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Spellbook 5×04 The Heart’s Memory

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5×04 The Heart’s Memory

“La tua salvezza è arrivata.”

Matthew entra dalla porta sul retro della cucina di Casa Wilson con in mano del cibo take-away cinese. Rose è intenta invece a preparare una buona e gustosa cena, le mancava comunque mettersi ai fornelli.
Matthew: cosa stai facendo?
Rose sospira, cercando di giostrarsi tra le pentole.
Rose: sto preparando una cena per Zia Meredith e Morrison e saranno qui a minuti.
Matthew: stai preparando la cena? Perché?!
Rose: perché…
Rose prende il sale ed inizia a condire.
Rose: Zia Meredith ci ha offerto l’albergo per ospitare i primi studenti della scuola di magia.
Matthew: non sarà per molto, Luke ha già trovato un posto.
Rose: e questo è fantastico, non posso avere decine di adolescenti che corrono per il Wilson Hotel.
Matthew: ti vuoi far perdonare. Per come la vedo io…
Matthew posa le buste sull’isola della cucina
Matthew: lei dovrebbe ringraziarti, stai svolgendo un servizio per l’umanità.
Rose: non tutti la pensano come te.
Matthew vorrebbe non parlare di ciò che è successo a New York, sa che ora non sarebbe davvero il caso.
Matthew: hai parlato della lettera a Jack ed Oliver? Ad Alice?
Rose: no, gliene parlerò domani.
Matthew: chi pensi che sia?
Rose: non lo so, qualche nuovo stalker. Forse Hendius.
Matthew: pensi che sia in città?
Rose: non lo so che cosa penso.
Rose sembra nervosa, guarda spesso il cellulare.
Matthew: che cosa stai aspettando?
Rose: ho trovato un lavoro. In libreria.
Matthew la guarda, contento.
Matthew: wow, è fantastico. Tu ami i libri.
Rose: lo so… ma il mio capo è Benjamin.
Matthew si imbrunisce improvvisamente.
Matthew: ok, le librerie sono sopravvalutate.
Rose: ascolta, lo so, sembra una pessima idea.
Rose inizia a mettere a posto le pentole.
Matthew: non sembra una pessima idea, è una pessima idea!
Rose: cosa avrei dovuto fare?
Matthew: dire di no.
Rose: stavo cercando un lavoro.
Matthew: ti assumo io, puoi fare… la mia segretaria.
Rose lo guarda in malo modo.
Matthew: Luke è ricco, si è offerto di aiutarti.
Rose: non voglio aiuti, voglio crescere.
Matthew: non sarò io a portare la pompa d’acqua quando Tatia innalzerà un rogo per te al centro di Twinswood.
Rose fa un grosso sospiro, nervosa.
Rose: ascolta, non lo vedrò neanche probabilmente se non… poche volte alla settimana per i report. È solo un lavoro.
Matthew: non te lo toglierai mai dalla mente, vero?
Rose guarda Matthew, temeva che il discorso si spossasse in un’altra direzione.
Rose: Matt… non riguarda questo.
Matthew: senti, fai come vuoi. Ti lascio il cibo Cinese se lo vorrai per dopo. Buona serata…
Di nuovo deluso, Matthew esce dalla porta sul retro della cucina.

– Wilson Hotel, mattino.

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“Siamo quasi pronti ad andare, spero non abbiate preso niente dalle stanze.”

Luke, con tono autoritario, parla a Keri, Charlotte, Red, Eric e qualche altro studente che è arrivato da poco. Sono circa una ventina per ora.

Keri guarda Charlotte, nervosa.
Keri: sono così agitata, non lo sei anche tu?
Charlotte gioca con le mani, cosa che è solita fare quando è nervosa.

Charlotte: direi di sì.
Keri: ma sono anche eccitata, non vedo l’ora di imparare qualcosa.

“Hey”
Red si avvicina alle due. I suoi capelli sono più rossi del solito.
Red: pronte ad imparare qualcosa?
Keri: super pronte.
Red sorride alle due, concentrandosi particolarmente su Charlotte. Poi si allontana per tornare vicino ad Eric.
Keri: è così carino. Non è carino?
Charlotte non sembra impressionata.

Jack arriva finalmente alla reception, dietro di lui una biondina che sembra essersi appena svegliata.

“Allora, ci vediamo più tardi?”

Dice la ragazza, speranzosa.
Jack: io non ci conterei.

Jack si allontana, non degnandola neanche di un saluto, Charlotte assiste alla scena, ovviamente.

Jack: ho bisogno di un caffè.
Luke: Oliver ed Andy stanno arrivando. Ci penseranno loro.

Andy ed Oliver entrano nella reception.

Oliver: vado a portare il caffè a Jack. Se non lo beve… diventa più stronzo del solito.
Andy: ok, ti aspetto qui.
Oliver si allontana verso Jack. Andy rimane all’entrata, sembra quasi impaurito di entrare completamente nell’albergo.
“Aiutami”

LA SENTE, di nuovo. Quella voce. La voce di quel ragazzo.

“Sono intrappolato qui.”

Andy, preoccupato, cerca di far finta di niente.

Oliver: ecco qui fratellino.
Oliver passa il caffè a Jack.
Jack: finalmente. E poi io sono più grande.
Oliver: di qualche minuto.
Luke guarda i gemelli, divertito.

Charlotte: Jack ha un gemello?
Charlotte chiede timidamente ad Alice, che è appena arrivata.
Alice: sì, sono i miei fratelli, Jack ed Oliver.
Charlotte, imbarazzata, si ritrae.
Charlotte: non lo sapevo.
Alice: come ti senti, sei pronta?
Alice è sempre molto empatica nei confronti degli altri, sa che questa sarà una giornata importante per Charlotte.
Charlotte: sì, diciamo.

“Mi piace questa storia della scuola di magia.”

Leda, eccitata per la nuova avventura del giorno, accompagna Rose, Bright ed Evan verso le scalinate del Wilson Hotel.
Rose: buon per te.
Leda: tu no?!
Bright: Rose è sotto stress, è ovvio che non lo sia particolarmente.
Rose: vi prego, non ricominciate a parlare di me in terza persona, sono qui.
Evan: ho sentito che inizierai a lavorare.
Evan si rivolge verso Rose, curioso
Rose: sì, tra meno di un’ora devo essere lì.
Leda: lavorare con l’ex. Pessima idea.
Rose: smettila.
Evan: pensi sia una buona idea? Andare a lavorare da Ben, intendo.
Rose guarda Evan. Teme il giudizio di lui, sa che è amico di Ben e non vorrebbe fargli male.
Rose: pensate tutti che sia una pessima idea, lo capisco.
Evan: beh, magari finalmente ricorderà.
Bright: EVAN!
Bright riprende Evan.
Rose si ferma e costringe gli altri a fermarsi insieme a lei.
Rose: cosa vuoi dire?
Evan: voglio dire che…
Bright: Evan, NO!
Evan: Bright, basta. È Rose.
Rose guarda l’amico, curiosa di sapere.
Evan: senti, so che l’hai fatto per amore, so che l’abbiamo salvato. Ma quello non è Ben.
Rose non riesce a capire
Rose: cosa vuoi dire?
Evan: avrà il suo aspetto, avrà i suoi… modi di fare e tutto il resto, ma noi gli abbiamo tolto i ricordi, questo vuol dire che gli abbiamo tolto una parte di sé stesso. Ogni volta che lo guardo, ogni volta che ci parlo sento come se stessi vivendo una bugia. E mi manca il mio migliore amico.
Rose: Evan…
Evan: Rose, non ce l’ho con te. Ti voglio bene, sei mia sorella. Ma… non ditemi che questa situazione è giusta.
Evan, arrabbiato, procede verso l’albergo, da solo.
Bright: mi dispiace.
Bright guarda Rose, dispiaciuto.
Rose: non ti preoccupare.
Bright segue Evan, vuole sicuramente calmarlo.
Leda: wow, non mi aspettavo questa scenata da Evan.
Rose guarda l’amica.
Rose: io sì. È lo stesso dubbio che è venuto a me.
Leda: non devi sentirti in colpa. L’hai fatto perché era la cosa giusta da fare.
Rose: la cosa giusta da fare. Già…
Rose fa un grosso sospiro.
Leda: dov’è Matthew?
Rose: non so se verrà, ieri abbiamo avuto una sorta di momento… Voglio dire, ultimamente abbiamo sempre un momento NO.
Leda: succede quando ci sono dei sentimenti di mezzo.
Rose guarda l’amica, nervosa.
Rose: ti rendi conto, non lo fa da cinque anni. Per me.
Leda: questo vuol dire che quando finalmente ti concederai ti farà fare le capriole. Ti invidio.
Rose ridacchia, divertita.

“Mamma”

Alice raggiunge Rose.
Leda: ci vediamo dentro…
Rose: o dopo, sono già in ritardo.
Leda procede verso l’entrata. Alice raggiunge la madre.
Alice: ti senti bene?
Rose: sì, solo una mattinata un tantino movimentata.
Alice: ho letto il messaggio, volevi parlarmi?
Rose: sì, vorrei… vorrei chiederlo anche a Jack ed Oliver, ma pensavo fosse il caso di chiederlo prima a te.
Alice: cosa?!
Rose: hai un altro fratello…? Mi sembra, mi sembra che voi abbiate accennato…
Alice la guarda, confusa.
Alice: sì.
Rose: chi è?!
Alice la guarda, come se volesse dirle qualcosa, come se avesse un nome sulla punta della lingua ma non succede niente.
Alice: cosa sta succedendo? Voglio dire… te ne voglio parlare ma improvvisamente è come se non potessi farlo.
Rose: è un incantesimo. Lo stesso fatto per proteggere Andy. Non puoi ricordare quando vuoi spiegare ad una persona. Wow, abbiamo a che fare con un’altra bella mente.
Alice: è successo qualcosa. Qualcosa di brutto. Qualcosa che non doveva succedere. Qualcosa che lui non doveva fare ma ha fatto. È tutto ciò che ricordo ora.
Rose: devi chiederti una cosa…

– Ristorante sul Lago Whittermore

Jo, Benjamin e Tatia stanno facendo colazione insieme. Jo e Tatia sono sempre andate molto d’accordo, Tatia è contenta che Benjamin si sia rifatto una vita, che sia felice.

Jo: quindi, ti abbiamo fatta venire qui non solo per le uova alla Benedict.
Tatia: le ho amate.
Jo sorride, felice.
Jo: vorrei che tu fossi la mia damigella d’onore.
Benjamin guarda la sorella, sorridendole.
Tatia: cosa?! Davvero?
Jo: sì. Io non ho sorelle, i miei parenti sono tutti sparsi per il mondo. Mi renderesti la donna più felice del mondo, Tatia.
Tatia: ehm, certo. Per me sarà un piacere.
Jo si alza, estasiata, dando un bacio sulla guancia alla ragazza.
Jo: io devo andare, ho una deposizione importante, ci vediamo dopo amore. Grazie ancora, Tatia.
Jo dà un bacio a Benjamin e poi scappa verso l’uscita.

Tatia: wow, allora vi sposate prima del previsto.
Benjamin: tre mesi.
Tatia guarda Benjamin, non sa ben dire perché ma lei prova una sensazione di fastidio, come se ci fosse qualcosa che non va.
Tatia: davvero presto.
Benjamin: devo parlarti di una cosa… ma, mi prenderai per pazzo.
Tatia: dimmi.
Benjamin: ho fatto un sogno stanotte.
Tatia: un sogno?
Benjamin: ero in un lago, stavo salvando qualcuno, intorno a me c’erano… dei mostri grigi. E poi delle sirene…
Tatia, spaventata, cerca di mantenere un contegno.
Tatia: che cosa ti sei fumato?
Benjamin: sapevo che non mi avresti preso sul serio.
Tatia: no, Ben, magari… ha un significato. Magari senti che il matrimonio ti sta affogando.
Benjamin la guarda, confuso
Benjamin: era così vivido.
Tatia cerca di parlare d’altro.
Tatia: allora, chi sarà il tuo testimone, Evan?
Benjamin: non lo so. Ci siamo un po’ allontanati ultimamente. Comunque devo scappare…
Tatia: dove vai?!
Benjamin: alla libreria.
Tatia: tenete ancora quel posto?
Benjamin: si, ho trovato una persona che se ne occuperà.
Tatia lo guarda, curiosa
Tatia: chi?!
Benjamin: Rose, Rose Wilson, quella ragazza appena…
Tatia: so chi è.
Benjamin: ci vediamo dopo.
Benjamin prende il suo cellulare e scappa via. Tatia, FURIOSA, prende il suo iPhone ed apre la rubrica, tocca il contatto “SABRINA.”

La chiamata parte, Rose risponde al telefono.

Rose: pronto?!
Tatia: scomparire per cinque anni ti ha procurato qualche trauma alla testa?
Rose: cosa vuoi dire?
Tatia: hai qualche ritardo mentale?
Rose: Tatia, di che cosa stai parlando?
Tatia: ho appena finito di parlare con Benjamin. TI AVEVO espressamente chiesto di stargli lontana.
Rose: lo so, ma…
Tatia: no, UN LAVORO, fai sul serio?! Stanotte ha sognato delle fottute sirene.
Rose, curiosa, chiede.
Rose: davvero?!
Tatia: sei davvero egoista, Rose. Rispetto i tuoi sentimenti per lui ma non dovevi farlo.
Rose fa una pausa e poi interviene di nuovo.
Rose: se ti chiedessero di non rivedere Luke. Mai più… di non parlargli, semplicemente. Come reagiresti?
Tatia non risponde, si limita a pensare all’idea.
Tatia: non fare casini.
Attacca il cellulare, arrabbiata.

– Libreria Whitteread

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“Mi piace il nome. Molto originale.”

Rose si guarda attorno, il locale è molto grande. È chiaro che Alec voleva che fosse anche pacchiano, nel suo stile.

Benjamin: beh, va un po’ rimordenato ma…
Rose: no, mi piace questo stile country. Un po’ antico.

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I due si guardano, complici come sempre, nonostante tutto.
Benjamin: beh, hai le chiavi, hai i codici della cassa.
Rose: non dovevi venire, davvero.

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Benjamin: scherzi? Te l’ho detto, ho una passione per i libri.
Rose: bugiardo.
Benjamin sorride, divertito
Benjamin: beh, a dirti la verità stavo cercando anche di evitare il più possibile la prova dell’abito.
Rose, ferita, lo guarda.
Rose: per il matrimonio?
Benjamin annuisce.
Benjamin: non sono portato per queste cose. Jo vuole tutto perfetto. A me piacerebbe… una cosa più semplice. Sai cosa voglio dire?
Rose sa esattamente cosa vuole dire.
Rose: sì, credo.
Benjamin: ieri… ho notato che Matthew è venuto a casa tua. Non sono uno stalker, ehm, si vede dal ristorante.
Rose: oh…
Benjamin: perché non vuoi dirmi che state insieme?
Rose: perché non è vero.
Benjamin: beh, ma… siete molto uniti. Si vede.
Benjamin non sa perché, non è razionale ma prova un incredibile fastidio.
Rose: sì, questo è vero.
Rose, per la prima volta, lo ammette a lui.
Benjamin: wow, è grandioso. Matt è fantastico, mi fa morire dal ridere.
Rose: già, è fantastico.
La conversazione è molto particolare e Rose se ne rende assolutamente conto.
Benjamin: bene, ti lascio al tuo lavoro. Ti auguro buona fortuna e… passo per la chiusura, ok?!
Rose: non ti preoccupare, me la caverò.
Benjamin le sorride, poi esce dalla libreria.
Rose cerca di calmare i nervi, deve farlo. Il dolore che ha al petto dalla mattina, quell’oppressione, sembra non voler passare.

La porta del negozio si apre, pensa che Ben abbia dimenticato qualcosa. O forse è il suo primo cliente.
Quando si gira, Rose è sconvolta nel trovare Hendius davanti a lei.
Rose: oddio…
Hendius le sorride.
Hendius: sono il tuo primo cliente, sei felice?
Rose: cosa ci fai qui?
Hendius: beh, sono venuto a trovarti. Sono passati cinque anni.
Rose: hai aspettato tutto questo tempo per tornare a Twinswood?
Hendius: credi davvero che per me sia tanto tempo? Hai idea di quanti anni ho?
Rose lo guarda, curiosa
Rose: che cosa vuoi?
Hendius: perché quel tono minaccioso? Non ti ho fatto niente.
Rose: stai reclutando un esercito per uccidere i pulitori e svelare al mondo la magia.
Hendius: quindi sei stata informata. Presumo sia stata Maggie, vero?
Rose: per favore, non fare finta di essere il buono della situazione.
Hendius: perché voglio che il mondo sappia? Che cosa c’è di male?
Rose: se il mondo della magia è nascosto c’è un motivo.
Hendius: oh Rose, hai il suo stesso ardore. Di Rosa intendo.
Rose fa un grosso sospiro
Rose: io non sono lei. Un mago antico e intelligente come te dovrebbe saperlo.
Hendius: non sei lei. Ma… in te c’è una parte di lei.
Rose: se davvero tieni a me…
Hendius: certo che ci tengo.
Rose: bene. Allora smettila. SMETTI di radunare questo esercito, smetti di minacciare il mondo della magia.
Hendius: alcune volte… determinate azioni sono necessarie.
Rose: è una scusa banale.
Hendius: come ti senti? Sei appena tornata. Deve essere difficile gestire tutto. Benjamin, Matthew…
Rose si chiede come Hendius lo sappia.
Hendius: lo sai, ho una teoria.
Rose: una teoria?
Hendius: pensaci, ami Ben perché nel suo sangue scorre parte del mio. Sei attratta dalla mia famiglia.
Rose: wow, allora avrei dovuto provare anche qualcosa per Alec o… Tatia. Arbor. Ardens. E non è mai successo. Ew. Amo Ben perché è così e basta.
Hendius: e ti piace Matthew perché un po’ mi somiglia nei colori. E Rosa amava gli angeli.
Rose: sei completamente fuori di testa.
Hendius ridacchia, quasi divertito dalla situazione.
Hendius: ho molto da fare ma… ci rivedremo presto.
Rose: wow, non vedo l’ora.
Rose è sarcastica, ovviamente.
Hendius: mi amerai. Un giorno mi amerai.
Rose non risponde neanche, per lei è così assurdo in questo momento.
Hendius: allora, mi dai una copia di Romeo e Giulietta?!
Rose: dovrei?
Hendius: pagherò.
Rose: non… non ti capisco.
Hendius: con il tempo capirai, sei appena tornata.
Rose lo guarda, curiosa
Rose: tu sai dove sono stata?
Hendius sorride senza rispondere.
Rose: dimmelo.
Hendius: Romeo e Giulietta, per favore.

– Scuola di Magia, Twinswood

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“Wow, sei nel tuo habitat naturale”

Alice arriva nel campo da lotta presente nella scuola di magia. La struttura è imponente, si trova vicino alla riserva di Twinswood, non è stato un problema per Luke acquistarla, ovviamente. La tenuta è immense.
Il Custode si sta allenando. Alice pensa che sia normale per lui.

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Custode: Signorina.
Alice guarda il fisico dell’uomo, non può davvero farne a meno.
Alice: ti cercavano dillà.
Custode: aspetta.
Il Custode si avvicina a lei, tutto sudato. Per Alice è davvero una tentazione incredibile.
Custode: volevo riprendere il discorso che avevamo iniziato.
Alice: cosa c’è da riprendere? Ho già avuto a che fare con uomini stronzi che non ti cercano e che fanno casini magici.
Il Custode la guarda, curioso.
Custode: beh, non sono uno stronzo.
Alice: tipica frase da stronzo.
Custode: e non farò casini magici.
Alice: andiamo, non mi hai nemmeno detto il tuo nome.

“ALICE!”

Un autoritario Matthew interrompe I due.
Alice: devo andare.
Alice si allontana, lasciando il custode mezzo nudo e sudato sul suo ring.

Matthew: di che cosa stavate parlando?
Alice guarda Matthew, sbuffando
Alice: niente di che.
Matthew: ti piace?
Alice: sì.
Alice è sincera, con Matthew può esserlo.
Alice: ma non l’ho ancora inquadrato e questo rende tutto altamente difficile considerando che non riesco a fidarmi di chi ha il pisello.
Matthew, imbarazzato, cerca di farle capire che è a disagio
Matthew: non usare queste parole.
Alice: oh mio Dio.
Matthew: senti, Rose sta arrivando. La lezione inizierà presto, quindi, dille che… sono passato.
Alice lo guarda, curiosa
Alice: perché non glielo dici tu?
Matthew: abbiamo avuto una sorta di discussion e sarebbe meglio che io…
Alice: secondo me sei un cretino.
Matthew: HEY.
Alice: mamma è sicuramente sconvolta da quello che le è successo, non fare il duro, stalle vicino.
Matthew: sembra facile a dirsi.
Alice accarezza il viso di Matthew
Alice: dammi retta, per una volta.

– Giardino Principale della Scuola di Magia di Twinswood.

Charlotte e Keri devono far levitare un pezzo di legno. Charlotte sembra riuscirci senza problemi, mentre Keri ha qualche difficoltà. Questo non aiuta la pazienza di Jack, che è già al limite.
Jack: ACCIDENTI.
Jack alza la voce contro Keri, di nuovo.
Jack: non mi sembra una cosa così difficile. Concentrati sull’oggetto e… pensa di spostarlo fisicamente, di alzarlo. L’ABBIAMO RIPETUTO CINQUE VOLTE, cazzo.
Keri, in chiara difficoltà, scappa, piangendo.
Charlotte, STUFA, interviene andando verso Jack.
Charlotte: sei uno stronzo.
Jack la guarda, sconvolto.
Jack: prego?!
Charlotte: come ti permetti di trattare la gente in questo modo?
Jack: forse la magia non fa per lei.
Charlotte: come le buone maniere non fanno per te, vero?
C’è un fuoco negli occhi di Charlotte, crede davvero in quello che dice.
Jack: qual è il tuo problema, ragazzina?
Charlotte: NON CHIAMARMI RAGAZZINA o ti scaravento all’indietro.
Jack sorride, per lui è una battuta. Charlotte non può fare a meno di pensare che abbia il sorriso più bello del mondo.
Charlotte: mi fa schifo come tratti le donne. Solo per farci sesso. Quella ragazza, stamattina. Potevi essere gentile.
Jack, sorpreso che Charlotte abbia assistito alla scena, ribatte.
Jack: sono stato molto chiaro riguardo quello che volevo da lei. Non ho mai promesso un appuntamento o cose del genere e non devo darti spiegazioni perché sei una diciassettenne impicciona.
Charlotte: e tu sei un maiale che non sa neanche cosa siano i sentimenti.
Jack: ho già amato una persona. Non potrò farlo mai più.

“Wow Luke, questo posto è meraviglioso”

Rose si rivolge a Luke, ancora non aveva visto la scuola di magia e lo spazio che Luke ha comprato.
Luke: beh, mi sembrava il posto adatto.
Rose: bene, bene… mi piace.
Luke: saprai gestirli?
Luke guarda i ragazzi in giardino, pronti a fare magie, pronti ad imparare.
Rose: da piccola volevo fare la maestra.
Luke la guarda, curioso.
Luke: davvero?!
Rose annuisce.
Luke: ho parlato con Tatia.
Rose sospira, agitata. Quel dolore al petto sembra non voler passare.
Rose: ti ha detto che persona orribile sono?
Luke: non penso che tu sia orribile.
Rose: che cosa pensi?
Luke: che non vuoi lasciarti il passato alle spalle.
Luke ha sempre una parola di conforto per lei, Rose lo apprezza davvero.

La strega si gira verso i ragazzi. Matthew ed Alice, nel frattempo, arrivano sul campo.

Rose: ALLORA, ragazzi.

Keri, Charlotte, Red ed Eric vengono distratti dalla voce di Rose.
Rose: pronti a fare un po’ di magie?
Red: certo, siamo pronti a far levitare gli oggetti… WOW.
Red, ironico, prende in giro Rose. La strega, STUFA di questa giornata, sicuramente, fa dunque levitare lui. Red si alza in volo grazie alla potenza di Rose.

Red: ehm ok ok, hai chiarito il punto.
Jack scoppia a ridere, guardando la madre.

Red: lasciami andare ora.
Rose: qualche altra obiezione, Rosso?
Se possibile, Matthew la ama ancora di più in questo momento. Anche Charlotte ridacchia divertita, spera di poterlo fare un girono.
Rose lascia cadere Red a terra.
Red: ouch, potevi farmi atterrare lentamente.
Eric guarda Matthew, sembra quasi non interessato alla scena.

Rose: dunque, ora…
Rose all’improvviso si ferma. Quel dolore al petto è aumentato a dismisura, TROPPO. Le immagini iniziano a farsi sfocate.
Rose: ora…
Matthew si avvicina, preoccupato.
Matthew: Rose?
Rose: mi sento…
Rose sviene, perdendo i sensi tra le braccia di Matthew che riesce a prenderla prima che tocchi il suolo.

– Twinswood Memorial Hospital

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Rose sente quel “beeep” ed è così fastidioso, il battito del suo cuore, vorrebbe che non facesse rumore, anche perché più si agita più aumenta, è una sensazione davvero spiacevole.
Non le piace neanche quel letto d’ospedale, non le piacciono quei fili attaccati al suo corpo, vorrebbe semplicemente andarsene.

La porta della stanza si apre, il Dottor Jonan, così c’è scritto sul suo camice, entra insieme a Matthew.

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Jonan: Signorina Wilson.
Rose guarda il Dottore, preoccupata.
Rose: dottore.
Matthew: AVANTI, ci dica cos’ha.
Jonan: lei non potrebbe essere qui. Non capisco perché non riesco a mandarla via.
Rose capisce che Matthew ha soggiogato il dottore.
Matthew: ci dica la diagnosi, PER FAVORE.
Rose non ha così voglia di sentirla.
Jonan: Signorina Wilson, ha provato grande dispiacere di recente?
Rose lo guarda, è davvero minimizzare la cosa.
Jonan: suppongo che il suo sguardo sia una risposta affermativa.
Rose: è stato un periodo un po’ strano. È ansia? Stress?
Jonan: non esattamente. Si chiama sindrome del cuore infranto.
Matthew guarda il Dr.Jonan, sorpreso
Matthew: sta scherando?
Jonan: no, ogni volta che la diagnostico pensano sempre che sia uno scherzo ma è una condizione medica reale. Sindrome Tako-Tsubo. L’apice ventricolare sinistro del suo cuore si è ingrossato, ha assunto una forma balloniforme, questo è successo per stimoli di origine neurogena.
Matthew guarda Jonan, confuso
Matthew: può parlare in Inglese?
Jonan: un prolungato stress fisico o emotivo può dar forma a questa situazione. Ecco perché la chiamano sindrome del cuore infranto. Un dispiacere le ha letteralmente causato questa condizione.
Matthew: aspetti… è una cosa pericolosa?
Jonan: non se controllata. Raccomando tanto riposo, niente stress, e magari qualche beta-bloccante.
Rose pensa alla sua situazione. Non potrà mai riposarsi. Né stare serena.
Jonan: vado a ritirare i risultati delle altre analisi, ci vediamo tra poco Signorina Wilson.

Il Dottore esce dalla stanza. Matthew resta lì, sconvolto.

Colonna Sonora: Funeral

Rose: wow, ho letteralmente il cuore spezzato.
Matthew: NO, no, no, no.
Matthew si avvicina a Rose, sconvolto.
Matthew: non può essere. Tu hai un cuore bellissimo. Sei così buona. Non…
Rose: Matthew…
Matthew non è mai stato anche un essere umano, non può capire.
Matthew: troveremo una cura, una cura magica…
Rose: Matthew…
Matthew: no… no, non ti agitare.
Rose: Matt, sto bene. Non è nulla di grave.
Matthew è disperato, è così chiaro nel suo sguardo.
Matthew: è stata anche colpa mia. Sei tornata, eri sconvolta, e io ho fatto il difficile. Sono… sono uno stronzo. Uno schifoso.
Rose: Matt, finiscila.
Matthew: mi dispiace, mi dispiace così tanto.
Gli occhi azzurri di Matt risaltano quando sono lucidi.
Rose: tu hai un cuore bellissimo.
Matthew: Rose…
Rose: ti prego mettiti vicino a me, stringimi.
Matthew non se lo lascia dire due volte, si pone vicino alla strega, stringendola dolcemente.

– Twinswood Memorial Hospital, Sala D’Attesa

“Oddio, oddio, mi sento male.”

Bright, preoccupato all’ennesima potenza, cerca di calmare i nervi.
Leda: Bright, non ti preoccupare, andrà tutto bene.
Bright: che cosa le è successo?! Perché?!
Evan: amore, calmati.

Luke è poggiato al muore, è estremamente preoccupato ma cerca di mantenere la lucidità.

“Come sta Sabrina?”

Tatia, sorprendentemente preoccupata, arriva sul posto.
Luke: non ci hanno fatto sapere niente ancora.
Tatia: cosa le è successo?
Luke: non lo sappiamo ancora.
Tatia abbraccia Luke, nonostante tutto sa quanto Rose significhi per lui e quanto le voglia bene.

Oliver, Jack ed Alice sono qualche metro più giù. Andy sta correndo in ospedale.

Alice: non riesco a capire, cosa le sarà capitato?

I tre si guardano, incredibilmente preoccupati. Perfino Jack non riesce a nasconderlo.

Oliver: non lo so. Forse è lo stress.
Jack: forse ha qualcosa. Non sappiamo dove sia stata. Forse le hanno fatto qualcosa.
Alice dà una carezza al fratello.

“Scusate”

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Charlotte si avvicina timidamente.
Charlotte: da quello che ho capito e… spero di non essere pazza, Rose è vostra madre. Il che sembra assurdo ma… comunque, posso fare qualcosa? Posso portarvi qualcosa da bere?
Alice: grazie, tesoro. Un Thé.
Oliver: anche per me, grazie.
Charlotte si rivolge a Jack.
Charlotte: vuoi qualcosa?
Jack: non ho dodici anni.
Charlotte, infastidita per la risposta, si sente una stupida solo per averglielo chiesto. Si allontana pronta a prendere qualcosa.

Jack: Charlotte.
Ma Jack ci ripensa. La ragazza si gira.
Jack: un cappuccino.
Charlotte alza il dito medio, poi rigirandosi. Alice ed Oliver scoppiano a ridere.
Oliver: mi piace, mi piace molto.
Jack sorride, divertito.

“Tatia”

Benjamin, che è appena arrivato in ospedale con un mazzo di fiori, è sconvolto nel vedere sua sorella lì.
Benjamin: cosa ci fai qui?
Tatia, preoccupata, lo guarda.
Tatia: cosa ci fai tu qui?
Benjamin: sono venuto a trovare Rose, ho saputo che si è sentita male.

Tatia: Rose?
Benjamin: tu perché sei qui?
Luke: Rose è mia amica.
Benjamin: oh, bene. Non lo sapevo. Vado… vado a cercare la stanza.

Benjamin prosegue, mentre Jack, Oliver ed Alice nascondono i volti.

Tatia: ma che diavolo ci fa qui? Chi gliel’ha detto?!
Evan: sono stato io.
Tatia si gira verso Evan.
Tatia: COSA?!
Evan: lui avrebbe voluto saperlo. Ben, il vero Ben, avrebbe voluto saperlo.
Bright: Evan…
Tatia: quello è il vero Ben, è mio fratello.
Evan: privato dei suoi ricordi, incapace di ricordare un sacco di situazioni. Non solo Rose, ma quello che ha portato Rose qui, come ci ha uniti tutti, come ha cambiato LUI. Mi dispiace, ma io sono contro questa farsa. Non la sopporto più. Mi manca Benjamin. Mi manca mio fratello.
Evan, SCONVOLTO, si sfoga. Tatia lo guarda con occhi lucidi, non può farne a meno.

– Benjamin arriva finalmente alla stanza 42, quella di Rose. Ha in mano dei fiori. Vede Matthew e Rose insieme, mentre si accarezzano.

Benjamin: ehm, scusate.
Di nuovo quell’irrazionale senso di fastidio.
Rose: Ben…
Benjamin: ho saputo che eri qui e…
Rose guarda Matthew.
Matthew: vado a prendere qualcosa da bere.
Matthew si alza dal letto, avanzando verso l’uscita.
Benjamin: quindi, cosa è successo?!
Rose lo guarda. Il dolore sembra ritornare.
Rose: sindrome dal cuore infranto.
Benjamin la guarda, curioso
Benjamin: COSA?! Esiste?
Rose sorride, amaramente.
Rose: a quanto pare sì.
Benjamin: chi ti ha spezzato il cuore? Lo prendiamo a calci?
Rose sorride. Di nuovo amaramente.
Rose: sono bellissimi.
Rose si riferisce ai fiori.
Benjamin: oh, li ho presi al volo, ero preoccupato. Sono contento che tu stia bene, comunque.
Rose: bene è una parola grossa.
Benjamin: questa è proprietà privata.
Rose sobbalza.
Rose: cosa?!
Benjamin: non lo so, scusa, mi è venuta in mente questa frase. Ora. Non so perché.
Benjamin sembra confuso, ma Rose ricorda PERFETTAMENTE quella frase.

“ROSE!”

Una spaventata Meredith, insieme a Tim, entra nella stanza.
Benjamin: sarà meglio che vada.
Benjamin si allontana dal posto, mentre Meredith e Tim, incredibilmente preoccupati, vogliono aggiornamenti sulla condizione di salute della ragazza.

– Casa sul Lago Whittermore.

Colonna Sonora: Flashforward/Flashback

Jo è preoccupata, è da ore che prova a chiamare Benjamin ma lui non risponde, si chiede cosa sia successo.

“Ti vedo stressata.”

La donna sobbalza, Hendius è seduto in cucina ed ha i piedi sul tavolo.
Jo: mi hai spaventata.
Hendius: non credevo che qualcuno ne fosse capace.
Jo: tu sai dov’è?!
Hendius: è da Rose. Ovviamente.
Jo lo guarda, sconvolta
Jo: cosa?!
Hendius: gli sono bastati quattro incontri con lei e già sta ricordando. Non è incredibile?
Jo: pensavo che… l’incantesimo di tuo figlio fosse potentissimo.
Hendius: e lo è. Ma c’è qualcosa di molto più forte.
Hendius si alza, finalmente.
Hendius: la memoria del cuore.
Jo: oh, andiamo.
Hendius: non essere cinica. È reale. Neanche la magia più potente può nulla contro i sentimenti alcune volte. Nessuno ha mai capito come… ma è così.
Jo lo guarda, nervosa
Jo: Benjamin mi ama. Ed io amo lui.
Hendius: che carini… Ma non sarei così sicuro della prima parte della tua frase.
Jo: smettila.
Hendius: potresti impegnarti oppure…
Jo lo guarda, curiosa
Jo: oppure?!
Hendius: per Ben ho grandi piani. Ma ci arriveremo. Tu allontanalo da lei.
Hendius, lievemente infastidito, si reca verso l’uscita.

– 1 SETTIMANA DOPO, CASA WILSON, Stanza di Rose

“Hai preso le medicine?”

Alice vuole assicurarsi che sua madre stia bene. Deve farlo prima di proseguire.
Rose: sto bene, Alice. Mi sento in formissima.
Alice: secondo me è una pessima idea. La peggiore che tu abbia mai avuto.
Rose: devo farlo o non sarò mai tranquilla.
Alice: aprire un wormhole. Vedere il nostro futuro. Perché?
Rose: perché non voglio che le cose sfuggano di mano… come con Jack. Devo vedere e devo sapere. Questi bracciali…
Rose indica il bracciale che ha, poi guarda quello di Alice.
Rose: ci terranno collegate.
Alice: mamma…
Rose: apri.
Alice si alza, sa che comunque non le farà cambiare idea. Inizia ad aprire un worm-hole, un buco nel tempo. Rose lo attraverserà.

Rose: prima di andare devo farti una domanda.
Alice la guarda, annuendo.
Rose: Alice, chi è tuo padre?
Alice: non è il momento.
Rose: ti prego.
Alice: vai… o si chiuderà.
Rose attraversa il worm-hole, è come entrare in una piscina fatta di acqua gommosa o solida. Alice lo terrà aperto per un po’.

Qualcosa spunta da quel worm-hole pochi secondi dopo. Alice indietreggia, spaventata.
Riconosce subito i capelli. Lunghi, neri.
Alice: oh mio Dio.
È il suo ex fidanzato.

– Futuro Prossimo

Rose si guarda attorno. È in quella che sembra una casa, grossa, enorme. Tutto è ancora abbastanza ovattato. Vede i colori con un filtro grigiastro.

“Olly, ridammi la palla.”

Jack ed Oliver si rincorrono, hanno circa 5 anni.
Una piccolina Alice gioca sul tavolo con le sue bambole, avrà 3-4 anni.

Rose: Jack, Oliver… Alice.

Sul divano c’è un bambino. Rose non riesce a guardare la sua faccia, non capisce perché. È come se fosse stata cancellata da qualcuno. Si avvicina.
Il bambino è piccolo, avrà a malapena un anno.
Rose: chi sei tu?

Fine episodio.

ATTENZIONE: #Spellbook si prende una vacanza di una settimana, tornerà Giovedì 20 Ottobre alle 16:00 con un doppio episodio.

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