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Totorecensione: Sense8, Stagione 2

Sense8 non è una serie per tutti. Ed è assurdo, se pensiamo che si tratta di uno degli show più “diversi” e inclusivi in circolazione.

Gestire una serie come Sense8 è difficile, avendo lo show una fortissima trama orizzontale e avendo una mitologia che non è chiara fin da subito, ma che si costruisce nel tempo insieme alle scoperte dei personaggi e di conseguenza degli spettatori. Ma la forza di Sense8 non è tanto nella premessa, che è comunque molto interessante, ma è nel legame tra questi personaggi. La forza dello show è il suo lato umano. 

Questa seconda stagione rafforza il legame tra i sensate e ci fa scoprire, senza esagerare, qualcosa di più sulla struttura della serie e sulla mitologia dell’essere un sensate, di far parte di una cerchia, di come funziona. Scopriamo sicuramente qualcosa in più sull’homo sensorium e le storyline si fanno avanti senza sembrare forzate né esagerate.

In questo Sense8 nella sua assurdità, ed è ovvio vista la premessa e la sospensione dell’incredulità, è molto credibile: non brucia le tappe.

La vera bellezza di questa serie, oltre il messaggio di inclusione e d’amore che vuole trasmettere, è il volere bene a tutti i sensate, sentirsi parte di questa cerchia, sentirsi loro, provare quello che provano loro e volerli aiutare. Sense8 è la serie più empatica che esista perché ti trasporta da questi personaggi e ti fa tifare per loro, tu vuoi che ce la facciano. E magari hai anche dei preferiti, ma tu vuoi che TUTTI ce la facciano.

Ma andiamo sensate by sensate.

ATTENZIONE SPOILER ALERT

Vi dirò che il recasting di Capheus non mi ha mai infastidito, principalmente perché non ero molto legato al suo personaggio nella stagione uno, ma in questa ha avuto una storyline davvero interessante e si è amalgamato meglio alle storie degli altri personaggi.

Will e Riley sono stati forse il centro di questa seconda stagione. La loro storia è stata un qualcosa di meraviglioso. Il loro amore, la loro unione e il loro supportarsi a vicenda sono stati il punto focale che forse ha guidato un po’ anche gli altri sensate. Amo Will come “protagonista”, nel senso che forse è un po’ visto come il leader dalla cerchia, ha un po’ la Jackshephardite, come la chiamo io, quella malattia per la quale ci si sente in dovere di essere l’eroe e di dover salvare tutti. Riley è un personaggio femminile che ha fatto un bel percorso, era più passiva nella prima stagione e adesso sembra avere le cose più sotto controllo.

Sun è lo spirit animal del gruppo. Ha una forza interiore incredibile ed è stato un po’ il percorso più emotivo di questa stagione. Assurdamente è la sensate più fredda (a primo impatto), ma è forse quella che porta con sé più dolore. La strada verso la vendetta è stata più pronunciata in questa stagione, i suoi combattimenti con il detective sono tra le scene con più tensione sessuale di questo show. Ed è dire molto per Sense8.

Se devo parlare di Nomi, devo indubbiamente citare Amanita (che ho amato in questa stagione). Nomi è la ragione ma anche il cuore del gruppo. Ogni Sensate porta qualcosa alla cerchia, Nomi porta tutta sé stessa.

Lito è tutti noi. Lo amiamo, gli vogliamo bene e nonostante questa stagione sia stata difficile per lui, ci ha permesso di esplorare di nuovo il tema omofobia, il tema “paura di essere se stessi”, e ci ha regalato dei meravigliosi momenti con Hernando. E con Daniela. Perché quando citi Lito ed Hernando, non puoi non citare Daniela.

Ho lasciato Kala e Wolfgang per ultimi perché sono la mia OTP in sensate e tendo a diventare un adolescente quando parlo di loro. Il loro legame è stato chiaro fin da subito, ma in questa stagione è scoppiato in una scena passionale (la più hot della serie) di sesso (anzi, amore) e in vari scambi emotivi che hanno cambiato Wolfgang… ma anche Kala.

Considerazioni:

  • Questa è la migliore scena della stagione

  • Devo fare i miei complimenti a Valeria Bilello, attrice italiana, è stata credibile e ci ha resi fieri di lei.
  • Che colpo basso è stato rimettere “What’s Up”?
  • Amo le scenate da drama queen di Lito

Sense8 si conferma una serie diversa da tutte le altre. Ancora una volta la serie delle sorelle Wachowski celebra la diversità e l’amore, uno show che è una poesia per gli occhi e per l’anima.

Una seconda stagione forte, che manda avanti la storyline, che ci dice qualcosa in più sulla mitologia ma che mantiene il focus sulla parte migliore della serie: l’umanità e i sentimenti.

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