolare esiste un solo Van Helsing. Ma un Van Helsing non è una persona di per sé. Ci sono esseri, creature… che possono essere uccise solo da una persona o da una cosa. È il modo, per il mondo della magia, di rimediare all’immortalità. Nessuno è veramente immortale, tutti hanno un Van Helsing, questo è ciò che voleva dire Alessandro.
Rose: quindi Bram Stoker aveva ragione.
Luke: Bram Stoker conosceva Vlad ed ha sentito il nome di Van Helsing e l’ha attribuito ad un personaggio.
Rose: interessante. Quindi è tipo… un tallone d’Achille.
Luke: sì.
Rose sospira, nervosa
Luke: dobbiamo andare alla scuola di magia.
Rose: dov’é?!
Matthew: già, dov’è, Samantha?
Luke guarda Matthew.
Luke: la metro.
Rose: LA METRO?
Luke: una fermata che gli altri non possono vedere. Andiamo, così parleremo con Jack.
Rose ferma Luke, sorpresa
Rose: aspetta, cosa?! Jack, mio figlio?
Luke annuisce
Luke: è in missione. Sta reclutando streghe e maghi con enormi potenzialità per fronteggiare l’esercito che sta creando Hendius. Non sei stata aggiornata?
Rose: hai messo mio figlio in pericolo?
Matthew: ehm, non per fare il guastafeste della situazione, ma Jack sa mettersi da solo in pericolo.
Luke: non l’ho messo in pericolo, gli ho dato uno scopo. Una ragione. Qualcosa per andare avanti e fare del bene. Potrai non vederlo ora ma è migliorato tantissimo.
Rose: uno scopo?
Luke: dopo la morte di Emma, dopo aver perso sia sua madre che suo padre… aveva bisogno di qualcosa. Di qualcuno.
Rose guarda Luke, grata.
Rose: grazie.
Luke: non c’è di che.
Matthew: quindi fate ancora questa cosa voi due, vi proteggete a vicenda. Senza… senza nessuna tensione sessuale o emotiva, giusto?
Rose e Luke guardano Matthew.

Sobborghi del Jersey

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In una tipica casa americana, con il giardino perfetto, la staccionata bianca e la cena alle 19:00, Charlotte Kyle vive la sua vita ordinaria.
A cena con i suoi genitori, nel silenzio più totale di una famiglia che ormai non ha nulla da condividere, mangia forzatamente quel piatto riscaldato di verdure.

Charlotte
Charlotte

“Com’è andata a scuola, tesoro?”

Arriva la tipida domanda di sua madre, domanda alla quale risponde sempre con la stessa risposta.
Charlotte: bene.

“Non avevi un compito di biologia?”

Suo padre deve essere l’uomo più noioso del pianeta.
Charlotte: sì, è andato bene.

“Ricorda che Mercoledì abbiamo l’incontro con il rettore, hai la possibilità di entrare alla Columbia. Non sei eccitata?”

Ancora, suo padre parla sempre delle stesse cose.

Charlotte: sì.
Charlotte mente. In 17 anni di vita non ha mai provato una vera emozione, un brivido, un qualcosa che la facesse sentire come si sentono tutti gli altri.

Il campanello suona.

“Chi sarà a quest’ora?”

Il padre di Charlotte si alza, andando ad aprire.

Charlotte: forse la vita.

L’uomo viene scaraventato verso le scale da una luce giallastra. Charlotte si alza, spaventata, sua madre inizia ad urlare.
Jadar, il mago dell’illusione, avanza nella sala da pranzo.

Jadar: buonasera, mi dispiace interrompervi.
Charlotte: papà…
Jadar: non preoccuparti, sta bene. Si riprenderà tra qualche ora.
Charlotte: chi sei tu?
Jadar: dormires.
Jadar lancia un incantesimo sulla madre di Charlotte, che cade a terra, dormiente.
Charlotte: COSA LE HAI FATTO?
Jadar: si sveglierà, non preoccuparti, è tutto ok.
Jadar sembra molto sicuro di sé. Charlotte inizia ad indietreggiare, spaventata.
Charlotte: chiamerò la polizia.
Charlotte prende in mano il cordless, tremando.
Jadar: fallo. Ma non sono qui per farti del male.
Charlotte: che cosa vuoi?!
Jadar: voglio che tu venga con me. Sei speciale. Cazzo, vorrei davvero che questa conversazione non suonasse da film di serie B. Hai dei fottuti poteri, sei una cazzo di strega, vieni con me e ti insegno ad usarli. Che ne dici?
Charlotte: poteri? È uno scherzo?

Improvvisamente, i vetri del finestrone che dà sulla sala da pranzo si rompono. È stato Jack Whittermore, che entra in casa e si pone davanti a Charlotte.

Jadar: uo, abbiamo compagnia.
Charlotte: ma che DIAVOLO sta succedendo? CHI SEI TU?
Charlotte, a questo punto, è sull’orlo di una crisi isterica.
Jadar: le hai rotto la vetrata.

Jack: mi dispiace. Pagherò i danni. Charlotte…
Charlotte: come sai il mio nome?
Jack: non devi fidarti di quest’uomo, ok?
Charlotte: CHI SEI TU?
Jack guarda la ragazza. Non è la prima cosa a cui uno penserebbe quando è in pericolo, ma Charlotte lo trova incredibilmente bello.
Jack: mi chiamo Jack. Lui è il cattivone. Io sono il buono, devo venire con me.
Jadar: oh per favore, lui è il cattivone e io sono il buono.
Charlotte guarda i due, confusa.
Charlotte: siete entrambi due pazzi.
Jack: Charlotte…
Jadar: ok, mi sono stufato.
Jadar muove le mani, portando i pezzi della vetrata in alto e puntandoli contro Jack.
Jadar: vai.
I vetri iniziano ad avanzare velocemente contro Jack, che tuttavia riesce a fermarli con il suo potere.
Jadar: bene, iniziamo a divertirci.
Charlotte pensa che Jadar non voglia il suo bene a questo punto, i vetri potevano colpire anche lei.
Charlotte: ok, sei tu il buono, credo.
Charlotte si riferisce a Jack.
Jack: perfetto, ora vieni con me.
Jack avanza la mano, scaraventando Jadar all’indietro.
Charlotte: no, non vengo da nessuna parte.
Jack: andiamo.
Charlotte: ho detto di NO.
Jack, prepotentemente, prende Charlotte con forza e la porta con sé.
Charlotte: no, no, mettimi giù.
Jadar si rialza, li segue, ovviamente. Inizia a lanciare un incantesimo, è chiaro dalla luce giallastra tra le sue mani. Charlotte lo guarda, spaventata. Così spaventate che finalmente qualcosa succede. Jadar viene scaraventato all’indietro da una forza invisibile.
Charlotte: oddio.
Jack: brava. Forse potevi usare meglio le mani ma…
Charlotte è ancora stretta tra le braccia di Jack, che la tiene come un sacco di patate.
Charlotte: mettimi giù.
Jack: no. Non se ne parla.
Charlotte: non puoi costringermi, sei un villano.
Jack: wow, non sentivo questo termine da un po’. Vuoi chiamarmi anche brutta cacca puzzolente?
Jadar è a terra, in strada, abbastanza ammaccato.
Jack avanza verso la sua moto, posa Charlotte.
Charlotte: COME TI PERMETTI?! Solo perché sono una ragazza non puoi usare la tua forza contro di me. Non sai niente del femminismo?
Jack: ma di che parli?
Charlotte: io chiamo la polizia, davvero.
Charlotte trema, impaurita.
Jack: ascoltami.
Charlotte guarda Jack.
Jack: non avrò i modi migliori del mondo ma ti prometto che sono qui per proteggerti.
Charlotte guarda gli occhi del ragazzo, sono sinceri.
Charlotte: i miei genitori, gli ha fatto qualcosa.
Jack: non devi preoccuparti per loro, sono solo addormentati.
Charlotte: se ce ne andiamo lui li ucciderà.
Jack: no.
Jack guarda la casa.
Jack: protectiam domus.
Una sorta di muro invisibile appare attorno alla casa.
Jack: per almeno 12 ore nessuno sarà in grado di entrare in casa, neanche lui. Qualcuno della nostra scuola li proteggerà, sempre. MA TU DEVI VENIRE CON ME, per favore.
Charlotte: no, io…
Jack: ti prego.
È davvero difficile resistere allo sguardo di Jack che implora. Forse era l’avventura che Charlotte aspettava, quel brivido che ha sempre cercato.
Charlotte: va bene.
Jack sale in moto.
Jack: sali.
Charlotte, guardando Jadar ancora a terra, sale sulla moto.
Jack: stringiti a me.
Charlotte: cosa?!
Charlotte, imbarazzata, fa finta di non aver capito.
Jack: stringiti alla mia vita.
Timidamente avanza le mani, Jack, che non può perdere tempo, prende le mani della ragazza e le porta ad attorcigliarsi attorno alla sua vita.
Charlotte: I MODI.
Charlotte è imbarazzata come non mai, ma dirà comunque la sua.
Jack: quando riempirai la scheda potrai darmi un brutto voto nei MODI.
Jack parte con la moto, lasciando quel sobborgo in fretta e furia.

Twinswood, Casa di Oliver ed Andy

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Bright: Andy?!
Bright ed Evan sono entrati in casa, sono al secondo piano. Entrambi hanno le chiavi del villino in cui abitano Oliver, Andy ed Alice.

Evan: forse non sono in casa.
Bright apre la porta della stanza di Andy al piano superiore. In realtà sono in casa, Oliver ed Andy stanno facendo l’amore.

Bright: oh Mio Dio.
Bright si copre gli occhi velocemente, mentre Evan abbassa lo sguardo.

Oliver, che era sopra Andy, si scansa e si copre.
Andy: papà…
Andy guarda Bright, arrabbiato.
Andy: papà.
E poi Evan.
Oliver, imbarazzato, cerca di coprirsi il più possibile.
Andy: non sapete bussare?
Oliver: mio Dio…
Evan: ci dispiace, Andy. Non volevamo.
Bright: Rose è scomparsa.
Oliver: cosa?! Di nuovo?
Andy: potete farci vestire, almeno?
Bright: sì, vi aspettiamo fuori.
Bright, ancora con gli occhi chiusi, tenta di uscire dalla stanza. Evan lo aiuta. I due si mettono sul pianerottolo.

Bright: oh Dio, loro fanno sesso.
Evan: beh, credevi che giocassero a carte?
Bright: ma lui è nostro figlio. E LORO FANNO SESSO.
Evan: anche noi facciamo sesso. Tanto sesso, Bright.
Bright guarda Evan, sospirando.
Bright: lo so, ma… non lo so.
Evan: non puoi farlo solo tu al mondo, brillantino.
Bright: dove si sarà cacciata Rose? Ho chiamato Leda e non sa niente. Matthew è sparito.
Evan: forse saranno insieme.
Bright: Ben, devo andare da Ben.
Evan guarda Bright, confuso
Evan: Bright, NO. Ben non sa niente di lei.
Bright: andiamo, per quanto quei due si allontanino alla fine… orbiteranno sempre l’uno nello spazio dell’altra.
Evan: amo il tuo essere romantico. Ma quell’incantesimo è super potente. L’HAI FATTO TU.
Bright: credo solo di essere preoccupato.

Scuola di Magia, New York

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Rose, Matthew e Luke sono appena entrati nella scuola di magia. È così sfarzosa, a Rose ricorda l’accademia di X Men.
Matthew: wow, sembra che dobbiamo aspettare ovunque in questi giorni.
Rose guarda Matthew, è chiaramente più nervoso del solito e vorrebbe capire perché.

“Luke”

La voce di Tatia distrae il trio, la ragazza si butta tra le braccia del suo vampiri. I due si lasciano andare ad un bacio appassionato. Rose li guarda, sorpresa ma anche felice per loro. Ovviamente un certo senso di fastidio c’è sempre. Ma riguarda il modo in cui si amano e la fortuna che ha Tatia ad avere un vampiro speciale come Luke.
Tatia: allora è andata bene.
Rose: beh, non abbiamo dovuto combattere in realtà, ma ok.
Tatia: davvero?!
Rose: sì, peccato.
Matthew guarda Rose, è chiaro che la strega sia alla ricerca di adrenalina a questo punto.
Tatia: bene, considerando che sei mancato per mesi, credo che tu debba rifarti di qualcosa, non credi?
Luke la guarda, divertito.
Luke: sì, decisamente.
Tatia: noi andiamo nella mia stanza, ci diamo una rinfrescata.
Matthew: certo, si chiama rinfrescata ora.
Rose guarda Matt, divertito.

Luke e Tatia si allontanano insieme, mano nella mano.

Matthew: mesi, fortunata.
Rose guarda Matthew, confusa.
Rose: cosa vuoi dire?
Matthew: niente.
Rose crede di aver capito, in fondo è una ragazza intelligente.
Rose: voglio sapere.
Matthew: cosa? Cosa vuoi sapere?
Rose: da quanto non fai sesso?
Rose lo dice timidamente.
Matthew: cosa ti importa?
Rose: Matt.
Matthew: cinque anni.
Rose lo guarda, sconvolta.
Rose: COSA?!
Matthew: lascia stare, ok?
Rose, imbarazzata ma anche incredibilmente colpita, tenta di contenere l’emozione.
Rose: Matthew, io pensavo che tu e…
Matthew: siamo in una scuola piena di giovani, meglio non parlare di queste cose. METTETE SEMPRE IL PRESERVATIVO!
Matt grida ai giovani che si aggirano per il grosso corridoio della scuola.
Rose: beh, possiamo tornare a casa, immagino.
Rose sembra alquanto delusa.
Matthew: Bright mi ha riempito di chiamate.
Rose: oh, allora era lui.
Matthew: sono ancora abbastanza confuso su tutta la storia del libro.
Rose: Bright è l’essenza del libro, è stato creato da Hendius e Rosa, la mia antenata, quando lui ha provato a trasferire parte dei suoi poteri in lei. Ma Hendius voleva chiaramente che io lo trovassi, che parlassi con Bright, altrimenti non l’avrebbe mai fatto inserire da Lisandra nel libro.
Matthew: quindi Bright non è un libro.
Rose: è l’essenza. Lui… era lì. Bright è energia. Sangue e magia.
Matthew: perché è un angelo?
Rose: da quello che ho capito… Rosa amava gli angeli. Quindi è una specie di trasposizione vera e propria del loro amore.
Matthew: quindi… da una parte, Bright è tuo figlio.
Rose: non essere idiota, non è mio figlio. Io non sono Rosa.
Matthew: dovremmo farlo capire al nostro grande cattivo. Insomma, ha letteralmente aspettato secoli per rivederti. Credi davvero che non si farà vivo? Esisti perché… lui ha voluto che tu esistessi. Wow, è roba profonda.
Rose: stai facendo il tifo per lui?
Matthew: beh, preferisco lui a Ben.
Rose: fai sul serio?
Matthew: voglio dire, lui ha dalla sua parte la storia dell’eternità, ti ha dato sette vite e tutto il resto.
Rose: pensavo facessi il tifo per te stesso.
Matthew: e tu per chi fai il tifo?
Rose alza gli occhi.
Matthew: tu non vuoi parlarne. Ma lui… è presente.
Rose: lui chi?
Matthew: Ben. Sei letteralmente scappata da Twinswood per non vederlo.
Rose: mi dispiace Matt se sono un tatino frastornata e se sono scomparsa per cinque anni. Non so neanche dove sono finita.
Matthew: beh, non puoi pretendere che le persone reagiscano e si comportino come vuoi tu. Per me Ben esiste, quindi è inutile che mi tiri frecciatine.
Rose: frecciatine?
Matthew: “tu per chi fai il tifo?” VUOI sapere se provo ancora determinate cose per te? Sei un egoista.
Rose lo guarda, dispiaciuta.
Rose: non mi sembri neanche contento che io sia tornata.
Matthew: sono l’uomo più felice dell’universo. Ma tu non meriti di saperlo.
Rose colpita ma anche ferita da queste parole, guarda avanti.

“Rose”

Maggie avanza verso di loro. Red ed Eric sono sempre al suo fianco.

Maggie: sei qui. Bene. Luke mi ha detto che avete nuove informazioni.

Twinswood, Casa Sul Lago Whittermore

Jo, con una camicia di Ben, si avvicina mezza nuda al ragazzo che sta preparando la colazione.
Jo: cosa ho fatto per meritare un uomo meraviglioso come te?

Benjamin: non lo so, forse… sei una strega e mi hai fatto un incantesimo?
Benjamin si gira verso di lei. Jo ridacchia, nervosa.
Jo: ha chiamato Garrett della Whittermore Industries, ricordi la libreria in centro?
Benjamin la guarda, confuso
Benjamin: dimentico sempre che mio padre aveva comprato quel posto.
Jo: beh…
Jo si avvicina ancora di più, stringendolo completamente.
Jo: devi decidere cosa fare, chiuderla o… trovare qualcuno da metterci. Hai un’idea?
Benjamin: no. Non conosco nessuno appassionato di libri.
Jo: beh, sei ricco quindi questo non influirà sul tuo patrimonio, ma sarà comunque un investimento perduto.
Benjamin: sei il mio avvocato preferito.
I due si baciano teneramente. Ma il campanello li distrae.
Benjamin: vado io, tu inizia a mangiare.
Jo, divertita, prepara i piatta.
Benjamin va ad aprire la porta. Davanti a lui Bright.
Benjamin: Bright. Cosa ci fai qui? C’è anche Evan?
Bright, nervoso, si guarda attorno.
Bright: no, no, sono venuto da solo.
Benjamin: oh…
Per Benjamin è strano, non avendo ricordi non può ricordare quanto sia in realtà legato a Bright.
Bright: volevo chiederti… Rose è qui?
Benjamin: Rose?! Vuoi dire… Rose Wilson?
Bright: sì.
Benjamin: perché mai Rose Wilson dovrebbe essere qui?
Bright: lascia stare.
Bright si gira, nervoso.
Benjamin: Bright…
L’angelo si gira verso Ben.
Benjamin: lei sta bene?
Benjamin chiede, quasi come se fosse un istinto, un qualcosa dettato dalla sua stessa anima.
Bright: sì, ehm… non so perché pensavo fosse qui ma…
Benjamin non riesce a capire.
Benjamin: cosa è successo?
Bright: niente. Mi dispiace di averti disturbato.
Bright si allontana velocemente, mentre Benjamin resta alla porta alquanto confuso. C’è qualcosa che lo infastidisce, che lo tormenta, ma non riesce a capire cosa sia.

Scuola di Magia di New York

“Beh, abbiamo un vantaggio adesso.”

Maggie si è riunita insieme a Rose, Matthew, Luke e Tatia nel suo ufficio alla scuola di magia.
Matthew: un vantaggio? Questo Hendius è così potente da riuscire a spaventare Dracula in persona.
Luke: ma c’è un modo per fermarlo. Pensavamo non ci fosse. Questo… ci dà una speranza.
Rose: cosa sta facendo esattamente?
Maggie, preoccupata, indirizza lo sguardo verso Rose.
Maggie: sta formando un esercito. Si sta preparando a qualcosa di grosso. NOI dobbiamo controbbattere. Ecco perché stiamo reclutando giovani ragazzi con enormi potenzialità. TU Rose, saresti un insegnante fantastica qui.
Rose: verrei pagata?
Maggie guarda Rose, confusa
Rose: scusa, è che… mi serve un lavoro.
Tatia: ti serve un lavoro?
Rose: non ho finito il college, sono scomparsa…
Luke: Rose, non preoccuparti di soldi.
Tatia guarda Luke, l’adolescente che è in lei è ancora infastidita da queste uscite.
Rose: no, non voglio contare su di voi, ragazzi. Ti ringrazio Luke ma… devo iniziare a crescere, ho 23 anni e…
Tatia: mi sembra un’ottima idea.
Matthew non si immischia nella faccenda.
Maggie: beh, qui avrai vitto e alloggio. Potrai seguire i ragazzi, dormire in una stanza a scelta.
Rose: mi sembra ottimo.
Matthew, finalmente, si intromette.
Matthew: vuoi restare QUI? A New York?
Rose: sì, mi sembra una buona idea.

Matthew: sei fuori di testa.
Matthew, infastidito, esce dalla stanza. Tatia la trova una buona idea, stare lontana da Ben aiuterebbe.
Luke: Rose, riflettici.
Maggie: qui ne va del futuro della magia.

“LASCIAMI, LASCIAMI ANDARE!”

Una ragazza urla, infastidita. Le porte dell’ufficio di Maggie si aprono, Jack entra con Charlotte, la tiene ancora come un sacco di patate.

Maggie: Jack.
Jack lascia andare Charlotte, la ragazza gli dà un colpo sul petto.
Charlotte: sei il peggior salvatore del mondo.
Jack: non c’è di che.
Charlotte: potresti essere un po’ più gentile.
Jack: non sono un fottuto tato.
Charlotte: puoi essere un fottuto essere umano?

I due si guardano. Jack è infastidito, non vuole perdere tempo, mentre Charlotte è oltraggiata dai modi di fare di lui.

Maggie: Tatia, potresti accompagnare Charlotte nel suo dormitorio?
Charlotte: dormitorio?
Tatia guarda Maggie, odia fare queste cose.
Tatia: andiamo, Sabrina 2.0
Tatia prende Charlotte e la porta fuori dall’ufficio.

Jack: che fatica1
Jack guarda in avanti, Rose è proprio lì. C’è un momento di silenzio.

Jack: ciao.
Jack avanza la mano in modo formale. Rose, da parte sua, si fa avanti abbracciandolo teneramente. Jack ne rimane sorpreso. Rose riesce a sentire l’odore di Benjamin sul ragazzo. E anche il suo. Luke sorride.

Jack, imbarazzato, si ritrae.
Jack: mi hanno detto che… eri tornata.
Rose: sì, sono felice di vederti. Come stai?
Maggie: Jack è uno dei nostri migliori recruiter.
Jack: non esageriamo.
Rose: beh, è grandioso.
Maggie: devo parlare con Charlotte, tornerà tra qualche minuto.
Rose: certo.

“JACK”

La porta era rimasta aperta, Alice, seguita dal Custode, si butta tra le braccia del fratello.
Jack: wow, è la giornata degli abbracci, immagino.
Alice: dove sei stato?
Jack guarda la sorella, contenta di vederlo.
Jack: ti aggiornerò dopo la doccia.
Jack si allontana, ha davvero bisogno di riprendersi… da tutto.

Alice si fa avanti verso Rose.

Alice: sono molto arrabbiata con te.
Rose: mettiti in fila.
Alice: mi hai lasciata qui.
Rose: per il tuo bene.
Custode: è quello che ho detto io.
Alice si gira verso Il Custode.
Alice: tu sta zitto.
Rose ammira il carattere della figlia.
Alice: dov’è Matt?
Rose: credo sia qui in giro.
Alice: ok. Devo fare la ramanzina anche a lui, scusate.
Alice si allontana, il Custode, come sempre, la segue.

Rose e Luke rimangono soli, finalmente.
Luke: che hai intenzione di fare?
Rose fa un grosso sospiro, mettendosi seduta. Luke la raggiunge.
Rose: non ne ho idea.
Luke: mi dispiace per Ben.
Rose: tu odiavi Ben.
Luke: per motivi stupidi. Volevo te.
Rose: non è assurdo? Dove siamo arrivati, quante cose… abbiamo passato insieme. Non è assurdo?
Luke: beh, sicuramente non è stata una passeggiata.
Rose: sapevo che saresti riuscito a calmarmi. Lo sapevo. In qualche modo ci sei sempre riuscito.
Luke: non ero sicuro che mi avresti perdonato, onestamente. Insomma, non so se tu mi abbia…
Rose: sì. Completamente.
I due si guardano. Hanno davvero bisogno l’uno dell’altra in questo momento.
Rose: non so che cosa fare, Luke. Non so…
Luke: stai scappando.
Rose guarda il vampiro.
Rose: scappando?
Luke: non vuoi affrontare Ben, non vuoi affrontare Twinswood, la vita. Sei pronta ad affrontare Dracula, perfino Hendius, ma non loro.
Una lacrima riga il viso di Rose.
Luke: la Rose che conosco non scapperebbe.
Rose: ma Maggie ha ragione. La scuola è qui e io posso aiutare.
Luke: per quanto riguarda questo… ho un’idea.

Qualche ora dopo.

“Non sono ancora convinta di questa idea.”

Maggie parla a voce alta, davanti l’entrata della scuola. Ci sono due limouisine.

Rose: vedrai, funzionerà.
Maggie: una sede della scuola a Twinswood. Noi sei pronta a gestire i ragazzi.
Rose: beh, sono due ragazze. Keri, Charlotte.
Maggie: no, verranno anche Red ed Eric.
Red ed Eric escono fuori dalla scuola con le loro valigie, Eric fissa Matthew, di nuovo.
Matthew: un angelo in più a Twinswood, potrebbe essere utile.
Maggie: verrà anche Il Custode. Così… vi aiuterà a sistemarvi, mano a mano manderemo più ragazzi, vediamo come iniziate con poco. Dalla vostra avete il fatto che Hendius non toccherebbe mai Rose, ma dovete trovare una struttura protetta.
Luke interviene, sorridendo.
Luke: per quello ci sono io, nessun problema.
Rose: vedrai, andrà tutto bene.
Matthew è felice che Rose abbia cambiato idea, ma ancora non è convinto del suo stato emotivo.
Jack esce fuori dalla scuola con un borsone.
Rose: Jack, hai deciso di venire?
Jack: perché no?
Rose: mi fa molto piacere.
Jack guarda la madre, imbarazzato. Poi getta lo sguardo su Charlotte e Keri, le due sembrano molto spaventata.

Si avvicina a Charlotte, che ha reclutato lui.
Jack: posso parlarti?
Charlotte lo guarda, infastidita.
Keri: io salgo in macchina.
Keri procede verso la limousine. Jack parla comunque.
Jack: ascolta, non sono molto bravo in queste cose. Ad insegnare, a prendermi cura delle persone.
Charlotte: me ne sono accorta.
Jack: se mi fai finire…
Charlotte: non ti impegnare, davvero.
Jack: fammi finire.
La ragazza lo guarda, si finge disinteressata ma i suoi occhi dicono tutt’altro.
Jack: non sono paziente. Ho difficoltà ad interessarmi ad altre persone che non siano la mia famiglia. Ma ho fatto un sacco di cazzate, e non parlo di stronzate del genere dare fuoco alle tende di casa. Parlo di cose che hanno cambiato la vita delle persone.
Charlotte: mi stai dicendo che sei qui perché ti senti in colpa?
Jack: ti sto dicendo che sei una strega potente. E che io con la magia sono fottutamente bravo. Non devo starti simpatico, tu non devi starmi simpatica…
Charlotte alza gli occhi.
Jack: ma, posso insegnarti tanto.
Charlotte: quindi, sarei il tuo modo di riparare ai danni che hai fatto in passato.
Jack: non c’è modo per riparare a quello che ho fatto.
Di nuovo, la ragazza lo guarda. Stavolta negli occhi.
Jack: sveglia alle 5 domani. Ti voglio sul campo.

I ragazzi sono pronti a partire, destinazione Twinswood e… una nuova avventura, un nuovo capitolo delle loro vite.

Twinswood, Centro della Cittadina.

Colonna Sonora: Tough Love

Rose non si è fatta lasciare a casa, doveva prima fare una cosa molto importante: lasciare i suoi curricula. Trovare un lavoro in questo momento è una grossa priorità per lei, sa che deve farlo. Inoltre, cercare un po’ di normalità nella routine magica sembra un’ottima idea. Mentre attacca l’ennesimo curriculum ad una bacheca, si imbatte in Benjamin.

Benjamin: Rose.
Il ragazzo sorride, lo fa sempre quando la vede.

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Rose: ciao.
Nervosa, Rose si sposta i capelli all’indietro.
Benjamin: ciao a te. Non è curioso come ci incontriamo sempre? Sembra quasi…
Benjamin non finisce la frase, non gli sembra appropriata.
Benjamin: ehm, cosa stai facendo?
Per lei è difficile anche solo guardarlo, anche semplicemente parlarci.
Rose: sto cercando… un lavoro.
Benjamin: un lavoro? Pensavo lavorassi all’hotel.
Rose: beh, quella è un’entrata che toglierei a mia zia, vorrei davvero aiutarla per conto mio.
Benjamin: sono sicuro che capirà, voglio dire quello che ti è successo è orribile. Scomparsa per tutto questo tempo…
Benjamin è davvero buono. Si è trasformato in un uomo meraviglioso.
Rose: no, voglio semplicemente ributtarmi nella mischia.
Benjamin: hai ragione. Mi piace questo spirito.
Rose sorride, imbarazzata. Sembra quasi di essere ritornati a qualche anno fa.
Benjamin: ti piace leggere?
Rose: certo. Amo leggere.
Benjamin: beh, mi sembra fantastico perché… sto cercando una persona per la mia libreria.
Rose lo guarda, confusa
Rose: hai una libreria?
Benjamin: mio padre l’aveva comprata. Un piccolo business
Rose: come se ne avesse bisogno.
Benjamin: conoscevi mio padre?
Rose lo guarda, si è quasi tradita.
Rose: ehm, no. Di fama…
Benjamin: giusto. Beh, comunque da quando è scomparso è tutto nelle mie mani, volevo chiuderla questa libreria ma visto che…
Rose: no, aspetta, non puoi tenere una libreria solo perché io ho bisogno di un lavoro. Non devi, davvero. Sei molto generoso ma…
Benjamin: mi piacciono i libri.
Rose: non è vero.
Benjamin: come lo sai? Neanche mi conosci. Sono un grande appassionato.
Benjamin sta mentendo e lei lo sa.
Rose: Ben…
Benjamin: mi si spezzerebbe il cuore a doverla chiudere visto che sono un grande amante dei libri.
Rose fa un grosso sospiro.
Benjamin: andiamo, vuoi spezzarmi il cuore?
Rose lo guarda. Ironico, pensa.
Rose: no, non lo farei mai.

Casa Wilson, sera.

Rose scende dal taxi. Porta con sé una piccola borsa e quel che resta dei curricula. Meredith, Bright e Leda sono proprio davanti a lei con le braccia conserte, furiosi.

Rose: posso spiegare.
Bright: sono molto arrabbiato. E deluso.
Meredith: ehm, posso parlare io? Sono sua zia.
Bright: sono il suo quasi-figlio.
Meredith guarda Bright, confusa.
Rose: non è vero.
Bright: beh, lo sono della tua bis-bis-bis-bis qualcosa.
Leda: sono la sua migliore amica.
Bright: dovrai spiegarci tutto. A cena.
Rose: a cena?
Meredith: Bright e Leda restano a cena.
Rose: mi sembra un’ottima idea.
Bright e Leda si guardano, confusi.
Rose: vado a farmi una doccia e poi… risponderò a tutte tutte le vostre domande.
Rose, sorridente, avanza verso l’entrata di casa, lasciandoli piuttosto confusi.

Colonna Sonora: Shadow

Qualche ora dopo. Ormai si avvicina la mezzanotte, Rose è seduta sulle scalinate che vanno sul portico, pensierosa.

“Posso sedermi?”

La voce di Leda la distrae dalla sua culla tempestosa di pensieri.
Rose: certo.
La vampira si siede accanto a Rose.
Rose: cosa ci fai ancora qui?
Leda: Bright doveva andare ma io ho pensato che tu avessi fortemente bisogno di un’amica.
Rose guarda Leda. Ha così ragione.
Leda: come stai?
Rose: prossima domanda?
Leda sorride, amareggiata.
Leda: Rose, va bene se crolli o… hai un momento di debolezza. Nessuno te ne farà una colpa. Se non tiri fuori quello che pensi…
Rose: mi sento in colpa.
Leda la guarda, curiosa.
Leda: colpevole di cosa?
Rose: devo dire una cosa… e me ne vergogno. E’ una di quelle cose che non dici neanche a te stessa, perché… fa schifo. Non l’ho fatto solo per lui, non ho tolto me stessa e la magia dai ricordi di Ben solo per lui. Volevo che fosse felice ma io non volevo smettere di esistere. Quando ho capito che Ben non si sarebbe mai ripreso… ho pensato che io non potevo esistere, non potevo sopravvivere ad un mondo in cui lui non esisteva più. Perdere Ben sarebbe stato come perdere una parte di me…e non un qualcosa a cui ti abitui, come perdere un braccio o una gamba. Sarebbe stato come perdere un polmone, il mio cuore. Io non sarei sopravvissuta. E io… io lo sapevo che lui non avrebbe voluto, ho fatto finta di non saperlo. Ho chiuso gli occhi. Quando Alec voleva trasformarlo in un demone completo… lui era contrario perché non voleva perdere se stesso, voleva essere lucido, voleva pensare con la sua testa. Alec voleva toglierei tutto questo. Ed è la più grande delle violenze… gliel’ho tolto io. Gli ho tolto la libertà di scegliere perché non posso vivere in un mondo in cui lui non esiste. Quindi sì, sono una stronza egoista.
Leda è toccata da queste parole.
Leda: lo ami molto, è comprensibile.
Rose: inoltre mi sento uno schifo per quello che ho fatto a Matthew. Baciarlo e poi andarmene e poi…
Leda: cosa provi per lui?
Leda fa una domanda secca, domanda alla quale è difficile rispondere per Rose.
Rose: alcune volte… penso di poterlo amare.
Leda: lo ami?
Rose guarda la vampira.
Rose: sono due uomini che… ormai fanno parte di me. Li ho entrambi nel cuore.
Leda: non è una cosa così assurda.
Rose: non so cosa fare. Né come comportarmi. Ogni volta che vedo Ben sento di poter crollare e ogni volta che vedo Matt… non so se baciarlo o correre dalla parte opposta.
Rose ha gli occhi gonfi.
Leda: hai detto che hai entrambi nel cuore. L’unica cosa che posso dirti è che… prima o poi uno di loro dovrà andarsene. Non possono esserci entrambi, il cuore vuole l’esclusiva.
Rose: lo so.
Le due si guardano, amiche e complici.
Leda guarda a terra.
Leda: che cos’è questa?
La vampira prende in mano una lettera che Rose non aveva notato, c’è scritto “Rose Wilson.”
Leda: uh, il postino deve aver mancato la cassetta delle lettere.
Leda passa il messaggio a Rose. Poi si alza, pronta ad andare via.
Leda: io devo andare da Luke ora, ma… quando vuoi….
Rose: lo so, grazie Leda.
Rose è grata per le parole dell’amica, ed è contenta di essersi sfogata.
Leda: a domani.
In vamp speed, Leda scompare nel buio. Rose, risalendo le scale che portano al portico apre la busta. C’è un filo. Un filo che collega quattro foto. Sono stropicciate, scarabbocchiate, ma i primi tre volti sono riconoscibili: Oliver. Jack ed Alice. L’ultima… è irriconoscibile. Chiunque abbia inviato quella lettera ha completamente cancellato il volto nell’ultima foto. Volto che sembra appartenere ad un ragazzo. Rose guarda la piccola costruzione artistica, confusa.

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