Grey's Anatomy

Recensione di Daniele – Grey’s Anatomy 13×12 None of Your Business

Cosa c’è da dire dopo un episodio del genere se non che Nessun Posto è Casa Mia come lo è Grey’s Anatomy?

Sono affascinato, innamorato, eccitato e sedotto da questi 40 minuti settimanali che hanno finalmente, dopo mesi, il sapore di Grey’s Anatomy.

L’episodio di questa settimana è stato, per me, proprio un ritrovarsi, un ricongiungersi con quello show che non vedevo da mesi.

Sapevo che non era andato perso, sapevo che sarebbe ritornato, sapevo che tra una miriade di episodi speciali e puramente filler che ci hanno sbalzati fuori dall’azione, c’era il cuore pulsante di questa serie.

Ed ecco che questa settimana ritorna il nostro Grey’s, quello che non ha bisogno di episodi speciali per essere considerato speciale.

A noi ci basta questo: 40 minuti spesi con quella che è la nostra famiglia da più di un decennio, con quei personaggi e con le loro storie che sono loro il segreto del successo di questo show.

Perchè nessuna serie riesce a illuminare i suoi personaggi come fa Grey’s Anatomy.

Nessuna serie cura i percorsi, l’evoluzione, le storyline, il character development dei suoi protagonisti come fa questo show. Uno show che in soli 40 minuti, in maniera naturale e impressionante, riesce a toccare sempre le giuste corde per farti amare, odiare e poi riamare un personaggio o una storyline.

Questa 13×12 è sicuramente un episodio che resta fuori dal Diario degli Errori di questa stagione.

È l’episodio ponte che ci ricongiunge a quelle storyline accantonate e dimenticate ad Ottobre.

E infatti non vedevo un episodio così bello e intenso proprio dalla 13×04.

C’erano tutti gli ingredienti che fanno di questo show LO show, quello che potrebbe durare fino alla 50° stagione senza mai stancarci perchè ha di fronte a sé un presente luminoso che non ha nulla da invidiare alle glorie del vecchio Grey’s: i personaggi di nuovo in primo piano, protagonisti dell’episodio e non semplici spettatori; le loro paure, i loro fallimenti, le loro sfide e i loro pentimenti; la famiglia, l’amicizia e le difficoltà dell’amore quotidiano; la malinconia di qualcosa che si crede perduto; la bellezza di ritrovarsi anche se è ancora difficile pensare all’idea del perdono; l’eccitazione e il duro shipping per una coppia dal grande potenziale che potrebbe nascere; il caso clinico della settimana che emoziona ma resta in secondo piano, è solo un assist per parlare di quelle che sono le vicende attuali dei nostri medici.

E aspettavo tutto questo DA MESI.

Che sia Benedetta Shonda Rhimes per averci ricordato che cos’è Grey’s Anatomy in un solo episodio.

  • Winter is Coming

GA che cita GoT è puro guilty pleasure.

Sono un fan di questa battaglia contro il regime che sta avvenendo all’interno del GSMH e che finalmente da questa settimana entra nel vivo, rivelandoci tutto il potenziale di questa storyline finora poraccia.

A capo abbiamo le Khaleesi: Miranda Bailey e Catherine Avery che protette dai loro draghi, si barricano dietro i loro muri di potere guardando la situazione dell’alto, citando le massime del dispotismo: “se gli strutturati hanno fame, date loro Eliza Minnick”.

E se Eliza Minnick non basta, aggiungiamoci anche April Kepner che affetta da improvviso Baelishismo (malattia di Petyr Baelish, di persona governata da ambizione e opportunismo) diventa Primo Cavaliere della Regina, dopo che questa ha chiesto e deposto la testa di Meredith Grey.

Io la amo Meredith Grey e lo so che voi state alzando gli occhi al cielo pensando: “minchia deficiente, non l’avevamo ancora capito”.

La amo perchè se ne sbatte le palle di essere stata sostituita da April Kepner e continua a mangiarsi la lasagna come nulla fosse. Un po’ come Bianca Atzei che nella serata delle cover, quando era a rischio eliminazione, stava a farsi i selfie nel backstage mentre Carlo Conti mandava la classifica.

A loro modo, entrambe gnocche e regine.

E lo so che Eliza Minnick chiamata a giudicare Richard Webber e a rivoluzionare un programma che ha più anni di lei è uno scandalo come Greta Menchi in giuria a Sanremo che giudica una Fiorella Mannoia, ma la Minnick è una “cattiva” che non puoi odiare.

Io mi sarei già rotto le palle di fronte a tutto questo mobbing e ostruzionismo, lei invece con una classe e una professionalità impeccabile, resta a governare la cittadella in piena guerra civile.

Tanto alla fine, comunque vada, Eliza Minnick vince sempre: se non riuscirà a cambiare le cose al GSMH sarà licenziata e come possiamo considerare questa una sconfitta se il premio in palio è Arizona Robbins?

Io volevo ringraziare Shonda Rhimes per aver ridimensionato e reso reali, alla portata di tutti, le aspettative sull’amore.

Siamo passati dalla casa di candele (che mai avremo, ma a questo punto, CHISSENEFREGA) ai parcheggi.

Adesso tutto ciò che speriamo è di essere abbordati nei parcheggi.

Come Nathan Riggs & Meredith Grey.

Come Eliza Minnick & Arizona Robbins.

Chi l’avrebbe mai detto che i parcheggi erano templi di tensione sessuale?

Non riesco più a guardarli con gli occhi di prima.

Eliza e Arizona ci regalano una scena sexy e bollente come non ne vedevamo dai tempi della 12×23.

E il bello è che lo fanno così, con naturalezza, sfrontatezza, con un velo di zarroganza ma senza togliersi i vestiti di dosso. Senza nemmeno sfiorarsi.

Sono la versione Greysaniana di Giulia Luzi e Raige che sporchissimi (nel senso 50sfumaturiano del termine) cantavano “Togliamoci La Voglia” sul palco sacro dell’Ariston.

E io ringrazio ancora Shonda perchè Eliza Minnick era esattamente la persona che da 3 stagioni aspettavo per Arizona Robbins.

Un Arizona che negli anni è sì stata un unicorno vivente, ma solo come amica, come chirurgo.

Nella sua vita privata si è spenta.

Il suo essere Donna è entrato in declino da quel maledetto incidente aereo che le ha portato via una gamba.

E AZ aveva bisogno di sentirsi sexy e desiderata, di nuovo quella Donna che non ha paura di giocare, di mostrarsi, di entrare nel bagno di un bar e limonarsi qualcuno.

Ecco perchè sono stato uno dei pochi che non l’ha affatto condannata per aver tradito Callie con Lauren, perchè ho capito il bisogno fisico e mentale di AZ di compiere un gesto simile in quel momento della sua vita.

Un momento che purtroppo ha dato il colpo di grazia ad Arizona, per via di Callie.

E a questo aggiungiamoci una serie di appuntamenti fallimentari che non hanno fatto altro che spingerla ad arrendersi.

Poi arriva Eliza Minnick che vede Arizona Robbins per quella che è davvero e ne rimane attratta a tal punto da affascinare anche lei. Dal risvegliarla, sfidandola a riaccendersi (usando il lavoro come scusa) senza nemmeno che AZ se ne accorgesse.

E adesso AZ è lì sedotta in un parcheggio e dio solo sa, o anche Shonda forse, quando ho aspettato di vedere qualcuno che la facesse sentire di nuovo così: viva, desiderata, spaventata, eccitata.

Perchè AZ era bagnata tanto quanto lo era Ricky Martin durante la sua esibizione a Sanremo.

Mi aspettavo che a fine scena arrivasse Carlo Conti a porgerle un fazzoletto come aveva fatto con Mika.

Grazie Shonda per questo momento altissimo.

  • Omelia: “è l’amore che rende i tuoi silenzi, casa mia.”

Io sto amando come gli autori stanno gestendo questa non storyline degli Omelia influenzata, all’epoca delle riprese, dalla gravidanza di Caterina.

Potevano risolverla facendo sparire Amelia, mandandola offscreen a Los Angeles e invece no, anche per mezzo secondo ce la inquadrano, portano avanti questo momento sofferto da parte di entrambi.

Le scene con una porta o una parete di mezzo sono da sempre il cuore delle OTP dai tempi di Jack & Rose.

E anche se solo per pochi secondi, io vivo per quell’angst che una scena simile riesce a darmi.

È linfa vitale per una ship.

Parliamo adesso di quel: “Dille che non l’aspetterò per sempre” di Owen a Stephanie, più falso del selfie dei Somereed con Nina Dobrev.

Ma dove vuoi andare Owen con queste finte minacce che sei credibile quanto me quando due settimane fa mi lamentavo con Shonda dicendole che se mi avesse rifilato un altro fottuto episodio filler, avrei abbandonato lo show.

Come se io potessi vivere senza Grey’s Anatomy.

Come se tu potessi vivere senza Amelia Shepherd.

Owen non lascerà mai andare Amelia semplicemente perchè, per la prima volta nella sua vita, è allineato con una persona che vuole le stesse cose che vuole lui.

È questo è raro da trovare, la stessa storia Crowen dimostra tutto questo.

Per quanto ci fosse irrazionale passione e amore, non avrebbe mai funzionato.

Perchè l’amore è condivisione e come può esserci condivisione se due persone non hanno lo stesso progetto di vita?

A quel punto iniziano le rinunce, i compromessi che finiscono col distruggere una relazione.

Come è accaduto per i Crowen.

Owen e Amelia invece, vogliono le stesse cose.

Solo che i tempi sono diversi, la vita è bastarda, gli autori devono scrivere 24 episodi a stagione, Caterina era incinta.

Ma tolti questi ostacoli superabili, Amelia è quella della 12×23 che chiede a Owen di sposarla subito perchè non ha bisogno di aspettare.

E Owen è quello della 13×04 che: “i nostri figli staranno benissimo”.

Devono solo ritrovarsi e ricordarsi tutto questo.

  • All of Jolex

E parlando di ritrovarsi abbiamo Alex & Jo che in questo episodio ci regalano la scena più forte, intensa, poetica.

Guardare quella scena, ascoltare quel silenzio struggente è qualcosa di così bello e suggestivo tanto quanto Tiziano Ferro che covera Tenco.

In quella scena c’è tutta la bellezza e il potenziale di questa coppia da sempre bistrattata e maltrattata dagli autori, tenuta in panchina, costretta a vivere nelle scene eliminate dei dvd di ogni stagione.

E invece ricordiamoglielo a sti autori quanto sono belli questi Jolex e che noi siamo disposti ad aspettare purchè possano ritornare.

Perchè quella scena io l’ho vista proprio così: come un nuovo inizio, una possibilità.

C’è la felicità di sapere che la persona che ami è salva, che sta bene, la malinconia di un abbraccio che sa di casa, e poi quel ricordarsi all’improvviso perchè ci si trova ad abbracciarsi sul portico di una casa che non è la propria, tutti gli errori, la rabbia e le difficoltà che sono così forti e chiedono di essere affrontate per trovare perdono.

Ma non in quel momento che è lì proprio per dimostrarci come “si torna sempre dove si è stati bene e i posti sono semplicemente persone” o nel nostro caso, Grey’s Anatomy.

Conclusione:

Menzione speciale a Mamma Pierce che arriva stravolgendoci la vita come un uragano, geniale ed iconica come Francesco Gabbani e la sua Occidentali’s Karma.

Con Mamma Pierce è un attimo che ti chiedi: mamme di Izzie Stevens e Cristina Yang, who?

Divertente, irriverente, piomba nelle nostre vite come una Martha Stewart che produce saponi alle Hawaii, facendo amicizia con i nostri, esigendo di essere chiamata Diane come la più cara delle amiche, stirando i panni di Meredith (perchè lei non è una che stira guardando Pomeriggio 5), preparandoci lasagne formato Nonna il 25 Dicembre.

 

Ti fa affezionare in due secondi di scena mentre mostra a Nathan Riggs le foto di Maggie da piccola come Maria mostra sul palco dell’Ariston quelle dei suoi cani felici a Sanremo, chiede a Maggie chi è la sua cotta (ricordandoci di un triangolo a noi caro e ancora dimenticato, ma va bene) e ti distrugge il cuore in un solo episodio quando scopri del suo tumore.

LaTanya Richardson Jackson miglior guest star di questa serie dai tempi di Geena Davis.

Perciò Mamma Pierce torna a trovarci nella prossima stagione, noi non lasceremo che sia un tumore a portarti via.

Sei stata ossigeno puro.

  • E parlando di riconoscimenti speciali, parliamo di De Luca, vero eroe di questo episodio.

Arriva a salvare la situazione restando il ragazzo della porta accanto ma finalmente ci mostra un accenno di nota dark che ai nostri occhi lo rende sexy quanto uno Keating 5 e meno Maria Goretti.

Spero che continueremo a impostare il suo personaggio su questa linea.

  • Un episodio eccezionale come non lo si vedeva da tempo. Che riprende tutte (o quasi) le storyline accantonate mesi fa. Che ci ricorda perchè Grey’s Anatomy ha materiale per andare avanti nei secoli dei secoli.

Dobbiamo assolutamente continuare su questa rotta, senza più cambiarla.

Di episodi filler ne abbiamo avuti abbastanza da bastarci per un’intera stagione.

Ma alla fine, è pur sempre di Shonda Rhimes che stiamo parlando.

Perciò, comunque vada panta rei,

I will always be watching Grey’s Anatomy in the rain.

Voto: 8,5

 

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