News

Spellbook 5×12 A Simple Wish I/5×13 A Simple Wish II

Negli episodi precedenti di Spellbook:

Per recuperare i precedenti episodi, CLICCA QUI

PRIMA DI INIZIARE:

Nota per i lettori.

  1. L’episodio è stilisticamente e strutturalmente diverso da tutti gli altri. Si tratta di un viaggio nella mente, nei ricordi e nelle cose che conosce Jadar e va letto in questo modo. Dal prossimo ritorneremo allo stile e alla timeline che tutti conoscete bene.

5×12 A Simple Wish I/5×13 A Simple Wish II

“Non riesco a credere che stia succedendo.”

Rose, ancora chiaramente sconvolta da ciò che vede e da ciò che sta provando, tenta di dare un senso al tutto. Jack è ancora abbastanza confuso, proprio come lei. Entrambi hanno un forte mal di testa, ma è come se non lo provassero esattamente loro. È una sensazione difficile da spiegare.
Jack: il giorno del diploma?
Rose: quando Bright è esploso. O meglio, quando non è esploso.

I due guardano in avanti.

Il gruppo è lì, attorno a Bright. Ci sono Rose, Ben, Leda, Gabriel. Bright spiega le ali, pronto a volare su.

Evan si aggrappa a lui all’ultimo momento.

I due volano in alto. Molto in alto. Qualche secondo dopo, nascosti ormai tra le nuvole, ecco una grossa esplosione. Un’esplosione che Rose non ricorda in quel modo. Il cielo si copre di una luce giallastra. Un ronzio fastidioso disturba le orecchie dei presenti. Il rumore è tale che sanguinano quasi.

Ci vuole qualche minuto prima che il tutto si assesti. Che torni alla normalità.

Rose: non era successo in questo modo.
Jack guarda Rose, spaesato.
Jack: cosa?
Rose: l’esplosione non era stata così forte.

“Perché lui non era morto nel momento che tu ricordi. Ma ora sì.”

Jadar

Dagli spalti, un’ombra si fa avanti. È quella di Jadar.

Rose: tu.
Jadar è lì con loro.
Rose: dove ci hai portati?
Jadar: siete dentro i miei ricordi. Siete dentro le cose che so.
Rose: tu non puoi ricordare questo.
Jadar: posso. Io c’ero. Nascosto tra le gradinate. Hendius mi ha riportato qui… nel 2011.
Jack: perché ci fai vedere questo?
Jadar: perché è da qui che le cose cambiano. Perché è da qui che cambia tutto. Bright è morto.
Rose e Jack si guardano, spaesati.
Rose: per favore, riportarci indietro.
Jadar: dobbiamo continuare. Dovete vedere.
Jack: non capisco, ora hai le idee perfettamente chiare e quando siamo fuori dalla tua mente sembri un ebete comandato da qualcuno.
Jadar: nella mia mente… in una parte della mia mente c’è chiarezza.

Lentamente, la realtà inizia a cambiare, è come se le cose si facessero sfocate, è come se gli oggetti si piegassero.

Rose: cosa sta succedendo?
Jadar: vi porto da un’altra parte.

È giorno. Il cielo è splendente, limpido. Rose, Jack e Jadar sono davanti ad una grossa pozza d’acqua accanto al Lago Blu.

Evan tossisce, si è appena rigenerato dopo l’esplosione. Riescono a vederlo attraverso dei cespugli.

Evan: Bright. Briiiiight?!

Un urlo disperato echeggia nella natura di Twinswood.

Rose: non capisco.
Jadar: Bright è morto. Evan è disperato.
Jack: questa è la mia realtà. È ciò che so io. Ci sta facendo vedere…
Jack guarda Jadar, colpito.
Jack: il mio futuro. Il mio presente. Quello che abbiamo cambiato e che non è più così.
Rose: perché?
Jadar: qui ci sono le risposte, mamma.
Jadar chiama Rose “mamma” per la prima volta. Non è il solito Jadar, è una persona diversa. Ha le idee chiare, parla con fermezza e sa da che parte stare. È quella parte di Jadar che Hendius non ha potuto intaccare e che è ancora dentro di lui.

Rose: se siamo nella mente… nei tuoi ricordi, in ciò che sai. Questo vuol dire che non possiamo fare niente.
Jadar: loro potrebbero sentirvi. Non è mai chiaro.

Rose continua a guardare Evan, spaesata.

Due luci di colore diverso si avvicinano ad Evan, sono come due palle di energia che tentano di unirsi. Una è gialla, una è rossa. Evan le guarda, confuso.

Jack: Andy.

Rose guarda Jack, cercando di capire.

Jadar: ora andiamo in un posto importante.

Di nuovo, la realtà si distorce e sembra chiudersi su se stessa. È come se si passasse da uno sfondo all’altro come acqua che scende veloce in un lavandino.

Rose conosce bene quel posto. Sono a Casa Wilson, accanto al laghetto.

Jadar: venite.
Jadar conduce Jack e Rose, ancora molto confusi, accanto ad un grosso albero che li nasconde. I tre vedono Benjamin e Rose. I Benjamin e Rose di quella realtà alternativa.

Jadar

Jadar: siete stati felici dopo il liceo. Elizabeth… tua madre, non aveva messo in moto nessun piano, Hendius era rinchiuso ad Handrar. Ardens congelato. Luke lontano da Twinswood, Bright non è mai tornato, quindi tu non l’hai perdonato. Almeno per un po’.

Rose guarda Jadar, sorpresa.

Rose, Jack e Jadar ascoltano da lontano la conversazione tra i Rose e Benjamin di quella realtà.

Benjamin: in questo posto ci siamo conosciuti. Mi sono innamorato di te. Del tuo coraggio, della tua intelligenza, del tuo… mettere sempre i problemi degli altri davanti ai tuoi. Di essere ciò che sei.

Rose guarda la scena, emozionata. Nonostante non riguardi lei.

Benjamin: Rose Wilson…

Benjamin tira fuori dalla tasca da un anello.

Benjamin: vuoi sposarmi?

La Rose di quella realtà risponde con un sorriso entusiasta, saltandogli addosso.

Jadar e Jack si guardano per qualche istante. Jack è molto emozionato.

Rose: oh Dio…

Jadar: e qui manca un altro pezzo del puzzle.

Di nuovo, realtà che si distorce. Rose e Jack iniziano a percepire un leggero senso di nausea.

Rose e Matthew sono accanto al portico di Casa Wilson. Si guardano, pronti ad un confronto.

Jadar: niente piano di Elizabeth, niente Hendius, niente Jack che torna a fare il cattivone, niente oscurità. Niente Dark Ben. Niente minacce per Rose. Niente Rose e Ben che si allontanano. Nessun avvicinamento davvero importante tra Rose e Matthew.

Jadar guarda la madre. Rose è alquanto confusa, ma vuole assolutamente ascoltare quella conversazione. Si avvicina, cercando di non farsi vedere.

Matthew: lo sai, ho passato qualche anno a… venirti dietro.
Il Matthew della realtà alternativa sorride, la Rose di quella realtà sembra volergli molto bene, comunque.
Matthew: ma, ad un certo punto un ragazzo deve arrendersi.
La Rose Alternativa sorride.
Matthew: ami Ben. State per sposarvi. Io voglio che… tu sia felice.
Rose guarda Matt, dispiaciuta, comunque.
Rose: e tu cosa fari?
Matthew: oh, io me la caverò. Sono un vampiro. Cercherò Luke.
Rose lo guarda, sospirando. Ancora non è facile per lei parlare di Luke.
Matthew: addio Rose.

Matthew sale sulla sua motocicletta, pronto ad andarsene.

La Nostra Rose, la Rose del presente, non riesce a capire. Quindi accenna un suono di dispiacere. Il Matthew alternativo sembra quasi accorgersene. Ma poi mette in moto e se ne va.

Jadar si avvicina insieme a Jack.
Jadar: è normale che per te sia strano. Loro due, i Rose e Matt di questo futuro, di questa realtà, non hanno mai legato come… te e Matt nella tua.
Rose: non capisco.
Rose si rivolge verso Jack.
Rose: perché ce l’hai tanto con Matthew, allora?
Jadar: ci arriveremo.
Jack guarda Jadar in malo modo.

Realtà che si distorce. Doppio senso di nausea per Rose e Jack. Jadar invece, è poggiato su un pezzo di pontile in legno. Rose capisce dove sono, è La Casa sul Lago dei Whittermore.

Jadar: questo è uno dei miei momenti preferiti.

Nascosti sotto il pontile, Rose, Jack e Jadar osservano

Benjamin guarda il tramonto, è un momento così bello. Non riesce a credere che questa sia la sua vita. È così felice. La Rose Alternativa lo raggiunge, sorridente, toccandosi il ventre.

Benjamin: hey.

I due hanno le fedi, sono già sposati.

Benjamin: com’è andata?
La Rose del futuro lo guarda, emozionata.
Benjamin: c’è qualcosa che non va?
Rose: no, no…
Estasiata, finalmente glielo dice.
Rose: sono due. Sono due, Ben.
Benjamin la guarda, scoppiando in una risata euforica. Rose gli ha appena annunciato che avranno dei gemelli.

Jack guarda la scena, emozionato. Rose si gode il momento, è sicuramente molto bello.

La realtà inizia a distorcersi di nuovo, questa volta in modo più lieve. I colori si mischiano in qualcosa che ricorda Casa Wilson. È il giardino di Casa Wilson.

Un Evan alquanto impaurito corre verso Rose, Jack e Jadar.

Jadar: tranquilli, non può vedervi.

Dietro Evan, le due luci: una gialla e una rossa.

Evan: ora, Rose!

Mentre Benjamin tiene fermi i piccoli Jack ed Oliver Bright, la Rose del futuro si fa avanti, aiutando Evan. Si pone davanti alle due luci: entrambe si fermano.

Benjamin: attenta amore.

La Rose del futuro guarda Benjamin. La strega pone una mano avanti, quasi accarezzando la luce giallastra, quella più brillante. La luce va verso il basso, diventando ancora più accecante. Qualche istante dopo, al posto di essa, sull’erba, c’è un neonato. Piange.

Rose: è Bright?
Jack: no. È Andy.

Evan si avvicina velocemente. Mentre la luce rossastra emette un suono spaventoso e poi si allontana velocemente.

Evan: un bambino.
La Rose del futuro guarda Evan, colpita.
Evan: non capisco.
Ma la Rose del futuro sì.
Rose: non capisci? Queste luci ti seguono da anni, da quando Bright… è morto. È perché… sono nate da voi due. Quando sei esploso insieme a lui… ma tu essendo un marchiato ti sei ricomposto.
Evan: che cosa vuoi dire?
Evan guarda Rose, emozionato.
Rose: questo è tuo figlio, Evan. Tuo e di Bright.

Jadar: andiamo un po’ più veloci adesso, ok?!

Ed ecco di nuovo il senso di nausea. Il più forte. Il più potente. Jadar li porta molto avanti.

Rose riconosce il posto. Sono alla casa sul lago.
Jack: casa.
Rose guarda Jack.
Jadar: venite qui.
Jadar li invita ad avvicinarsi a lui, si nascondono dietro una parete.

“Non capisci? Poteva ucciderlo!”

Una Rose adulta guarda Benjamin, che tenta di spiegarsi.
Benjamin: Rose, è piccolo. Non sai… va educato su queste cose.
Rose: no, no, forse c’è qualcosa che non va in lui. Forse… forse ha ripreso da Alec, da Ardens, da…
Rose, confusa, non sa che cosa fare.

Jack ha già capito di che cosa si tratta. I tre non sono nascosti.

Un piccolo Jack avanza nella stanza. Avrà 4 o 5 anni.

Jack (bambino): mi dispiace. Non volevo fargli male.
La Rose del futuro lo guarda. Si avvicina a lui.

Rose: Jack… mi dispiace.
La Rose del presente chiede scusa al figlio, ormai adulto.

La Rose del futuro accarezza la guancia del piccolo Jack. Si è già pentita di ciò che ha detto.
Rose: no, no, piccolo mio. Mi dispiace, la mamma è solo preoccupata. Ma… io ti insegnerò. Io e papà ti insegneremo a controllare i poteri. A controllare… tutto.

Jack guarda la Rose del presente, spaesato.
Jack: non ricordo affatto che andò così.
Jadar: perché… c’era qualcuno che ti stava manipolando nell’ombra. Ma ci arriveremo.
Rose guarda Jadar, confusa.

Jack, stufo di questi continui salti, esce da una porta finestra e si reca verso il pontile.
Rose: Jack, aspetta.

Jadar resta indietro, continuando a guardare la scena del futuro.

Colonna Sonora: Love Theme

Jack prende una boccata d’aria, doveva. Respira a pieni polmoni sul pontile. Rose lo raggiunge, sembra che abbiano abbastanza libertà nei ricordi di Jadar.

Rose: mi dispiace… mi dispiace per la scena che hai appena visto.
Jack: non me la ricordavo in questo modo.
Jack guarda la madre, abbastanza confuso
Jack: insomma, mi hanno detto che i miei ricordi sono stati manipolati ma…
Rose: Jack…
Jack: sono stato così stupido.

Rose si avvicina al figlio, accarezzandogli la schiena.
Rose: no.
Jack: tutto quello che è successo. TUTTO. È stato perché… ero…
Rose: c’è del buono in te. Io lo vedo. E non sono la sola. Tuo fratello, tuo padre, Charlotte…
Jack sorride, amareggiato.

Jack: non credo che lo veda più. Le ho detto tutto. Le ho raccontato cosa ho fatto. TUTTO.
Rose guarda il figlio.
Jack: avresti dovuto vedere la sua faccia. Quando le ho detto la verità… mi ha guardato spaventata, delusa… come se… come se si fosse pentita del fatto di avermi solo conosciuto.
Rose guarda Jack, cercando di ritrovarsi nelle sue parole.
Rose: qualche volta ho pensato queste cose… di tuo padre. Quando… gli ho visto fare determinate cose io…
Jack guarda la madre, sicuramente non aiuta.
Rose: ma… durava cinque minuti. La rabbia, la delusione… se ne andavamo quando ricordavo che ragazzo straordinario poteva essere e… importa di più chi vuoi essere. Importa di più il fatto che tu combatta qualcosa che purtroppo fa parte di te e che non hai scelto tu. 
Jack: non fa parte di Oliver, però. E’ toccata a me.
Rose: ma è la cosa che vi rende combattenti… voi Whittermore.

Jack sorride. Contento delle parole della madre.

“Finita la reunion strappalacrime?”

Jadar, ironico, raggiunge i due.

Rose: possiamo tornare adesso?
Jadar: proprio ora che arriva il bello?

Ed eccola lì, la realtà si distorce di nuovo. E questa volta in maniera ancora più confusa.

I colori di uno spazio aperto diventano qualcosa di chiuso, ombroso. Ma ancora, Rose sa esattamente dove si trovano. È il Wilson Hotel. Sono davanti alla stanza 108. Rose riconosce anche la donna girata di spalle. È sua madre, Elizabeth.

Elizabeth

Rose, Jack e Jadar si nascondono in un angolo.

Rose: che cosa sta succedendo?

Elizabeth bussa alla porta della stanza, visibilmente preoccupata. Come se aspettasse una risposta importante. Dopo qualche secondo, interminabile per lei, la porta si apre ed Hendius esce.

Elizabeth lo guarda, emozionata.

Elizabeth: ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta.

Hendius guarda la strega, sorridente.

Elizabeth:… Mio…
Elizabeth sembra estasiata, come se fosse in presenza di una superstar.
Hendius: che anno è?
Elizabeth: mi dispiace, Signore, non ci sono riuscita subito.
Hendius: quanti anni ha lei?
Elizabeth: 34.
Hendius è chiaramente deluso.
Elizabeth: mi dispiace. Non sono riuscita a liberarti prima. E per questo mi punirò.
Elizabeth sembra in totale venerazione.
Hendius: che cosa sai?
Elizabeth: possiamo andare in un posto…?
Hendius: CHE. COSA. SAI?
Hendius, rabbioso, insiste.
Elizabeth: vostro figlio è morto.
Hendius guarda in basso, sembra chiaramente ferito.
Elizabeth: ma… la sua morte ha creato qualcosa. Una luce. Una luce che è diventata un bambino. Un bambino che vive.
Hendius guarda Elizabeth, molto curioso.
Hendius: avevo bisogno di Rose alla giusta età. Avevo bisogno di mio figlio… ORA è tutto… è tutto inutile.
Elizabeth guarda Hendius, si era già preparata a questo.
Elizabeth: no. Ho un piano.
Hendius guarda Elizabeth, confuso.
Hendius: un piano?
Elizabeth: è a lungo termine. Ci vorrà molto. Ma possiamo metterlo in atto grazie alla terza figlia di Rose. Mia nipote.
Hendius, curioso, vuole sicuramente saperne di più.
Elizabeth: può manipolare il tempo. Creare worm-hole.
Hendius: vuoi tornare indietro?
Elizabeth: sì. Ma… prima dobbiamo gettare le basi qui.
Hendius sembra affascinato dalla possibilità
Hendius: anche se torniamo… L’ultima volta che ci siamo visti hai detto che… tua figlia è innamorata persa di Benjamin. Non verrà mai con me di sua spontanea volontà.
Elizabeth: Rose si unirà a noi. Ho già un piano. Deve solo cedere al potere. Al suo lato più… oscuro.
Hendius: come?
Elizabeth: basta… muovere le giusta fila. Uno dei suoi figli, mio nipote Jack, non ha un bellissimo rapporto con sua madre, voglio sfruttare questo.
Hendius: bene. Vedo che ti sei tenuta impegnata.
Elizabeth sorride, contenta dell’approvazione di Hendius.
Hendius: avrei preferito che le cose fossero andate come volevo.
Elizabeth: andranno come vuoi.

Rose è confusa, non riesce a capire perché sua madre sia così legata ad Hendius. Jack si sente un’idiota.

Hendius: hai trovato la ragazza?
Elizabeth: certo, si chiama Charlotte, è ancora una bambina. Non vedo l’ora di fartela conoscere. Ha così tante potenzialità.
Hendius: e… LUI?
Elizabeth: Rose è di nuovo incinta, ma ancora non lo sa. Ho motivo di credere che sia lui la chiave. Il figlio o la figlia che porta in grembo.
Hendius scoppia in una sana risata.
Hendius: wow, l’universo si diverte davvero.
Elizabeth: come vuoi procedere?
Hendius: come prima cosa. Ho bisogno di un cheeseburger.

Rose, Jack e Jadar camminano lungo le scalinate dell’albergo. Per Rose è sicuramente molto da processare, ma ci prova.
Rose: quindi mia madre era praticamente una schiavetta di Hendius. E hanno elaborato questo assurdo piano… per cosa?!
Jadar sospira, nervoso
Jadar: io questo ancora non lo so. Ma ho altre informazioni che potrebbero servirvi.
Jack: voglio svegliarmi.
Jadar: manca poco, lo prometto.
Jack: HO DETTO CHE VOGLIO SVEGLIARMI!
Jack urla contro Jadar.
Jadar: MANCA POCO. Me lo devi.
Jadar guarda Jack, parla a denti stretti. È chiaro che anche lui ha sofferto morto, forse è il destino dei Whittermore.

Jadar: dovete vedere questo.

Jadar li porta un pochino avanti. Di nuovo.

“Oliver, Jack, ASPETTATEMI!”
Un piccolo bambino di circa cinque anni con i capelli neri corre lungo un prato verde, scopriamo che si tratta di una collina adiacente ad un lago e quindi a casa Wilson. Il bambino si ferma non trovando I sue due fratelloni: Oliver e Jack Whittermore.
“Uffa, perché scappate?!”
Il bambino chiede infastidito, ma sempre con quella voce innocente.
“Lo dirò a mamma!”
– Dov’è la tua mamma?
La voce distinta di un uomo distrae il piccolo che si gira verso di lui. In lontananza il Wilson Hotel è ben visibile.
“Chi sei?”
Chiede il bambino, curioso. L’uomo si abbassa, è Hendius.
“Mi dispiace. Devo entrare in casa”
Il bambino, che ben sa come comportarsi con gli sconosciuti, è pronto a rientrare.”
Hendius: come ti chiami?
“Signore, mi dispiace, devo andare.”
Hendius: ho solo chiesto il tuo nome. È maleducazione non rispondere.
“Mia madre dice che non devo parlare con gli sconosciuti.”
Hendius: tua madre ha ragione. Non devi. Ma io non sono uno sconosciuto. Io sono di famiglia.
“Come?!”
Hendius: dimmi il tuo nome.
Il bambino guarda l’uomo. I suoi tratti effettivamente gli ricordano qualcuno.
“Junior. Mi chiamo Junior.”
Hendius: Junior, non può essere il tuo nome, sei Junior ma di chi?
“Mi chiamo Benjamin Jr. Come mio padre.”

Rose: oh mio Dio. Fin da quando eri piccolo.
Jack: io non ho ricordi di lui. Voglio dire… so in qualche modo che esisteva ma…
Jadar: è stato lui. Mi ha cancellato. Ha violato la mia mente, la mia memoria, i miei ricordi.
Rose guarda Jadar.
Rose: come possiamo aiutarti?
Jadar: non so se ci sia un modo. Per ora l’unico posto in cui posso parlarvi chiaramente è… quest’angolo della mia mente.
Rose: dov’è Alice?
Jadar guarda sua madre.
Jadar: non ho ricordi di lei a questa età. Non so dirti il motivo.
Rose guarda Jack, confusa.
Jadar: ancora avanti.

Il tempo scorre in modo veloce a questo punto, Rose e Jack notano come tutto intorno a loro cambi. Come Casa Wilson invecchi e si rinnovi, come l’erba cresca e muoia e poi ricresca.

Il giardino di Casa Wilson è pieno di tavolini. Di cibo. Di luci.

“Gavriele!”

Un Gabriel visibilmente più grande, con tanto di barba incolta, si muove verso di loro. Ma ovviamente non li può vedere per ora. Dietro di lui, Leda.
Rose: Gabriel… è vivo.

Gabriel: hey, ho fame.
Leda: stiamo salutando i nostri amici. Devi dire qualcosa. Non solo mangiare come un porco.
Gabriel: come un lupo. Mangiare come un lupo.

Rose: salutare? Perché?

Rose e Benjamin escono ad abbracciare Gabriel e Leda.
Tatia, visibilmente più adulta, ha portato un ospite speciale: Luke. Ha ancora il viso segnato dalle bruciature. Nessuno lo ha curato. Rose e Luke si stringono la mano e si scambiano un abbraccio, segno che forse il tempo ha guarito qualche ferita.

Rose: cosa sta succedendo?
Jadar: Luke è tornato dopo anni. Lui e Zia Tatia si sono innamorati. Ha chiesto scusa, si è pentito. E Rose… con il tempo, l’ha perdonato. È diventato anche una figura speciale per Jack, Oliver e me. Era lo Zio più figo che avessimo.

Jack: ricordo questa serata.

Evan tiene per la mano un piccolo bambino. Si tratta di Andy.
Evan si abbassa verso di lui.
Evan: ricordati che papà… sarà sempre con te.
Evan dà un bacio al piccolo.

Rose: Jadar… Ben Jr.
Rose non sa ancora come chiamarlo.

Jadar: state andando ad Handar. Noi ed Andy. Hendius, con l’aiuto di Elizabeth, di Nonna… Elizabeth, ha ucciso i pulitori, ha rivelato la magia al mondo ed è iniziata la caccia alle streghe, umani contro esseri sovrannaturali. In tutto il mondo. Tu e papà di comune accordo avete deciso che fosse meglio per noi vivere ad Handar. E tornare solo quando necessario.

Rose: e gli altri?

Jadar: Leda, Gabriel, Luke, Tatia ed Evan sono rimasti qui. I primi quattro per scelta, Evan perché costretto. Un vampiro non può vivere più di tanto ad Handar. Vi ha affidato Andy.

Rose guarda Jadar, curiosa.

Jadar: ed ora. Un viaggetto ad Handrar.

Questa volta il salto è decisamente più profondo. Rose e Jack traballano quasi. Il mondo è diverso, perché non è il mondo che Rose ricorda. È una vasta campagna, una riserva, una contea. Un bellissimo panorama che dà su enormi distese d’acqua e montagne.
Jadar: avete vissuto felici qui per un bel po’. Benjamin è stato così valoroso da diventare Re. Beh, lo era per diritto in fondo. Tu hai trovato difficile l’adattamento a questo mondo…
Jadar guarda Rose.

Jadar: e quando Hendius si è presentato a voi fingendo di essere dalla vostra parte, tu non ci sei cascata. Non completamente.
Rose: aspetta, Hendius è tornato ad Handrar dopo che noi ci siamo trasferiti?
Jadar: faceva tutto parte del suo piano. Si atteggiò a confidente e “uno di famiglia.” Senza rivelare le sue vere intenzioni, ovviamente. Ma bisbigliava cose a papà… cose sugli esseri umani. Lo aizzava in continuazione contro di loro.

Rose, Jack e Jadar si nascondono dietro un grosso albero, mentre Benjamin sembra essere a caccia. I suoi abiti sono decisamente diversi, da Re. Accanto a lui Hendius.

Hendius: lo sai, anche io e mio fratello, Magnus, il tuo bisnonno, amavamo andare a caccia di animali magici.
Benjamin: non voglio ferirli. Voglio solo trovarne alcuni per liberarli. Ultimamente si aggirano maghi oscuri da queste parti.
Hendius: le cose nel vostro mondo non stanno andando bene, ne sei a conoscenza?
Benjamin annuisce
Benjamin: Tatia è in grado di comunicare con me.
Hendius: dovremmo aiutarli, Benjamin.
Benjamin guarda Hendius, titubante
Benjamin: ho detto innumerevoli volte a mia sorella di venire qui. Non mi vuole dare ascolto, dice che questo non è il suo posto.
Hendius: non intendevo questo. Forse… dovremmo controbattere. Dovremmo rispondere al fuoco… con il fuoco.
Benjamin guarda Hendius, spaesato.
Benjamin: cosa vuoi dire?
Hendius: voglio dire che dovremmo usare i nostri poteri per fermarli. Come loro vogliono fermare noi. Per distruggerli.
Il tono di Hendius cambia decisamente.
Benjamin: no. Uccidere è sbagliato.
Hendius: e se uccidessero uno della vostra famiglia? Un vostro amico?
Benjamin: non voglio più sentire queste cose. Per favore, Hendius.
Hendius: mi dispiace. Non volevo sembrare insistente.

Jadar: voleva eccome.
Rose guarda Jadar.

Ed un altro salto.

“Non devi ascoltare quello che ti dice quell’uomo”.

Rose, cresciuta e ormai completamente donna, rimprovera Benjamin. I due sono vicini ad una grossa cascata.
Benjamin: voleva solo aiutare.
Rose: non mi fido di lui. Ho… un brutto presentimento, Benjamin.
Benjamin: non ti preoccupare, non… non lo ascolto. Non gli do ascolto.

Oliver, Jack, Alice e Ben Jr, bambini, si avvicinano ai due.

Rose: bambini, andiamo, stasera ci saranno grandi feste.

I bambini, entusiasti, ascoltano la loro mamma.

Un altro salto.

Jadar: tu hai capito la vera natura di Hendius. Soprattuto quando ti sei accorta che stava mirando al piccolo Andy.
Rose: non capisco, tu eri ancora con noi?
Jadar: non mi aveva preso ancora. Lo ha fatto a Twinswood, quando ero adolescente.
Rose sente i rumori di una corsa, insieme a Jack e Jadar guarda in avanti.

Un Andy di circa dieci anni corre a piedi scalzi su un vasto prato verde, le case del villaggio in lontananza sembrano essere una meta che deve raggiungere. Non gli importa se si sporcherà i piedi di fango e non gli importa se si sbuccerà un ginocchio.
Deve correre, o forse no. Si gira, finalmente. La luce rossastra che lo stava inseguendo si ferma. Sembra guardarlo dritto negli occhi. Di nuovo, sembra che voglia parlargli.
Andy: BASTA!
Una voce innocente ma anche severa.
“Andy”
Andy e la luce vengono raggiunti da un piccolo Oliver, solo di un anno più grande.
Andy: stai lontano, Olly.
La luce va verso di Oliver, squadrandolo. È come se fosse un’entità, è come se fosse una persona, un essere pensante.
Oliver: lascia stare il mio amico.
Dopo qualche secondo, la luce decide di dileguarsi tra gli alberi che portano nelle foreste oscure. Andy veniva da lì.
Andy: tornerà.
Oliver: che cos’è?!
Andy guarda il giovane amico, cercando di riprendere fiato.
Oliver: cosa ci facevi nelle foreste oscure?
Andy: dovevo andare lì.
Oliver: a fare cosa?
Andy: devo fermarla. Quella cosa.
Oliver: Andy, forse dovremmo chiedere aiuto a mia mamma…
Andy lo guarda, non convinto.
Andy: no, è meglio di no.
Oliver si avvicina all’amico, cercando di rasserenarlo.
Oliver: dimmi che non andrai più nelle foreste oscure, non da solo almeno.
“Ragazzi”
Ed ecco arrivare Rose, una Rose adulta, diversa.
Oliver: mamma.
Rose: cosa è successo?
Oliver: era quella luce rossa. Seguiva di nuovo Andy,
Rose si avvicina velocemente ai bambini.
Rose: dov’è ora?
Oliver: è andata verso le foreste, le foreste oscure.
Rose: Oliver, torna al villaggio.
Oliver guarda sua madre, non vuole lasciare Andy da solo in questo momento.
Oliver: ma… MAMMA.
Rose: ho detto TORNA AL VILLAGGIO!
Oliver guarda Andy e poi, con la coda tra le gambe, torna verso il villaggio.
Rose si inginocchia, in modo da guardare Andy negli occhi, quei bellissimi occhi azzurro oceano.
Andy: voglio il mio papà.
Rose: lo so, lo so Andy.
Andy: perché non posso vederlo?
Rose accarezza il viso del bambino, mentre la natura di Handrar fa da sfondo in un bellissimo paesaggio.
Rose: la vita non è sempre giusta. Perché sei andato lì? Perché stavi andando verso le foreste oscure?
Andy: perché quel signore…
Rose: signore, quale signore?
Andy: quel signore biondo. Mi ha detto che lì avrei fermato quella luce. Che lì c’erano le risposte.
Rose guarda il bambino, preoccupata.
Rose: ASCOLTAMI BENE, Andy. Non devi mai più e ripeto MAI più ascoltare quello che ti dice quell’uomo, hai capito?!
Andy: chi è?!
Rose tentenna, ancora sconvolta.
Rose: un uomo molto cattivo
La Rose del presente guarda Jadar, sta iniziando a mettere insieme i pezzi.

Jadar: andiamo un po’ più avanti.

Scossa. Sensazione di nausea. Ormai Rose e Jack hanno quasi imparato a gestirlo.

Benjamin è davanti ad una folla, ormai è un uomo di 44 anni. Un Re. Parla al suo popolo.

Benjamin: questo è un grande giorno. Un giorno che ricorderemo tutti nella storia di Handrar. Perché qui, nel villaggio di Lirion, uno dei più prosperosi della nostra civiltà, qui vivono le famiglie che costruiscono di giorno in giorno Handrar. Con i loro raccolti, le loro terre, le loro pozioni fatte in casa e l’immenso lavoro che c’è dietro l’organizzazione di questa festa. Io, Benjamin, della stirpe di Magnus, Re di Handrar, voglio congratularmi con voi.
Il villaggio al completo è lì e nessuno è con le mani in mano. Tutti onorano il discorso del Re con un caloroso applauso. Anche i bambini piccoli guardano Benjamin, estasiati, come se fosse una figura a cui aspirare.
Benjamin: e i miei figli… Oliver…
Oliver guarda suo padre, in mezzo alla folla. Accanto a lui Andy.
Benjamin: e Jack.
Ben cerca tra i vari volti, ma Jack non sembra essere lì.
Benjamin: uno di loro un giorno sarà Re.
Oliver: sono così nervoso.
Andy guarda Oliver, facendo un cenno di disapprovazione. Oliver bisbiglia, non vuole che il popolo sappia che il figlio del Re ha paura di essere Re.
Andy: smettila. Sei un principe.
Oliver sorride all’amico
Oliver: saresti più adatto te. Hai anche gli occhi azzurri.
Andy abbassa il capo, quasi imbarazzato da quell’affermazione.
Andy: sarai un grande Re un giorno.
Oliver: mio padre preferisce Jack. So già che sceglierà lui. Vorrei solo che mia madre fosse qui.
Andy: Jack non è adatto ad essere Re. Non è nemmeno presente alla festa organizzata in suo onore.
“Invece ti sbagli”

Jack avanza verso i due, chiaramente si è fatto qualche bicchiere di troppo.
Oliver: dove diavolo eri?
Jack: stai calmo. Sono qui ora.
Jack guarda alla sua sinistra. Lontano, vicino ai raccolti di fieno, una bellissima Emma lo guarda, sorridendo.

Jack: scusate…

Il nostro Jack guarda Emma. Un mix di emozioni che non riesce neanche a descrivere.

Il Jack del futuro alternativo si avvicina alla ragazza.
Jack: buonasera.
Emma: un principe in ritardo?
Jack: un principe non è mai in ritardo, casomai… gli altri sono terribilmente in anticipo.
Emma: non è divertente, tuo padre ci teneva tanto. E anche… Oliver. Ed Alice.
Jack: dov’è mia sorella?
Emma: non lo so. E tua madre?
Jack: penso che lei e papà abbiano discusso ancora.

“Emma”

Alice si avvicina ai due.
Jack: dove sei stata?
Emma: scusaci, questioni da streghe.

Emma ed Alice si allontanano insieme. Mina ed Anne, le amiche di Emma, le raggiungono.

Le quattro si allontanano dalla folla.

Emma: mi stavo preoccupando.
Alice: nessuno se n’è accorto. Sono andata e tornata senza problemi.
Emma: li conosci i rischi che corri ogni volte che attraversi un portale da qui al tuo mondo.
Annie: già, spero che questo tizio ne valga la pena.
Mina: soprattutto perché il tuo ex è furioso.
Alice: ne vale la pena. Lo amo.

Rose guarda Jack, confusa. Jack abbassa il capo.

Alice: ve lo faccio vedere.
Alice tira fuori un cellulare, mostrando la foto al trio.
Mina: che cos’è questa magia?
Alice ridacchia, divertita.

Jack inizia a farsi avanti, ma Rose lo frena.
Rose: che cosa fai?
Jack: devo andare da Emma, devo…
Rose: Jack…
Jack: devo avvertirla, io devo…
Rose: Jack, no, NO!
Rose afferra Jack per un braccio.
Jack: Emma è proprio lì, io posso salvarla, posso dirle di non andare.
Rose: e che cosa succederebbe poi? Quante altre persone morirebbero? Lo so che la ami, lo so che è stato un grande amore per te, e vorrei salvarla, credimi. Ma tutto quello che abbiamo scoperto ora, tutto quello che abbiamo visto… non sarà servito a niente se ora la salvi.

Jadar: ha ragione. E in fondo non potresti fare molto, al massimo potrebbe avvertire un piccolo brivido dietro la schiena. Ma è sempre meglio non interferire.

Rose: io non capisco. Perché mi hai fatto vedere questo?
Jack: basta, Jadar. Ora riportaci indietro.
Jadar: no. Ora arrivano i pezzi forti.

La realtà inizia a distorcersi per l’ennesima volta. E questa volta, torniamo in un posto che Rose conosce molto bene. Si tratta del castello DeLuc, è la balconata principale.

Alice aspetta, impaziente. Controlla anche l’ora, nonostante gli orologi ad Handar non siano fatti allo stesso modo.

Rose, nascosta dietro una colonna insieme a Jack e Jadar, si chiede cosa stia succedendo.

“Sei qui.”

Una voce maschile, che Rose riconosce praticamente subito. È quella di Matthew. Non è invecchiato di un giorno, ovviamente. Alice si avvicina entusiasta a lui.

Alice: te l’ho promesso.
Matthew: lo sai che è pericoloso. Non si può usare la magia ora. Non…
Alice: basta.

Rose non riesce a capire la piega che sta prendendo la situazione, fino a quando Alice non si avvicina e Matthew la bacia in modo passionale.

Rose, sconvolta, guarda Jack.

Rose: oh, no.

Alice guarda il vampiro, felice.
Alice: mi dispiace di poterti vedere così poco, vorrei restare qui.
Matthew: è pericoloso. E voglio che tu sia al sicuro.

La porta finestra della balconata si apre, palesando una Tatia alquanto sorpresa di vedere Alice.

Tatia: Alice, cosa ci fai…?

Ma prima che Tatia possa finire qualsiasi discorso, viene colpita dal fuoco di almeno quattro pallottole in pieno petto. Il sangue schizza ovunque. Lei cade a terra.

Luke, avendo udito il chiasso, corre in vamp-speed.

Luke: NO!

Disperato, raggiunge Tatia, che non riesce a dire neanche una parola. Muore dopo pochi secondi.

Una squadra di uomini in divisa accerchia il castello DeLuc.

Alice: no. NO!
Alice viene trascinata da una figura misteriosa, incappucciata. Si tratta di Elizabeth, mentre Matthew viene messo a terra da alcuni tranquillanti, così come Luke. Entrambi cadono a terra.

Rose: NO, NO!

Rose urla, ma non può fare niente.
Jadar: è inutile, non puoi fare niente.
Rose: CHE COSA STA SUCCEDENDO?!
Rose, disperata, chiede spiegazioni.
Jadar: Twinswood era considerato un luogo sicuro per gli esseri sovrannaturali in cerca di rifugio, a patto che non venisse usata la magia. Il governo ha una specie di detector. Alice l’ha usata più volte aprendo i portali da Handrar a qui… per vedere….
Rose guarda Matthew, è ancora a terra. Non riesce a spiegarselo. Non riesce a crederci.
Jack: mi dispiace.
Jack guarda Rose.
Rose: non può essere successo. Non… Tatia. Oh mio Dio.

Di nuovo. Un altro salto.

Rose: NO, ti prego!

La pioggia battente sul cimitero di Twinswood. Benjamin, senza alcuna espressione, guarda la lapide della sorella. È solo.

Rose, Jack e Jadar lo fissano.

Rose: dove…?

“Te l’avevo detto.”

Hendius si avvicina ad un apatico Ben.
Hendius: loro uccidono. Distruggono. Hanno paura del diverso. È sempre stato così.

Rose: Ben, no. Non cedere.

Hendius: ma noi possiamo fermarli Ben. Possiamo.
Benjamin guarda Hendius.
Benjamin: come?

La pioggia inizia a diventare un qualcosa di diverso. Sono luci. Luci di incantesimi. Luci magiche. È in corso una battaglia.

Times Square, New York. Il panorama è distruttivo. Una squadra di maghi sta attaccando il centro. A capo c’è Hendius.

Benjamin lancia continuamente dei Memento Mori, l’incantesimo della morte. C’è morte ovunque. C’è il panico. Ben ha una furia cieca. Uccide senza pietà, chiunque gi capiti a segno.

“BASTA!”

Una Rose adulta va verso di lui.
Rose: Benjamin, per favore, ascoltami.

La Rose del presente, Jack e Jadar si nascondono dietro un taxi giallo.

Rose: puoi combatterlo. Puoi.

Benjamin ridacchia, divertito, uccidendo un altro povero passante.
Benjamin: non voglio combatterlo più, amore.

Ben pone avanti le mani, lanciando un incantesimo contro Rose, una manciata di vetri contro di lei, uno ferisce il suo volto.

La Rose del nostro presente piange. Non ne può più.

Jadar: andiamo.

La grossa Times Square si trasforma in un piccolo sobborgo americano, con un altro salto nei ricordi di Jadar.

Le case, le biciclette, sembra quasi TROPPO NORMALE.

Rose: basta.
Jadar: abbiamo quasi finito.
Rose: ti prego, basta!

La Rose del futuro bussa ad una porta al numero 42. Apre un ragazzo.

Jack, Jadar e Rose si trovano direttamente nel salotto di questa strana e particolare abitazione.
Rose guarda la sé stessa del futuro, ormai avrà una quarantina d’anni. Non è più come guardarsi ad uno specchio. Si nasconde con Jack e Jadar dietro la parete.
La Rose del futuro si avvicina al libro. 
Rose: c’è un modo per salvare tutto questo.
Un ragazzo dai capelli lunghi e biondi, che poi si rivela essere Bright, si avvicina a lei.
Rose e Jack continuano a guardare, senza farsi scoprire.
Rose: devi tornare indietro. Devi tornare indietro e farglielo vedere.
Bright: far vedere cosa a chi?
Rose: a me. A Rose del passato.
La Rose del futuro guarda Bright, disperata
Rose: devi far sì che Ben torni ad essere malvagio. Devi farle capire che è giusto allontanarsi da lui. Che è giusto fargli… vivevere la sua vita. Per evitare tutto questo.
Bright: Rose…
La Rose del futuro si gira completamente, palesando una cicatrice accanto all’occhio destro.
La Rose del passato, ancora nascosta, fa un grosso sospiro.
Bright: potrei dirglielo.
Rose: lei non capirebbe. Lo ama troppo. Devi farglielo vedere

La Rose del presente guarda Jadar, confusa.
Rose: non capisco. Perché Bright è qui?
Jadar: quando hai portato in vita Andy, toccando quell’energia… questo ti ha dato l’idea, ti ha dato l’idea che Bright potesse essere una forma di energia. Hai composto il libro e l’hai ricreato. Senza dirlo a nessuno, nascondendolo qui per non sconvolgere nulla. Un Bright del futuro esiste. Semplicemente, nessuno, a parte Rose, l’ha mai saputo.
Rose: questo è crudele. Perché non dovrei dirlo ad Evan o ad Andy?
Jadar: perché dovevi fare la cosa giusta. E stavi per farla.

Un altro salto. Casa Wilson, Salone Principale.

Jack, Jadar e Rose sono seduti sul divano.
Jadar: questa ce la possiamo godere da qui.
Rose: come fai ad aver visto tutte queste cose? È impossibile.
Jadar: non sono solo cose che ho visto. Sono ricordi, cose che so, cose che sa Hendius, cose che ha visto e ha pensato Hendius. Entrando nella mia mente più volte, ha fatto l’errore di condividere ricordi, sensazioni, scene della sua vita. E lui era ovunque. Ecco perché so queste cose. Ecco perché… posso farvi vedere queste cose. Io so ciò che sa lui.

Dalla porta principale entra un preoccupato Jack dal futuro.

Il Jack del presente ha capito di cosa si tratta.
Jack: oh no.

La Rose del futuro prepara una grossa valigia, è pronta ad andare.
Il Jack del futuro interviene.
Jack: che cosa stai facendo?
Rose: secondo te? Vado a cercare tuo padre, di nuovo.
Jack: vengo con te.
Rose: NO.
La Rose del futuro è ferma. È molto più convincente.
Rose: Jack, tuo fratello è sparito. Chissà dove è andato. Tuo padre è malvagio, devi accettarlo. Dobbiamo accettarlo.
Jack: che cosa vorresti dire?
Rose: che va fermato.
Jack: fermato come?
Rose scoppia in un pianto nervoso. Non ce la fa. Non ce la fa più.

La Rose del presente comprende perfettamente quella sensazione. L’ha provata svariate volte.

Rose: ho amato tuo padre… più di quanto sia possibile immaginare. Una parte di me lo ama ancora e lo amerà sempre. Ma ho sbagliato in passato. Non l’ho mai fermato perché… lo amavo troppo. Non ho mai pensato al bene degli altri. E se lo avessi fatto, oggi tutte quelle persone… TUTTE QUELLE PERSONE, non sarebbero morte.

Jack: possiamo… possiamo ancora fermarlo, io…
Rose: NO. Lui è l’oscurità, è VA…
Jack: dillo. DILLO.
Jack urla, arrabbiato.
Rose: è il male, Jack. E io… devo fermarlo.
Jack: c’è dell’oscurità in lui. C’è anche in me, ma questo non vuol dire che siamo…
Rose: siete malvagi, sì!
A Rose scappa semplicemente. Ma se ne rende conto subito.
Rose: non volevo… non volevo dire questo. Non volevo metterti in mezzo, tu…non sei tuo padre. Mi dispiace. Ti voglio bene.

Jack: io non ricordo che sia andata così.
Il Jack del presente interviene.
La Rose del presente chiede.
Rose: cosa ricordi?

Jack ricorda la scena nella sua testa.

Jack: c’è dell’oscurità in lui. C’è anche in me, ma questo non vuol dire che siamo…
Rose: siete malvagi, sì!
Jack guarda la madre, sconvolto.
Jack: cosa?
Rose: sei come tuo padre. Diventerai come lui perché è questo che siete. E no. Non lo capirò mai, perché io non sono un essere mostruoso.

Jack torna alla realtà. Il Jack del presente.
Jack: è stata una bugia.
Jadar: è stata Elizabeth. Ha manipolato i tuoi ricordi. Ti ha fatto credere… cose che non c’erano. Ha giocato sulle tue debolezze e ha vinto.

Jack: BASTA, non voglio più vedere niente, basta.

Jadar: siamo quasi alla fine.

Di nuovo, la realtà si rivolta. I colori si sbiadiscono e Jack, Jadar e Rose vengono trasportati altrove.

Rose non pensava di dover rivedere quel posto. Non lo sopporta. È il salone di Villa Whittermore, ma è totalmente diverso. Più oscuro. Più macabro. C’è una specie di trono pacchiano, sul quale è seduto Benjamin. Vestito con un completo nero. Alla sua destra una Charlotte completamente diversa, completamente in nero. Trucco nero. Capelli ancora più scuri. Jack stenta a riconoscerla.

“My lonliness is killing me and I… I must confess, I still believe, still believe…!”

E… sorprendentemente Tiberius, con una camicia sbrilluccicante e pantaloni di pelle attilati.

Tiberius: davvero? Nessuno ha apprezzato quell’acuto?

Charlotte: uffa, mi annoio. Voglio uccidere qualcuno.
Benjamin guarda Charlotte, divertito
Benjamin: calma, Charlie, ci sarà tempo per sfogare le tue piccole perversioni.
Tiberius: odio tutto quel nero su di te, piccola. Dovresti darti un po’ di colore.
Charlotte: il nero è il nuovo nero, vampiro. Mi ricordi perché lo tolleriamo?
Benjamin: è ricco. Hendius dice che è utile.
Charlotte: vorrei vederti fare splash certe volte.
Charlotte ridacchia, istericamente.
Tiberius: sono il vostro comic relief. Questa squadra di cattivoni sarebbe noiosa senza di me.
Rose e Jack guardano la scena, spaesati.
Benjamin: la mia ex è una vera spina nel fianco. Quando si dice… “non voler lasciare andare.”
Rose e Jack si guardano.
Benjamin: penso che dovremmo darle una piccola lezione.
Charlotte: mi piace.
Benjamin e Charlotte si guardano, divertiti.
Tiberius: lo sapete. Questo mondo era più divertente quando non c’era tutto questo caos. Avete ucciso anche le mie pop star preferite e… non lo so. Pensavo che mi sarei divertito di più durante tutto questo disastro. Dov’è il divertimento?
Benjamin: che cosa stai blaterando?
Tiberius: voglio dire, addio musica pop, addio award shows, addio Red Carpet, addio… serie tv. Addio Netflix. Addio Al Passo con i Kardashian. Che cosa viviamo a fare? Non c’è neanche gusto ad entrare su Instagram. Nessuno mette like ai miei post perché sono TUTTI MORTI.
Charlotte: questo discorso mi annoia, vado su.
Charlotte scende dalla sua postazione, procedendo verso le scale.
Tiberius: Benji. Tesoro. Resta favoloso.
Benjamin: vuoi ammazzarti?
Tiberius: NO. Vado a vedere gli ultimi episodi di Al Passo con i Kardashan registrati su TiVo. Come sei… esagerato.
Tiberius procede verso le scale, lasciando Benjamin da solo.

Il portone di Villa Whittermore si apre, palesando Jack del futuro alternativo.

Jack, Rose e Jadar, che stanno assistendo alla scena da spettatori inermi, aspettano la prossima mossa.

Benjamin: Jack.
Il Benjamin alternativo sembra felice di vederlo.
Benjamin: hai fatto la scelta giusta, figliolo.
Jack: mi dispiace.
Jack pone avanti le mani, e cogliendo Benjamin di sorpresa gli lancia un incantesimo che lo atterra.

La Rose del presente guarda il Jack del presente.
Rose: cosa sta succedendo?
Jack: lo sto portando nel presente con me. Per darti una lezione.
Rose guarda Jack, col senno di poi, è tutto così assurdo. Tutto così sbagliato.

Dopo qualche secondo. Un suono strano invade la sala, i colori iniziano a scomparire. E con loro anche tutto il resto.

Rose guarda Jack e Jadar, che iniziano lentamente a dissolversi in un grosso labirinto oscuro. Sembra tutto nero. Tutto confuso. Rose inizia ad agitarsi.

Rose: aiuto, Jack?!

“Mamma…”

Colonna Sonora: Life and Death

Rose sente la voce di Jack, ma non riesce a vederlo. E non riesce a vedere neanche Jadar. Non vede niente.
Il tutto si ferma. Rose si guarda attorno, è tutto NERO. TUTTO COMPLETAMENTE NERO. Tranne per un dettaglio. C’è una porta. Una porta color grigiastro che sembra sospesa in aria.

Rose avanza, confusa, verso di essa. La apre ed entra in una stanza, anche essa è completamente nera e priva di colori, c’è solo un tavolo nel mezzo, due sedie, una davanti all’altra. Su una di esse è seduto Jadar.
Rose si siede davanti a lui, nervosa.
Rose: dove siamo? Dov’è Jack?
Jadar: siamo nell’unico spazio della mia mente in cui Hendius non è riuscito ad entrare. Che non ha potuto cancellare o plasmare. Tu puoi cambiare tutto questo. Tu puoi fermarlo. Devi promettermi che lo farai.

Jadar: ho un semplice desiderio. Ed è che tu ascolti queste mie parole e non le dimentichi. Devi promettermelo.
Rose guarda Jadar, annuendo
Rose: te lo prometto.
Jadar si alza, va verso di lei e le bisbiglia qualcosa nell’orecchio. Un qualcosa che Rose, solo sentendolo, ritiene spaventoso.

Rose apre gli occhi. È sveglia. È di nuovo nella realtà, fuori dalla mente di Jadar. Accanto a lei, Jack ha ripreso i sensi da poco e la stava smuovendo.
Jack: mamma, stai bene?
Jadar è ancora legato a quelle catene, sotto il seminterrato della scuola di magia. Rose guarda l’orologio. Non è passato neanche un minuto nella nostra realtà. È tutto così assurdo.
Jack: oddio…
Rose guarda Jadar, è assente, spaesato, come prima. Sembra che possa vivere lucidamente solo nella sua mente.
Rose accarezza il viso del ragazzo.
Rose: ti tirerò fuori di lì, te lo prometto.
Jack: che cosa è successo? Perché io sono tornato prima?
Rose: Jadar mi ha detto una cosa.
Jack guarda sua madre, curioso.
Jack: che cosa?
Rose: come fermare Hendius.
Rose sorride. Quel viaggio è servito a molto.
Rose: so come uccidere il figlio di puttana.

Fine episodio.

Mi RACCOMANDO, è sempre IMPORTANTE commentare sul sito (ed è super semplice e richiede poco del vostro tempo, è importante per avere feedback riguardo la storia e per mantenerla viva, ovviamente.)

Vi aspetto anche sul gruppo.

E su Twitter, se volete, con hashtag #Spellbook (verrete ritwittati)

  • Condividi l'articolo

Comments

comments