Cinema

Totorecensione in Anteprima: Wonder Woman

“Loro non ti meritano”

L’incipit di Wonder Woman è proprio questo, un mondo corrotto, dedito alla guerra, alle ingiustizie e alla concezione che la natura umana sia incline a sbagliare, a fare del male. E poi c’è Diana (Gal Gadot), che vuole vederne, con ingenuità, il buono. Una protagonista che, con gli occhi di una bambina in un nuovo mondo, vuole salvarlo a tutti i costi.

Wonder Woman, dopo Man of Steel, Batman V Superman e Suicide Squad, è il quarto capitolo del DC Extended Universe, l’universo cinematografico della DC, che sicuramente ha avuto i suoi detrattori… ma anche i suoi ammiratori.

Bisogna dire che alcune critiche nei confronti di questo universo cinematografico risultano eccessive, forse anche per il paragone con il Marvel Cinematic Universe, alcune volte non si è dato a Cesare Quel che è di Cesare, o in questo caso alla DC quel che è della DC. La mia posizione su Man of Steel, Batman V Superman e Suicide Squad è sicuramente più positiva rispetto a quella di tanti altri. Sono sempre stato un grande amante di questi personaggi, specialmente di Batman (grazie alla trilogia di Nolan, per me un capolavoro assoluto) ed ho apprezzato il Superman di Cavill.

Il Wonder Woman di Patty Jenkins è il film del DC Extended Universe (quindi partendo da Man of Steel) più piacevole a livello di sceneggiatura, dal punto di vista della struttura è il più riuscito e quello che ha più senso. Anche a livello di tematiche, Wonder Woman risulta avere il suo filone logico. Un inizio, uno svolgimento e una fine.

La prima parte del film oltre ad essere visivamente accattivante (bellissima la fotografia), ci porta nella backstory di Diana, una magnifica Gal Gadot (lei diventerà una star, me lo sento), e delle amazzoni. Da qui inizia il tipico percorso dell’eroe. In questo la trama funziona: ha un suo perché. Il Batman di Affleck, ad esempio, non ci è stato presentato (anche perché le origini di Batman ormai le conosciamo bene), lo abbiamo conosciuto in medias res, e questa è un’arma a doppio taglio: da una parte le origini sarebbero state ripetitive, dall’altra siamo meno affezionati a questo Batman, Diana la seguiamo dall’inizio, fin da quando è piccola. Questo ci permette di empatizzare con lei, di tifare per lei. Aiuta l’interpretazione della Gadot, attenta, precisa e umana.

Nel film ci sono moltissimi momenti girl power, e non potevamo aspettarci altro, considerando che Wonder Woman è un po’ l’essenza del femminismo: Diana non si fa mettere i piedi in testa, non solo fisicamente ma anche a livello umano. Ha dei valori e una forza di carattere che sono superiori a quelli degli uomini. Ma ha anche un lato dolce, un lato che spesso la rende perfino “ingenua” e “troppo buona” nei confronti del mondo guerrafondaio in cui viene catapultata, è un po’ una Pocahontas che spera di poter cambiare il mondo.

Ho trovato Chris Pine molto adatto al personaggio dell’eroe, Chris non è solo bello, ci ha regalato momenti di profondità ed ironia, e la chimica con Gal era fortissima. I personaggi in Wonder Woman sono caratterizzati molto bene, un passo avanti rispetto ai precedenti film di questo universo.

Il setting e le scene d’azione sono un grande punto di forza. C’è una sequenza di battaglia a metà film che sarà puro oro per gli amanti del genere. Mentre la battaglia finale, in linea con gli altri film del DC Extended Universe, è molto pomposa e molto aiutata dalla CGI.

C’è un twist riguardo un personaggio che non mi aspettavo affatto e questo ha fatto guadagnare svariati punti al film.

In conclusione, si tratta del film strutturalmente più forte del DC Extended Universe, con la sceneggiatura migliore, una sana dose di ironia, una protagonista assolutamente azzeccata e anche un bel messaggio. Questo film, oltre a mostrarci personaggi iconici e combattimenti comics, vuole dirci qualcosa. E lo fa.

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