Grey's Anatomy

Recensione di Daniele – Grey’s Anatomy 13×06 Roar

Capisci che sei di fronte a un buono show, a uno show di spessore, di qualità, quando non ci sono (o ci sono poche) scene del tuo personaggio o della tua coppia preferita, ma l’episodio ti piace comunque, non ti annoia, anzi, ti intrattiene ed emoziona ugualmente.

Ed è proprio il caso di Grey’s Anatomy che ogni settimana ci ripaga dell’attesa offrendoci sempre un episodio degno di nota.

Ma di questo non ci stupiamo più ormai da tempo, né del fatto che gli anni passano e in America il Giovedì Sera per milioni (8 precisamente) di americani vuol dire solo una cosa: Grey’s Anatomy per tutti.

È un must.

Un appuntamento fisso e imperdibile.

La tua gioia (o non gioia) settimanale a cui non puoi rinunciare.

È troppo presto per parlare, siamo ancora a inizio stagione, ma finora TUTTI gli episodi andati in onda confermano quel trend positivo di questa nuova fase dello show iniziata con la scorsa stagione.

 

 

 

 

 

  • Meredith e Alex

 

Vorrei partire con loro due che per me insieme rappresentano proprio il cuore, l’essenza di questo nuovo ciclo di vita della serie.

Si ha proprio l’idea di casa, di famiglia, di Grey’s Anatomy con Meredith e Alex.

10 anni di show vivono in ogni loro scena.

In un ambiente pieno di nuovi personaggi validissimi, profondi, originali che sapranno conquistarci con le loro storie solo se noi decidiamo di dar loro una chance di raccontarsi senza stupidi pregiudizi di mezzo, Alex e Meredith ci danno quell’idea di famiglia, quell’essenza di GA che credevamo perduta o svanita dopo ogni morte, ogni addio, ma che invece vive ancora più forte ed emozionante che mai.

Proprio perchè non ha mai smesso di esistere, ma si è solo evoluta, è cresciuta e cambiata nel tempo, come avviene nella vita di tutti noi.

Ed è questo che mi piace da impazzire di questa serie: il modo naturale, organico, progressivo con cui ci parla di vita.

Le persone che sono al nostro fianco oggi (non tutte per lo meno), non sono le stesse che avevamo 10 anni fa.

Ma questo non significa che adesso la nostra esistenza sia una versione 2.0 di quella di prima, né uno spin off di quanto avevamo.

Perché dopo un grande amore ce n’è sempre un altro, dopo aver perso un’amicizia che sembrava non dover finire mai, ne arriva sempre una nuova.

Siamo umani, cresciamo, guariamo tutte le ferite col tempo.

E queste ultime due stagioni di GA stanno esattamente facendo tutto questo.

Lanciano quel tipo di messaggio di rinascita e speranza di cui tutti noi abbiamo bisogno.
Ecco perchè queste nuove stagioni stanno avendo così tanto successo.

Al pubblico piace vedere come ci si rialza dopo una tragedia, come si ricostruisce la vita dopo che è andata in pezzi, come si va avanti.

Come si fa a far tornare quel sole a splendere.

È un qualcosa che ci piace vedere, che ci emoziona perchè ognuno di noi ha i proprio fallimenti, perdite e sconfitte e ha bisogno di questi messaggi, di scene del genere per credere di potercela fare.

In questo GA è un nuovo inizio, per me, questo si intende essere tornati di nuovo all’origine, alle prime stagioni.


Come ci avevano promesso di fare.

Esci la mattina ad affrontare un mondo sempre nuovo e diverso, magari con nuove difficoltà a lavoro, con nuove persone che tentano di farsi spazio nel tuo cuore, ma la sera ritorni a casa dalla tua famiglia, dalle tue persone e ok, magari la tequila non è più guest star di ogni tua serata perchè sei cresciuto e col tempo ha lasciato spazio a un buon libro, o la domenica dei waffles è il tuo primo pensiero e non più il sesso, ma il senso di quei momenti non cambia.

Questa è una versione matura, credibile di quanto accadeva a quei giovani specializzandi spericolati del Seattle Grace Hospital 10 anni fa e che ora sono strutturati, genitori, adulti.

Non sono finiti “quei tempi d’oro” sono solo cambiati, naturalmente evoluti.

Questo è il vero punto di forza di questo show.

Percorsi credibili che non crescono passivamente sotto i nostri occhi, ma lo fanno in modo organico con noi e proprio per questo è così facile immedesimarsi e proprio per questo ci piacciono e ci emozionano così tanto.

In ogni scena di Meredith e Alex vive tutto questo.

Mi piace il modo in cui si sono ritrovati e scoperti dopo anni, il fatto che siano diventati l’uno la persona dell’altra, che abbiano formato un circolo chiuso, esclusivo.

 

Mi piace che ci siano sempre l’uno per l’altra, in ogni momento, in ogni difficoltà.

Mi VA BENISSIMO che ci siano anche sentimenti come la delusione, la rabbia o l’amarezza (vedi Mer quando scopre cosa lui ha fatto nella 13×01) perchè l’amicizia vera è anche questo.

Mi piace che si infastidiscano a vicenda dicendosi verità dure e scomode ma che nessun altro ha il coraggio di dire (vedi Alex nella s12 che le dice che l’amore per lei non è finito, che troverà qualcun altro da amare anche se lei si ostina a non volerci credere o in questo episodio quando le dice che deve essere più buona e comprensiva con Amelia) che si spronino a vicenda, che siano capaci di non assillarsi tutto il giorno (l’amicizia non è 100 note vocali su whatsapp  in cui magari si parla senza dirsi nulla) ma che la sera abbiano bisogno di invadere l’uno lo spazio dell’altra per parlare.

In questa versione matura e credibile di un’amicizia pura e adulta vive la nostalgia del passato e la bellezza di questo “nuovo” (termine orribile e sbagliato da usare) Grey’s Anatomy.

Tutto questo mi ha portato a preferire in sole 3 stagioni il rapporto tra persone dei Merlex a quello che avevano Meredith e Cristina.

 

 

 

 

 

  • Alex, Jo e DeLuca

Se c’è un appunto che devo fare a GA finora, l’unica delusione a cui riesco a pensare sono i Jolex.

Ci avevano promesso una storyline per questi due, sopratutto per Jo.

Avevano e hanno tuttora la possibilità di raccontare una storia forte e potente, lanciando quei messaggi sociali meravigliosamente utili nel modo in cui solo GA sa lanciarli: arrivando dritto al cuore dei telespettatori.

E invece gli episodi passano e del passato di Jo, della questione degli abusi e della violenza domestica, della violenza sulle donne non c’è traccia.

Non so che aspettano a giocarsi questa carta.

Ok, posso capire che magari sarà affrontata più avanti nella stagione, come si dice: “i colpi di scena sempre alla fine” ma allora perchè non affrontare per lo meno la storyline dei Jolex?

Per andare avanti, per costruire qualcosa, per decidere il da farsi, questi due hanno bisogno di essere sinceri l’uno con l’altra.

Alex deve conoscere il segreto di Jo che aprirà un vaso di Pandora sul suo passato.

E di nuovo arriviamo ad un punto morto anche nella storyline dei Jolex, perchè se gli autori hanno deciso di aspettare ad affrontare quel tema…

Ma la questione è: perchè Amelia riesce a nascondere i suoi segreti ad Owen e i due hanno comunque una storyline di coppia?

Magari risulta un po’ noiosa come in questo episodio, perchè capisco che se si decide di aspettare ad affrontare certe questioni, non si possono avere sempre e subito scene emozionanti e profonde da vivere, ma almeno gli Omelia ce le hanno delle interazioni su schermo.

Jo ed Alex: NULLA.

(Ps. Non trovo manco le loro gif tratte dai nuovi episodi, devo usare per forza quelle preistoriche. Rendiamoci conto.)

Non hanno niente di serio, nulla di concreto da quella sera al falò nella 13×02.

Continuano ad essere tratti come la coppia di serie B dello show.

Dov’è l’angst?

Dove sono gli sguardi rubati in corridoio?

Le scene imbarazzanti in ascensore?

Dove sono tutti quei cliché di coppia in crisi a cui questa serie ci ha abituati?

Addirittura PARLANO faccia a faccia dopo settimane e la scena è ripresa dall’alto senz’audio.

Ma scherziamo?

APRITEMI L’AUDIO CON LE SCALE, GRAZIE!

 

Lo spettatore che è fan dei due, ma anche solo di uno dei due, vuole sapere cosa si dicono questi che per 4 anni hanno avuto una storia importante.

Non può la gelosia di DeLuca essere il cuore di quella scena.

È sbagliata come cosa e scorretta verso i fan.

Ok, probabilmente c’è anche l’intenzione di dare un nuovo percorso sentimentale a Jo con Andrew, ma almeno mostrateci prima che cosa ci stiamo perdendo, cosa stiamo mettendo da parte per far spazio ai Joluca.

Le loro interazioni per ora mi piacciono, non sono male, anche se ho non faccio il tifo per loro come nuova coppia, ma è vergognoso che questo rapporto (qualunque natura assumerà) nato adesso abbia più spazio e screentime dei Jolex che esistono da 4 anni.

Come non mi piace il fatto che Andrew è sempre stato un personaggio piuttosto brillante, presuntuoso, saccente, persino arrogante e adesso appaia solo come altissimo, purissimo, levissimo.

Perchè serve ai fini della storia, perchè nella favola dei Joluca è lui il principe azzurro che salva la principessa dal Karev cattivo.

Ma stiamo comunque sacrificando molti lati del personaggio di Andrew per lasciarlo giocare al Jackson Avery della situazione.

Aspetto ancora a trarre conclusioni, sperando che gli autori mi facciano ricredere e impostino per Jo e Alex una storyline degna di nota.

 

 

 

 

  • Conclusione:

Amo i siparietti tra Richard e la Bailey. Sono uno l’alter ego dell’altra. Lei lo era di lui quando lui era capo, lui lo è di lei adesso che è lei che comanda. La faccenda è ancor più divertente e accattivante se pensiamo che la nemica, il diavoletto sulla spalla della Bailey è la moglie del suo partner in crime. A loro modo anche Richard e Miranda sono l’uno la persona dell’altra. Sarà bello vedere quanto a dura prova verrà messo il loro rapporto e in generale tutta la situazione in ospedale ora che Queen Catherine è arrivata a smuovere le acque.

Che se ne dica di ogni, ma quando la nostra Queen of Penis arriva a rompere le palle gli equilibri, non ce n’è per nessuno.

Sono sempre momenti forti, gratificanti e interessanti da vedere.

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Ma quanto è credibile che questi medici lavorino 12h al giorno (a volte persino di più) e a pranzo mangino solo un’insalata? Ma è il GSMH o la redazione di Vogue? Io dopo una giornata fuori a pranzo me magno pure l’anima degli O’Malley morti.

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Mi piace questa “redenzione” di Maggie.

Questo fatto che da 2 episodi a questa parte non appaia più come la ridicola Gemma Galgani che non si dà pace dopo una baconzoned, ma ritorni ad essere il chirurgo brillante, serio, professionale e stimato nel campo pur rimanendo MEGGHI (ma comunque cosa importante da sottolineare, mantenendo la sua DIGNITÀ cosa che ha sacrificato nei passai episodi) quando non è in sala operatoria.

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Leah è tornata.

Ne sentivamo il bisogno?

Sicuramente no, ma dopo aver visto l’episodio devo dire che non mi dispiace.

Mi piace l’idea delle seconde possibilità, non so ancora se sono pronto a vedere di nuovo i suoi modi grotteschi e da pagliaccia ma per ora sembra davvero cambiata.

E il suo ritorno non è causale o buttato lì come può sembrare, ma legato all’imminente storyline che sta per iniziare con il terremoto Catherine Avery che rivoluzionerà l’ospedale.

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Petizione per far coincidere la giornata libera di Meredith Grey con quella di Nathan Riggs perchè io tutto il giorno da sola a casa a leggersi 50 sfumature di grigio non ce la lascio.

Le sfumature potrebbero farle insieme.

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Io muoio, ma rimane qualcosa di buono. Qualcosa di bello da vedere.”

È questo il senso di ottimismo alla base di GA che ci parla di cose schifose e orrende come la morte e la malattia che sono il vero maiunagioia della nostra vita, ma dalla tragedia, ci offre sempre la luce alla fine del tunnel.

Anche questa settimana, abbiamo avuto casi chirurgici più potenti ed emozionanti delle storie dei nostri beniamini.

Tranne forse per Amelia…

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Amelia Shepherd è un personaggio GRANDIOSO, IMMENSO, STREPITOSO, UNICO nell’universo Shondiano, perchè rappresenta sullo schermo quel male nero, quelle verità torbide, quei segreti oscuri, quei demoni che tutti noi abbiamo dentro e con i quali conviviamo lottando costantemente.

E lei è iconica, catartica pesino per questo: in scena riesce a vomitare tutto questo male oscuro shoccandoti, facendoti rabbrividire, in momenti che risultano intensi, scomodi, drammatici e persino paurosi da vivere.

È la vera punta di diamante che fa esibire fiera a GA l’etichetta di “medical DRAMA”.

È un personaggio che nasconde dietro l’apparente essere nevrotico, un mondo profondo, oscuro e tormentato da darti le vertigini.

Spero che gli autori continuino a puntare su di lei, a renderla sempre più protagonista non solo con richiami al suo passato, ma proprio giocando spudoratamente con la sua backstory, richiamando persino personaggi amati come Addison, dandole quella storyline e quella centralità che merita.

Dopo averla resa LA Shepherd e non più la sorella di Derek, adesso è bene che gli autori continuino a ricordarci chi è  la compagna di Owen, l’amore della sua vita e non la sostituita di Cristina e a mostrarci tutte le valorose e potenti sfumature di lei come singolo personaggio.

Kudos a Caterina Scorsone che quando le danno del materiale serio con cui confrontarsi e mettersi alla prova, riesce sempre a regalarci scene profonde, iconiche che resteranno nella memoria e nella storia di questa serie.

 

Voto: 8 –

 

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