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Spellbook 6×03 I Want You To Have That Chance

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6×03 I Want You To Have That Chance

Roma – Italia

Colonna Sonora: On An Evening in Roma

Luke guarda i sanpietrini. Un pezzo di storia che è ancora rimasto intatto, pensa. Piazza di Spagna è uno dei suoi posti preferiti al mondo, forse uno dei più romantici. L’Italia è uno dei paesi più gioiosi in cui sia stato. Le persone sembrano felici. Non sa se sia apparenza, non sa se sia un luogo comune, ma è ciò che percepisce.
I colori del tardo pomeriggio rendono il panorama da cartolina. Tatia amerebbe quel posto, ma Luke non ha voluto rischiare nel portarla.
La riconosce, in mezzo a tante persone riesce comunque a riconoscerla. Una strega italiana. Lucia. I capelli neri ed ondulati e la bellezza mediterranea che la contraddistinguono. È alla base delle scale della piazza.

I due si scrutano per qualche secondo.
Luke: mia zia non si fidava?
Lucia: diciamo che ha preferito mandare qualcuno per testare il territorio.

I due smettono di parlare in Inglese.

Luke: è bellissima Roma.

L’accento di Luke è forte, se la cava di più con altre lingue.
Lucia: la città eterna.
Luke riprende a parlare in Inglese.
Luke: puoi dire al tuo amico di farsi avanti.

Tra la folla, un vampiro Italiano si fa avanti.


Lucia: lui è Francesco.
Francesco sorride.
Luke: Lucia e Francesco. Una strega e un vampiro. Mia zia sa della vostra tresca?
Francesco: ovviamente. Ci ha dato la sua approvazione.
Lucia: ti direi di fermarci a mangiare una pizza, ma so che per te non avrebbe alcun sapore.
Luke: già, uno dei motivi per cui è terribile essere un vampiro.

Castello DeLuc, Twinswood.

Stanza degli Ospiti del primo piano.

Emma apre gli occhi, di nuovo. Ormai non fa altro che addormentarsi e risvegliarsi, deve essere un effetto collaterale, pensa Jack.

Jack: hey.
Jack le passa dell’acqua, è seduto accanto a lei sul letto. Emma prende in mano il bicchiere.
Emma: è successo di nuovo?
Jack annuisce.
Emma: quando finirà?
La voce di Emma è ancora debole, è chiaro che tornare in vita non è una passeggiata. Jack è ancora incredulo, gli sembra di vivere in un sogno.
Jack: Alice ha fatto delle ricerche. Sei…
Jack fa fatica a dirlo, non vorrebbe dirlo.
Jack: sei morta quasi sei anni fa.
Emma lo guarda, scioccata.
Jack: questo vuol dire che… ti ci vorrà di più per…
Emma: abituarmi di nuovo alla vita?
Jack: Emma… per caso ti ricordi chi….
Emma: è stato Hendius.
Jack: quindi tu… sai chi è.
Emma: sì.
Jack: hai… hai idea del perché l’abbia fatto?

La porta della stanza si apre, Rose e Benjamin avanzano nella stanza. Emma vede Ben. E non appena succede… urla. Urla più che può, come se avesse visto la cosa più spaventosa del mondo.

Jack: Emma, va tutto bene… Lui…

Benjamin non può, non può restare lì. Esce di fretta dalla stanza, Rose insieme a lui.

Rose: Ben…

Benjamin si mette contro il muro, sconvolto. Sapeva che sarebbe stato difficile… ma non così tanto. Flashback della morte di Emma e di quello che ha fatto iniziano a tornargli in mente.

Rose: Benjamin… ascoltami.

Rose lo ferma. Lo ferma dall’impazzire.

Rose: guardami.
Benjamin guarda la strega.
Rose: respira. Con me.
Benjamin cerca di seguire il respiro di Rose, calmando i nervi e il battito del cuore.
Benjamin: non dovevo venire.
Rose: Ben… non sei stato tu.
Benjamin: invece sì. E me lo ricordo.
Rose lo guarda.
Benjamin: devo andarmene da qui.
Rose lo prende, fermandolo.
Rose: non… non lasciare Twinswood.
Benjamin la guarda, confuso.
Benjamin: non avevo intenzione di farlo.
Rose: bene.

Benjamin si allontana, andando verso le scale, mentre Matthew avanza verso di Rose.

Rose: hey, come ti senti?
Matthew: meglio di Ben… se ha bisogno delle tue coccole.
Rose guarda Matt, cambiando espressione.
Rose: ha avuto…
Matthew: ho sentito. Ricordi? Sono un vampiro. Super udito.
I due si avvicinano.
Matthew: quindi siete di nuovo amici? O… di più?
Rose: Matt…
Matthew: figurati.
Rose: non è successo niente. Ha avuto un momento brutto… e…stavo cercando di aiutarlo.
Matthew la guarda, Rose non sa ben decifrare quell’espressione.
Rose: che cos’hai? Sei strano da un po’ di giorni…
Matthew: beh, sono stato rapito. Soffro di sindrome da stress post rapimento Twinswoodiano.
Rose non ne è convinta.
Matthew: in più, devo dire a Luke di mettere un nuovo televisore nella stanza degli ospiti del secondo piano…
Rose: Luke… Luke è in Italia.
Matthew: senza di me? Accidenti, avevo davvero voglia di una bella Carbonara!
Rose sorride
Rose: è andato a cercare Nicholas Flamel.
Matthew la guarda, curioso.
Rose: lo conosci?
Matthew: per sentito dire.
Matthew avanza verso il piano inferiore, Rose insieme a lui.
Matthew: non dirmi che…
Rose: sì, vuole tornare umano.
Matthew si ferma. Sconvolto.
Matthew: cosa?!
Rose: che vuoi dire?
Matthew: è pazzo?!
Rose: tu… tu non ci hai mai pensato?
Rose chiede, timidamente.
Matthew: scherzi?!
Matthew guarda la strega. La sua risposta è stata sincera.
Matthew: io… non sono mai stato umano.
Rose: capito.

Giardini del Castello DeLuc

Charlotte è seduta su una panchina nel meraviglioso giardino del Castello DeLuc. I colori tuttavia non riescono a darle quella pace di cui avrebbe bisogno.

Alice si siede accanto a lei.

Alice: è davvero bello. Lo era o… lo sarà, non so davvero che tempi usare, anche nel nostro futuro.
Charlotte guarda la ragazza, sforzandosi ad accennare un sorriso.
Charlotte: è così bella… Emma, intendo.
Alice: Charlotte…
Charlotte: non abbiamo neanche avuto il tempo di iniziare. Io e Jack…
Alice: mi dispiace.
Ed Alice lo dice dal profondo del cuore, considerando che la capisce perfettamente.
Charlotte: dovrei essere felice per lui. Dovrei?
Charlotte guarda Alice, in cerca di una risposta.
Alice: non lo so.
Charlotte: devo fingere di esserlo.
Alice: certe volte… bisogna semplicemente accettare le cose per quello che sono.
Charlotte: ma non è giusto.
Alice: lo so.
Charlotte: credo che… credo che eviterò di vederlo. Per ora.
Alice: se pensi che sia la cosa giusta.

Qualche minuto dopo, Alice procede verso l’entrata del castello. Charlotte è rimasta fuori. Procedendo verso l’enorme portone in legno, incrocia Matthew. Ma va avanti.

Matthew: ok, ok. Assumi un atteggiamento passivo-aggressivo quando ti arrabbi, recepito.
Alice: scusa?
Matthew: ok, ti perdono.
Alice lo guarda, furiosa.
Matthew: o potresti perdonarmi tu. Anche se non ho idea di cosa abbia fatto.
Alice: sei un cretino.
Matthew: sì, direi che è uno dei crimini di cui mi sono macchiato.
Alice sorride. Lui ha il potere di farla sorridere comunque, sempre.
Alice: dove stai andando?
Matthew: casa mia. Qui c’è decisamente troppo drama.
Alice: non stai vicino a mamma?
Matthew: uh, ha un sacco di persone qui.
Alice: sei il peggior fidanzato di sempre.
Matthew: ora di chi parli?
Alice sospira, nervosa.
Matthew: tu che cosa ci fai qui fuori?
Alice: stavo cercando di consolare Charlotte.
Matthew: perché?
Alice: è innamorata di Jack. Ed ora… Emma è tornata.
Matthew: wow.
Alice: già.
Matthew: beh megli così, è giovane e imparerà subito che la vita fa schifo e il tuo cuore viene fatto a pezzi.
Alice lo guarda, incredula.
Alice: è così che la pensi?
Matthew: credimi… le farà bene.
Alice: no. Non le farà bene.
Alice, sconvolta nel sentire le parole di Matthew, si fa avanti verso l’entrata del castello.

Roma – Italia – Hotel Cinque Porte

Nella suite Imperiale dell’albergo Cinque Porte nel cuore di Roma, Luke incontra finalmente sua Zia, la Strega Grimilde DeLuc. Al dito il famoso anello magico della famiglia con lo stemma DeLuc. Un lungo abito verde che ricorda un’epoca antica.

Grimilde DeLuc

Grimilde: dov’è il tuo anello?
Luke guarda la zia. Ha sempre avuto una sorta di timore reverenziale verso di lei.
Luke: non l’ho portato.
Grimilde: sei coraggioso. O molto stupido.
Grimilde prende un’ampolla di profumo e lo spruzza nella stanza.
Luke: so che… non avrebbe fatto differenza.
Grimilde: infatti.
Grimilde si siede elegantemente sulla poltrona accanto al caminetto della Suite.
Luke: Zia… sono qui per…
Grimilde: lo so perché sei qui. Ma non sono sicura di poterti aiutare.
Luke la guarda, lo immaginava.
Grimilde: hai tradito la nostra famiglia. Prima diventando un vampiro…
Luke: non è stata una mia scelta.
Grimilde: infatti.
I due si guardano, è una lotta di smorfie.
Grimilde: alleandoti con un mago oscuro. Uccidendo tuo fratello, Cedric.
Luke conosce bene tutti i suoi errori e sa che sarebbero arrivati a sua zia.
Grimilde: aiutando una strega di un’altra casata. Una strega naturale.
Luke: conosco tutti i miei crimini. Ma…
Grimilde: ma cosa?
Luke: la mia vita è… profondamente cambiata. Sono pronto a riconsegnare il mio anello… e quello di Cedric in cambio.
Grimilde: è anche vero che non conoscevi la magia prima di diventare un vampiro. Tua madre è stata sciocca a tenerti all’oscuro di tutto. Avresti potuto fermare quella megera dal trasformarti.
Luke: immagino di sì.
Luke pensa alle parole della Zia, parole che in fondo sono vere.
Grimilde: vuoi davvero tornare umano?
Luke: sì.
Luke risponde con fermezza, non ha dubbi a riguardo.
Grimilde: perché?
Luke tentenna.
Grimilde: è per la bambina?
Ma Grimilde, ovviamente, sa tutto.
Grimilde: ne sono rimasta sorpresa, devo dirtelo. E… poche cose riescono a sorprendermi al giorno d’oggi.
Luke: già.
Grimilde: sono curiosa. Come è successo?
Luke risponde sinceramente.
Luke: non lo so.
Grimilde: beh, questa bambina – qualunque sarà la sua natura – è una DeLuc. E immagino che meriti una possibilità.
Luke guarda la Zia, speranzoso. Grimilde apre un cofanetto davanti a lei. Ci sono due ampolle, in entrambe c’è del liquido violaceo, luminoso.
Grimilde: elisir di lunga vita. Nicholas Flamel. Sugli esseri umani ha l’effetto per cui era stato inteso, su una creatura sovrannaturale ha il potere di farla regredire allo stato di… uomo.
Luke: ce l’hai.
Grimilde: è un amico.
Grimilde alza la voce.
Grimilde: Lucia, Francesco… entrate.
Lucia, la strega e Francesco, il vampiro, entrano nella stanza.
Luke: non so come ringraziarti, davvero.
Grimilde riporta lo sguardo sulle ampolle.
Grimilde: queste due ampolle saranno tue.
Luke si fa avanti…
Grimilde: ma… devi darmi una prova di fedeltà.
A Luke sembrava strano che tutto andasse troppo liscio.
Luke: cosa?
Grimilde avanza le mani verso Lucia e Francesco, intrappolandoli in uno status solido. I due sono bloccati, non possono muoversi. Ma i loro occhi gridano aiuto.
Grimilde: uccidili… e le ampolle saranno tue.
Luke guarda i due, immobilizzati. Per un attimo, e solo per un attimo, pensa di farlo.
Grimilde: andiamo. Non le vuoi?
Ma gli occhi di lui… e soprattutto gli occhi di lei, lo fermano.
Luke: mi dispiace, non posso.
Luke si gira, procedendo verso l’uscita.
Grimilde: ti arrendi in questo modo? Forse diventare umano non è così importante per te.
Luke: lo è.
Il vampiro si gira di nuovo verso di lei.
Luke: è la cosa più importante del mondo ora… insieme a quella creatura e sua madre. Ma… non sul sangue di qualcuno. Non sono quel tipo di persona.
Grimilde: lo sei stato. Hai fatto di peggio.
Luke: lo sono stato. E non voglio esserlo mai più. Tutto quello che farò… ogni cosa che guadagnerò, sarà fatto in modo onesto. Niente segreti, niente sotterfugi.
Luke ha gli occhi da pianto. Ma essendo un vampiro non può piangere.
Grimilde sblocca Lucia e Francesco, che riprendono a respirare normalmente. Avanza verso di Luke, donandogli le ampolle. Il vampiro è confuso.
Luke: non capisco.
Grimilde: diciamo che hai passato il test. Non avrei mai dato l’elisir al vecchio Luke.
Luke guarda la zia, sorpreso.
Grimilde: ma tu lo meriti.
Luke è felice di queste parole.
Luke: grazie.
Luke avanza verso la porta, facendo un cenno di saluto a Lucia e Francesco.
Grimilde: Luke?
Luke si gira di nuovo verso la zia.
Grimilde: proteggi questa bambina. Qualcosa mi dice che è speciale.
Luke fa tesoro di queste parole e procede verso l’uscita.

Casa sul Lago Whittermore, Twinswood.

Benjamin è appena rientrato in casa, poggia le chiavi in modo disordinato e procede verso la cucina, trovando – con sua sorpresa – Evan e Tatia seduti attorno al tavolo.

Benjamin: e voi cosa ci fate qui?
Tatia: al castello c’era troppo drama. Luke è partito per l’Italia e non sopporto la voce di Rose.
Benjamin guarda Evan.
Evan: avevo bisogno di questo posto.
Evan ha sempre trovato confortante la casa sul lago e lo stare con Benjamin e Tatia.
Benjamin raggiunge i due, prendendo prima un sandwich dalla cucina e sedendosi nel mezzo.
Benjamin: la vita è diventata decisamente troppo difficile.
Evan: figli che scompaiono.
Tatia: gravidanze sovrannaturali.
Benjamin: nemici mortali. Gente che mi odia o che è terrorizzata da me.
Evan: dovremmo andarcene da Twinswood. Tutti quanti.
Tatia: smettila di lagnarti addosso, Evan. Questo non sei tu.
Benjamin: Tatia…
Tatia: no, l’Evan che conosco. L’Evan rompipalle che era sempre a casa nostra… non si arrenderebbe così. Scappare? Questa è casa nostra.
Evan: ho bisogno di trovare Andy… per Bright. Sta uscendo fuori di testa.
Tatia: lo troveremo. Sabrina farà uno dei suoi incantesimi e… tutto andrà per il meglio.
Evan: non ne sono più così sicuro.
Benjamin guarda l’amico, è sconfortante vederlo in quello stato.
Benjamin: è questo quello che vuole.
Tatia ed Evan guardano Benjamin.
Tatia: chi?
Benjamin: Hendius. Vuole farci sentire impotenti, nel baratro. Pensateci… ha riportato Emma in vita… ed è fantastico ma, sa che sarebbe successo questo, che lei si sarebbe spaventata nel vedermi. Che io sarei uscito fuori di testa. Che Jack sarebbe uscito fuori di testa. Rapendo Andy e facendo quello che ha fatto ad Oliver… ha fatto lo stesso con Bright e Rose… e te.
Benjamin si rivolge ad Evan.
Benjamin: sta provando a smantellarci. E lo sta facendo in modo subdolo, giocando sulle nostre paure, sui nostri tormenti.
Tatia: e io che pensavo di essere quella profonda della famiglia.
Evan: e ci sta riuscendo. Se voleva questo… ci sta riuscendo.
Benjamin: esatto. Ma noi… dobbiamo impedirglielo.
Benjamin fa cenno di no con il capo
Tatia: cosa?
Benjamin: ho fatto esattamente quello che voleva lui.
I tre si guardano.
Tatia: che cosa vuoi fare?
Benjamin: fargli credere di aver vinto… per ora.

Casa Wilson – Cucina

Rose aveva bisogno di un po’ di tempo con Bright, da soli. Devono assolutamente fare il punto della situazione a modo loro.
La strega tocca la tazza bollente di camomilla, accanto a lei l’amico.
Bright: quindi Benjamin ha un gemello?
Rose annuisce, palesemente preoccupato.
Bright: gliel’hai detto?
Rose: no. Non posso. Non ora…
Bright: perché?
Rose: ascolta, lo proteggerò io, va bene? Non gli succederà niente. A tutti i gemelli magici è successo qualcosa, lui è già morto, cosa potrebbe… accadergli?
Bright guarda l’amica.
Bright: sembra che tu stia cercando di convincere te stessa più che me.
Rose è preoccupata. È evidente. Si accarezza i capelli, cosa che tende a fare quando è nervosa.
Bright: va bene essere preoccupati.
Rose: si è dichiarato.
Bright guarda Rose, sorridendole.
Bright: oh, lo sapevo. È fantastico. Che bello!
Rose lo guarda, divertita.
Bright: scusa, non riesco a contenermi quando si tratta di te e Ben. Cosa gli hai risposto?
Rose: niente. Non ancora, insomma… è successo di tutto. E poi…
Bright: c’è Matthew. Wow, tu e i triangoli amorosi. Finirà mai?
Rose: deve.
Bright: siamo vicini ad una scelta?
Rose guarda l’amico. Non gli risponderà.
Bright: senti, ci sono tante situazione da risolvere. Hendius, Oliver, Andy… il ritorno di Emma. Va bene fermarsi un attimo e prendersi del tempo.
Rose: non voglio ferirli. Nessuno dei due.
Bright: beh… allora strappa il cerotto velocemente.
Rose sospira, nervosa.
Bright: hai portato la pagina ai maghi superiori?
Rose annuisce.
Bright: gli hai dato una sbirciata?
Rose: Bright.
Bright guarda l’amica.
Rose: ovvio.
Bright: e?
Rose: era un excursus sull’incantesimo Memento Mori.
Bright: l’incantesimo che uccide.
Rose: già.
Bright: a che cosa gli serve?

Due Giorni Dopo

“Quindi…”

Emma ripropone a Jack il riassunto degli avvenimenti recenti che gli ha fatto il ragazzo, portandole da mangiare. La strega è ancora debole, ma si sta pian piano riprendendo.
Emma: Oliver è in coma. Andy è stato rapito. Tuo padre è… di nuovo buono, tua madre sta con Matthew, Bright ed Evan sono sposati, Luke e Tatia aspettano un bambino, Hendius vuole distruggere questo mondo. Mi hai raccontato di tutti tranne che di te…
Jack la guarda, sorpreso.
Jack: di me?
Emma: che cosa hai fatto in questi anni?
Jack sospira, nervoso.

Qualcuno bussa alla porta della stanza. È Rose.

Rose: hey… ciao.
Emma: Rose… ciao.
Rose: posso parlarti un attimo?
Rose si rivolge a Jack. Jack guarda Emma.
Emma: vai… tranquillo.

Jack si alza, procedendo verso l’uscita della stanza e raggiungendo la madre in corridoio.

Jack: va tutto bene?
Rose guarda il figlio, preoccupata.
Rose: in realtà… era la domanda che volevo fare a te.
Jack: certo, sto bene.
Rose capisce che non è così. Non sa se sia istinto materno.
Rose: Jack… le abbiamo dato tempo ma… dobbiamo sapere.
Jack: lei non sa niente. Non sa perché Hendius l’ha riportata indietro.
Rose: e tu le credi?
Jack: mamma.
Rose: scusa, brutta domanda.
Jack: è lei. È Emma.
Rose: non capisco quale sia il motivo. Perché l’ha fatto.
Jack: forse per distrarmi.
Rose: distrarti da cosa?
Jack non lo sa. Non riesce a capire. In questo momento è tutto incredibilmente confuso.
Rose: ascolta, dobbiamo stare attenti e tenerla d’occhio.
Jack: non ti preoccupare. Qualcuno va da Oliver?
Rose: ci sto andando io.
Jack: bene.
Jack guarda la madre, il loro rapporto è totalmente cambiato ormai.

Salone Principale del Castello DeLuc

Charlotte entra dal portone principale con delle buste piene di cibo. Benjamin Junior, che era seduto sul divano, procede verso di lei.

Charlotte: vi ho portato un po’ di cibo. Alla scuola non stanno facendo niente, quindi…


Junior: grazie.
Junior prende le buste, posandole adeguatamente sul divano.
I due si guardano per qualche secondo.
Junior: io sono…
Charlotte: Benjamin Junior, lo so.
Junior: già.
Charlotte: una volta mi hai rapita, cioè… eri Jadar ma…
Junior: mi dispiace.
Charlotte: tranquillo. Chi non ha rapito chi almeno una volta sotto questo tetto.
Junior sorride, divertito.
Junior: come stai?
Charlotte: wow, un altro Whittermore che me lo chiede. Sto benissimo, non si vede?
Junior, di nuovo, sorride.
Charlotte: la scusa della spesa è pessima, vero?
Junior: direi di no. Io avevo una gran fame.
Stavolta è Charlotte a sorridere.
Nel mentre, Jack scende le scale, ha assistito a parte della scena.

Junior: hey, Jack. Hai fame?
Jack: sto bene.
Junior nota la tensione tra Jack e Charlotte.
Junior: vado a portare questa roba in cucina.
Junior afferra le buste e le porta velocemente in cucina, lasciando Jack e Charlotte soli.

Charlotte: come sta Emma?
Jack si avvicina alla ragazza.
Jack: bene, si sta riprendendo.
Charlotte: ne sono felice.
Charlotte è sincera, in fondo.
Jack: Charlotte, io…
Charlotte: non devi dire niente. Non devi.
Jack la guarda, i suoi occhi sono pregni di tristezza. È chiaro, c’è molta confusione nella testa del ragazzo.
Jack: è l’ultima cosa che pensavo accadesse.
Charlotte: l’amore della tua vita è tornato in vita. Devi esserne felice.
Jack la guarda, di nuovo. Non sa che cosa dire.
Charlotte: io devo andare. Ci si vede in giro.
Prima che possa scoppiare in lacrime, Charlotte si volta.

La ragazza apre il portone principale, il pianto è inevitabilmente esploso.

Colonna Sonora: Tough Love

Matthew: hey.

Matthew, che stava per entrare nel castello, la ferma.

Matthew: Little Witch, che succede?
Charlotte si asciuga le lacrime, velocemente.
Charlotte: sto bene. Sto bene.
Matthew la guarda per qualche secondo. Gli occhi di lei sono ancora gonfi.
Matthew: passerà.
Charlotte: cosa?
Matthew: lo so come ti senti ora. Impotente, come se… non potesse esserci un briciolo di gioia in questo mondo. Come se l’unica cosa che vuoi… non vuole te.
Charlotte guarda in basso.
Matthew: ma… la vita è piena di possibilità. E non è un discorso motivazionale o cose del genere. Jack potrebbe tornare da te o restare con lei, chissene frega. Ti do una notizia: non esiste un solo amore nella vita e… forse neanche solo due o tre.
Charlotte: dovrebbe consolarmi?
Matthew: no. Ma… dovrebbe darti una prospettiva.
Matthew sorride alla ragazza, che a sua volta ricambia.
Charlotte: grazie Matthew.
Matthew: figurati.
Charlotte gli fa un cenno e poi si allontana lungo il viale.

Un clap distrae l’angelo vampiro. Alice ha assistito alla conversazione.
Matthew: spiare è una brutta abitudine.
Alice: lo è.
I due si sorridono.

⁃ Salone Principale del Castello DeLuc

Rose e Tatia sono sedutel’una davanti all’altra. C’è un silenzio alquanto imbarazzante.

Rose: allora… come va… la gravidanza?
Tatia si guarda la pancia.
Tatia: non lo vedi? Sono in formissima.
Rose: hai ragione.
Il silenzio continua.
Tatia: come va…
Tatia ci pensa un po’.
Tatia: non so da dove cominciare. Sono confusa. Con chi stai ora?
Rose alza gli occhi.
Tatia: andiamo, volevo fare un po’ di ironia in mezzo a questo caos.
Rose: immagino.

La porta del castello si apre, Luke è tornata.
Tatia: finalmente!
Tatia si alza, correndo verso di lui. Per ora la ragazza non sa la reale motivazione del viaggio del vampiro. Pensa sia andato per questioni di “famiglia.”
Luke: ti sono mancato?
Tatia bacia il vampiro.
Tatia: le mia focacce?
Luke: sono in macchina. Le vado a prendere.
Tatia: lascia, faccio io.
Tatia, in piena voglia di focacce italiane, esce velocemente dal castello.

Rose: come è andata?
Luke sorride.
Luke: bene.
Rose è felice della risposta del vampiro. Procede verso di lui, emozionata.
Rose: quando… quando lo farai?
Luke: non lo so. Forse… quando questa cosa con Hendius sarà finita.
Rose lo guarda, è un bel fardello da sostenere.
Rose: te lo meriti.
I due si guardano, condividendo un bel momento.

“Dimmi che mi hai portato salsa, caffé e farina Italiani”

Matthew entra nel castello, desideroso di souvenirs.
Luke: ho qualcosa per te.
Matthew: wow.
Rose procede verso Matthew.
Rose: hey, sto andando in ospedale da Oliver. Vuoi venire?
Matthew la guarda, poi guarda Luke. Ricorda le parole di Hendius.
Matthew: vorrei… salutare Luke. Magari ti raggiungo dopo.
Rose non sa come reagire. Matthew è così strano.
Rose: mhm. Va bene. A dopo, allora.
Rose si allontana verso l’uscita, salutando prima Luke.

Luke: che sta succedendo?
Matthew guarda l’amico.
Matthew: cosa vuoi dire?
Luke: voglio dire che sei strano.
Matthew alza gli occhi, non vuole parlarne.
Matthew: non mi hai portato qualcosa?
Luke procede verso la sua valigia a mano, aprendola.
Luke: effettivamente… sì.
Il vampiro procede verso l’amico, mostrandogli un’ampolla piena di un liquido violaceo.
Matthew: che cos’è?
Luke: l’elisir di Nicholas Flamel.
Matthew: allora Rose era seria. Sei matto? Non prenderlo.
Luke: questa non è per me. L’ampolla per me è ancora in valigia. Questa è per te.
Matthew, senza parole, si perde nel colore violaceo dell’ampolla. Ma poi si riprende.
Matthew: che cosa ti viene in mente?
Luke: ascolta… la questione del patto con Ardens…dovevoincludere anche te. Non l’ho fatto. E… essendo ancora vincolato in parte, considerando che lui è calcificato e dormiente… volevo fare qualcosa per te prima di diventare umano e… si spera, svincolarmi.
Matthew: se Ardens si sveglia… tu sei fritto?
Luke: non lo so. Ma… ho fatto quel patto da vampiro. Forste questo elisir… oltre che farmi tornare umano… mi svincolerà, permettendomi di crescere la piccola.
Matthew: spero che sia così. Ma non posso accettare.
Luke guarda l’amico.
Luke: non devi prenderlo ora. Non devi… prenderlo neanche tra cent’anni, se non ne sentirai il bisogno.
Matthew non riesce a capire.
Luke: ma voglio che tu abbia questa possibilità.
Matthew, emozionato, prende l’ampolla che Luke gli porge.
Luke: voglio che tu sia felice, Matthew. Qualunque sia la tua scelta.

⁃ Twinswood Memorial Hospital

Rose è appena arrivata al piano di Oliver, raggiunge Benjamin che è arrivato poco prima di lei.
Rose: hey, dov’eri finito?
Benjamin: ciao. Sono stato un po’ alla caso sul lago, un po’ qui… un po’ con Evan.
Rose: stai bene?
I due camminano insieme, molto vicini.
Benjamin: sto bene. E mi dispiace.
Rose lo guarda, fermandolo.
Rose: ti dispiace di cosa?
Benjamin: di essere scappato in quel modo. Ho visto Emma e… lei ha iniziato ad urlare e ho ricordato… tutto. Il male che le ho fatto. Il male che ti ho fatto.
Rose abbassa il capo. Non sono sicuramente cose piacevoli da ricordare.
Rose: non l’ho capita… la tua oscurità, per un bel po’. Forse una parte di me non la capirà mai ma… l’hai fatto per prenderti la mia. Sapevi i rischi, sapevi le conseguenze… e so quanto dolore ti ha procurato farlo… Tu non sei malvagio. Io lo so. L’ho sempre saputo. Ed è ora che inizi a crederci anche tu.
Benjamin la guarda, contento delle sue parole. Tuttavia, l’espressione del ragazzo cambia improvvisamente dopo che sposta l’occhio sulla stanza di Oliver.
Rose: Ben, che succede?
Benjamin procede velocemente verso la stanza di Oliver, che è chiusa. Dell’acqua sul pavimento, esce dalla porta.
Rose: oh Dio.
Benjamin, con la magia, la apre.
C’è acqua anche nella stanza. E sul letto. Ma Oliver non c’è. Rose, entrando nella stanza, percepisce un brivido che ha già provato in passato.
Rose: i tritoni.

Fine episodio.

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