Grey's Anatomy

Recensione Di Daniele – Grey’s Anatomy 14×14 Games People Play

Grey’s Anatomy 14×14 Games People Play

Partiamo dal presupposto che questo non è stato affatto un brutto episodio di Grey’s Anatomy.

Ma in questa stagione non esistono episodi “brutti” e il motivo è semplice quanto banale.

Quest’anno gli episodi sono tutti confezionati benissimo. Perfetti. Impeccabili.

Se ci fosse una Fashion Week delle serie tv, gli episodi di questa stagione sarebbero sempre in passerella.

Ambientazioni nuove, fotografia stilisticamente diversa dal passato, location che tanto piacerebbero al nostro Alessandro Borghese, un viaggio tridimensionale nel mondo di Grey’s Anatomy che ti dà proprio la sensazione reale che questi medici vivono anche al di fuori dell’ospedale.

Screentime equamente distribuito, tutti i personaggi che si alternano in scena… senza dire nulla.

Ed è proprio questo il grande problema di questa stagione.

La passerella è davvero aesthetic, ma manca il grande protagonista in scena: le emozioni.

Quest’anno, e non smetterò mai di sottolinearlo fin quando le cose non cambieranno, la forma è tutto.

Ma manca la sostanza.

Manca il cuore del mondo emozionale di questi personaggi che è sempre stato il punto di forza di questa serie.

È come quando, raramente, apri uno yogurt e la patina iniziale rimane intatta sulla superficie senza rompersi.

La sensazione di benessere è immensa, ma immaginate di dovervi nutrire solo di quella patina senza romperla e poter così andare a fondo nell’intero vasetto di yogurt.

Moriremmo di fame. Non basterebbero tutti gli starti iniziali di yogurt di questo mondo a sfamarci.

Ed è esattamente così che stiamo andando avanti quest’anno. Sopravvivendo a piccole razioni ben confezionate, senza MAI riempirci lo stomaco e il cuore di qualcosa di significativo.

In questa stagione manca tutto ciò che è sempre stato Grey’s Anatomy: profondità, introspezione, sentimenti, emozioni autentiche.

Lo scenario è il più realistico di sempre, quello emozionale totalmente falsato.

E io cederei senza alcun ripensamento questa stagione così ben confezionata, così politically correct, per tornare a quelle bellissime imperfezioni del passato.

A quelle stagioni, come la tredicesima (cito questa perchè è l’ultimo grado di paragone che abbiamo), che per quanto avesse dei difetti sproporzionati, enormi, dei buchi di trama e di continuity da far girare la testa, per quanto alcuni personaggi fossero assenti dall’azione per interi episodi, quando erano in scena erano il più grande spettacolo dopo il Big Bang.

L’emozione valeva l’errore tecnico.

In quella forma imperfetta con difetti di narrazione c’erano squarci di emozioni vere, profonde, intense, significative. C’era la vita dentro.

La tredicesima stagione è costruita e montata malissimo. Ha una sequenza narrativa totalmente da bocciare.

Ma se prendessimo le singole scene, allora saremmo di fronte al Grey’s Anatomy che amiamo da oltre un decennio.

Perchè in quelle scene ci sono tutti gli elementi che hanno reso questa serie un cult.

Dialoghi profondi.

Introspezione.

Sostanza.

Momenti catartici.

Poesia.

Simbolismo.

Intrecci tra presente e passato.

Personaggi fedeli al loro vissuto emozionale, alla loro backstory, iconici per questo e non simboli rappresentativi di una determinata politica che si è scelto di promuovere e portare avanti.

Emozioni grezze e non filtrate dal politically correct.

Emozioni alla portata di tutti, nel quale ognuno di noi può rispecchiarsi.

Empatia coi personaggi e il loro vissuto.

Il cuore esposto sotto la luce dei riflettori di ogni singola storyline e personaggio.

Tutto ciò che manca in questa quattordicesima – stilisticamente perfetta, sostanzialmente orrenda – stagione.

Siamo a metà stagione e non ho visto nulla di quello che mi aspettavo di vedere in questa stagione dal ritmo narrativo più incalzante, ricca di colpi di scena che hanno solo l’effetto di stordirci per non farci pensare a quello che in realtà manca. A quello che stiamo disperatamente cercando.

Parliamo di alcune situazioni che mi hanno scioccato in questo episodio.

 

  • La sveltina Omelia

Benché il lato trash che è in me abbia amato queste scene a partire da L’Appoggio in ascensore (il fatto che sia stata un’erezione mattutina a resuscitare una coppia morta, resterà la cosa più epica di questi ultimi anni di show, ricordiamolo a Krista che il mondo non gira solo attorno alla f*** e non sottovalutiamo il potere del pene), ad Amelia che in ogni scena con Owen era lì che cantava: “Sbucciami, frutto fresco tuo saròòòò”, e Owen che conclude questo gioco sottile, sensuale, erotico a fine episodio, confermando ad Amelia che non è una solista sul palco, ma che si tratta di un duetto, ed eccolo lì a cantarle: Prendimi, lasciami, usami, sbattimi. Non mi vergogno di me. Comprami, vendimi, scambiami, spogliami. L’ alternativa non c’è”, un chiaro plagio a “Comprami” di Viola Valentino da parte di Renato Zero….

 

…. c’è qualcosa che risulta disturbante in tutta questa epicità.

Ossia… dove stiamo andando a parare?

Non è un segreto di stato che la nuova showrunner abbia odiato la storyline schizofrenica di questa coppia. Ha demolito e giustificato l’intero percorso Omelia con un tumore.

Ma cosa significa questo ritorno di fiamma su basi nulle?

Si è trattato solo di questo? Sesso e basta?

Perfetto, sono il primo fan a bordo di questa storia. Rivedere l’Amelia fresca, divertente, spigliata di Private Practice è stata una boccata d’aria pura.

Questo è un nuovo inizio per gli Omelia?

Dal sesso incredibile passeremo al: “Chi siamo Owen? Cosa stiamo facendo, Amelia?”

Storia già vista nell’undicesima stagione. Questa coppia è partita così.

Non capisco Krista, perchè mangiare in un piatto in cui hai sputato.

 

Altra ipotesi che mi fa rabbrividire.

Amelia resterà incinta senza aspettarselo? 

(Sembra una poesia di Carmen Di Pietro con tutti questi punti interrogativi).

E non è forse questo un ripetersi della 13° stagione?

Gli Omelia divisi, Owen che vuole un figlio a tutti costi, Amelia pressata da lui a tal punto da rimpiangere tutte le volte che gliel’ha data.

Non vedo alcuna via d’uscita tra tutte queste opzioni. Spero di sbagliarmi e che i piani per questi due siano diversi.

Fino ad allora: sospensione del giudizio.

 

  • C’erano una volta i Japril

I brividi di orrore, schifo, incredulità di fronte a quanto successo in questo episodio.

Scambierei, ad occhi chiusi, il licenziamento di Sarah con quello di Jesse, senza neanche starci lì a pensare.

E il Jackson Avery di questo episodio è l’ulteriore conferma.

Jackson lo sa che April sta male, sta attraversando l’inferno da sola, sa quanto folle e distruttiva può essere quando si intestardisce e perde la ragione, LO SA.

Sono due episodi che sa che April non è la solita April, eppure si ferma a chiederle: “come stai?” e la conversazione muore al: “bene” di lei.

Il che è ok, è comprensibile, probabilmente nemmeno lui sa come aiutarla. Non sa che fare, è fuori dalla sua portata, non è più suo marito, lei gli ha detto di starne fuori.

Ma ciò che era in suo potere questa volta era fermarla la scorsa sera.

Adesso, al di là del Jackson che interrompe la cerimonia nel winter finale della decima stagione, al di là del Jackson che dice a Ben che se c’è da scegliere tra madre e figlio, salva lei, i Japril, fuori da qualsiasi schema di coppia, di ship, di interazione romantica, hanno una base solidissima e decennale: sono migliori amici.

E questo è sempre stato il fulcro del loro rapporto. Ciò che gli contraddistingue.

Perciò a un Jackson che dopo una scenata di follia di April, la lascia andare alterata, ubriaca, senza alcun controllo su se stessa, con un uomo che non conosce e che dal poco mostrato, chiaramente non stima, senza opporsi, senza sollevare obiezioni, senza impedirglielo, la lascia alla mercé del primo che capita, è una cosa che M A I avrei pensato di vedere.

Intendo.. MAI.

Mi ha dato i brividi.

È stata una chiara mancanza di rispetto da parte degli autori, un voler sputare sul senso dei Japril, non come coppia romantica, ma come team e basta.

Su quello che da sempre rappresentano.

Il tutto è ancora più grave, meschino, squallido, infamante, se pensiamo al fatto che lo scrupolo di coscienza di Jackson non è quello di andare a casa di April e controllare che stesse bene, anche al costo di beccarsi una porta in faccia, ma di tornare a limonare la sorellastra.

Non è il Jaggie in sé. È il gesto. Il senso macabro di tutta questa faccenda.

Su questa coppia dallo ship name che sembra il nome di una nuova pasticca, non discuterò oltre, quello che c’era da dire è stato già detto, dico solo alla paziente che ha visto vibrazioni tra i due, che è stata l’unica a vederle.

A me, sinceramente, non dicono nulla.

Sono un grosso BOH, MAH, VABBÈ, sulla lavagna emozionale di questo show.

Uno slow burn incredibile e pazzesco per un primo bacio che sa di niente, la cui attenzione, costruzione e centralità l’avrei preferita per la protagonista, visto che sono 3 anni che aspettiamo di vederla rifarsi una vita.

Ma di questo parleremo dopo, se c’è tempo.

Perchè non voglio sforare come Francesco Vecchi a Mattino 5 e farvi incazzare come la Panicucci.

C’è invece qualcosa di più importante di cui parlare.

 

  • Addio April & Arizona

 

Sulle modalità in cui il licenziamento di Sarah Drew e Jessica Capshaw è avvenuto, non si discute. Siamo di fronte a una mancanza totale di rispetto. E ok che questo mondo funziona così, ma mi aspettavo che a Shondaland, patria del femminismo, le cose fossero diverse.

Si predica bene e si razzola male, e questa stagione ne è la prova.

Veniamo alle motivazioni.

Io lo capisco, DAVVERO, l’intento degli autori.

Quando hai in onda uno show che spegna 14 candeline, i cambiamenti sono necessari. I cambiamenti sono tutto. Sono l’Essenziale nel senso Mengoniano del termine.

Cambiare fa bene.

Cambiare è importante.

Vitale.

Ce lo insegnava Meredith Grey prendendo la mano di Nathan Riggs in pubblico.

Cambiare è l’unico modo che ti assicura di andare avanti. Nuovi scenari, nuovi personaggi, nuove storie, nuove prospettive, nuove emozioni, nuova linfa vitale alla serie e energia creativa per gli autori.

Se siamo ancora qui dopo tutti questi addii è chiaro che il segreto del successo longevo di Grey’s Anatomy è il cambiamento.

Io questo lo capisco e lo rispetto totalmente.

Ciò che mi fa male e mi preoccupa è il fatto che non ho più fiducia in questo team di autori.

La serie si stava cullando sugli allori quando prima Sandra Oh e poi Patrick Dempsey, andarono via.

E fu uno scossone incredibile, uno shock dal quale non pensavamo fosse possibile riprendersi.

Invece gli autori ci hanno stupito. In positvo.

Ci hanno regalato una stagione come la dodicesima che resta la più bella ed emozionante di questi ultimi anni.

Meredith ha perso la sua persona e l’amore della sua vita e questo era una fine. Per lei. Per noi.

Invece ci hanno guariti, ci hanno curato con messaggi potenti, catartici, bellissimi, ci hanno fatto piangere e poi ridere tra le lacrime. Ci hanno riempito il cuore, ci hanno aiutato ad alzarci dal pavimento del bagno. Ci hanno accompagnato per mano in questa transizione, noi e i nostri alter ego (i personaggi), entrambi sullo stesso piano emozionale, a compiere gli stessi passi, a fare terapia insieme, a guarire e andare avanti tra perle di vita ed emozioni forti. Ci hanno fatto venire voglia di chiudere il passato e lanciarci in nuove avventure. Eravamo noi i primi a volerlo. A fare il tifo perchè accadesse. È questo, per uno show che va in onda da un decennio, è… pazzesco. Stregoneria pura.

La stessa protagonista ci ha insegnato che era possibile andare avanti, ricominciare in qualsiasi momento della sua vita.

Ho visto Meredith Grey sbocciare e diventare la donna che ho sempre voluto vedere.

L’ho vista rinascere e con lei è rinata la serie.

E Noi con lei.

Poi, tutto questo è andato in pausa.

In questa stagione poi, tutto questo percorso è stato cancellato, insabbiato, affossato e Meredith Grey è stata sostituita da una nazi-femminista piena di slogan politici.

Un personaggio snaturato che non riconosco affatto. Per me, in questa stagione, Meredith Grey è morta ed è stata sostituita da qualcuno che le assomiglia.

Sì, teoria della cospirazione.

Venite qui a costringermi del contrario.

Quella in scena in questa 14° stagione non è Meredith Grey.

E non c’è niente di più triste al mondo che vedere il proprio show del cuore ancora in onda, senza il proprio personaggio preferito in campo.

Chiusa parentesi.

L’addio a personaggi come April e Arizona rappresenta, per noi, un altro Cristina\Derek Farewell 2.0

Il momento di profonda crisi e disperazione ci sta tutto, è legittimo.

Ma ciò che mi angoscia davvero è il fatto che, questa volta, non ho nulla a cui aggrapparmi come in passato. .

  • Niente Meredih Grey, ma solo il suo clone-robot.


Una che dice: “i miei istinti sessuali sono diventati lavorativi” è il massimo grado della tristezza, del fallimento, della pena del femminismo Shondiano che quest’anno ha raggiunto il suo apice segnandone, per noi, la sua caduta. Oltre che un messaggio totalmente sbagliato e dannoso da lanciare.

E parlando di lei come personaggio: Meredith Grey non avrebbe mai ceduto la tequila e del buon sesso per un massaggiatore per la schiena. Meredith Grey avrebbe riso di tuto questo. Questa nuova Meredith Grey, Cristina Yang l’avrebbe presa a schiaffi fino a farla rinsavire.

April Kepner la dà a destra e a manca e Meredith Grey vota il Popolo della Famiglia alle elezioni.

Quando Salvini parlava di “mondo al contrario” intendeva questo.

 

  • Il bellissimo e vitale rapporto tra persone di Meredith & Alex completamente oscurato.L’ultima volta che hanno interagito era Ottobre.
  •  Niente Jolex.
    Alex è passato dall’essere comparsa nel loro rapporto a non essere nulla. Meredith è la nuova fidanzata di Jo.
  • Niente storyline per un Original come Alex che continua ad essere quello seduto in fondo alla classe. Eppure è un primario di pediatria. Solo sulla carta.
  • Niente passi avanti per Arizona, completamente da accantonare ormai, la speranza di vederla rifarsi seriamente una vita.
  • Un mare di personaggi, sopratutto maschili, alla deriva in un oceano di boh e nazi-femminismo.

Non ho fiducia in questo team di autori perchè quest’anno non mi hanno dato NIENTE di quello che volevo. Solo schiaffi in faccia.

Non sanno come soddisfarci, non sanno darci quello che cerchiamo. Hanno smesso di ascoltare il loro pubblico.

Mi sento come April Kepner in piena crisi religiosa: Meredith Grey è morta, gli autori ci hanno abbandonati a noi stessi, regniamo nel caos più assoluto, senza regole, senza schemi che da sempre hanno regolato il nostro rapporto con Grey’s Anatomy.

Shonda si è addormentata alla guida e il fandom è chiuso nel bagagliaio.

E data la nuova politica della serie, la sua nuova linea narrativa e il suo modo di fare le cose, per quanti nuovi personaggi arriveranno nello show dopo questi ultimi addii, se continueranno a essere scritti così: superficialmente, senza sfumature, come delle macchiette propagandistiche e simboli politici, veicoli di messaggi senza mondo emozionale in primo piano, allora per me tutto questo è catastrofico.

L’unico episodio di questa stagione che mi ha davvero fatto piangere l’anima è stato il 300°. Ma solo perchè era auto-celebrativo. Era uno sguardo al passato, alla nostra storia, alla genesi. A ciò che ci ha resi grandi.

Ci serve ancora il passato per emozionarci perchè il presente non ci offre nulla per cui farlo.

Dove sono finiti gli episodi come la 12×12 “My Next Life”, la poesia struggente del passato che scivola e del futuro luminoso che avanza? La voglia di rialzarsi, ricominciare, quella sensazione da: ne vale la pena, voglio farlo, andiamo avanti.

Al momento non c’è nulla che mi piaccia, che mi emozioni, che mi ecciti, che mi faccia vedere la luce in fondo al tunnel.

L’addio di April e Arizona è un’ulteriore porta alla fine del tunnel contro cui sbattere.

E per quanto io capisca questi autori e il loro bisogno primario di spezzare schemi, rigenerarsi, cambiare, sono arrabbiato nero con loro perchè non capiscono che questo è anche un bisogno del pubblico.

Eppure continuano a non darci niente, a chiuderci la porta, a ignorare questo nostro bisogno, a toglierci personaggi che amiamo, senza riequilibrare quanto appena tolto.

Ci tolgono la terra sotto i piedi, ma non ci offrono appigli a cui tenerci aggrappati. Stiamo cadendo, e se cadiamo sul fondo, voi venite con noi.

 

 

  • Perchè proprio April e Arizona?

Perchè gli Originals sono, fortunatamente, intoccabili, quindi bisogna passare all’anello successivo della catena alimentare.

E il criterio degli autori a questo punto è: entrambe hanno avuto relazioni, sono cresciute, hanno avuto il pieno sviluppo come personaggi, si sono innamorate, hanno avuto figli, messo su una famiglia, divorziate, realizzate dal punto di vista lavorativo e personale.

Il loro viaggio può giungere ad una conclusione.

Erano le prime della lista per questo.

Perchè i personaggi degli ultimi anni come Maggie, non hanno ancora visto il pieno dello sbocciare creativo. Sono agli inizi. Parliamo di una serie che ha 13 anni e che ha davanti l’eternità. 4 anni sono ancora l’infanzia di un personaggio.

Gli uomini sono già pochi e vanno salvati, tutelati come specie in via d’estinzione.

Togli anche quelli che non hanno ancora avuto figli o addirittura non sono nemmeno arrivati all’altare, e alla fine ottieni ancora i nomi di April e Arizona.

È matematica narrativa.

Mettiamoci anche che con lo stipendio di due attrici affermate che sono nella serie da 9\10 anni ci paghi almeno 4 personaggi nuovi, il gioco è fatto.

Inoltre, c’è un bel gruppo centrale nella narrazione che ha Meredith come polo, le cui storie ruotano attorno.

Richard e la Bailey (blocco unico), la sua persona Alex (quindi la sua vita sentimentale, Jo), le sorelle (quindi i rispettivi fidanzati, Owen\Jackson).

Arizona e April sono le outsiders.

 

Arizona è totalmente fuori dal cuore dell’azione da ormai intere stagioni.

È il nostro fascio di luce personale, Sailor Venus non a caso, il nostro unicorno umano, il nostro sole nei parcheggi bui e nel corridoi del GSMH.

Ma è tutto qui.

Sono anni che gli autori non investono più su di lei. E il suo post Callie ne è la prova. Non ci hanno dato N I E N T E di serio, concreto, tangibile su di lei.

April è un’altra vittima di quello che credo sia un sistema di pulizia avanzato per riportare il GSMH al suo schema originale, più semplice, pulito e lineare.

Così da avere più spazio per riadattare la vita dei nostri medici.

Due cardiochirurghi sono troppi, addio Nathan Riggs, abbiamo Maggie.

Due chirurghi di trauma anche, per i motivi sopra elencati, addio April Kepner, abbiamo Owen.

Anche se NESSUNO più di Owen aveva motivi per lasciare lo show.

Owen Hunt non avrebbe mai lasciato andare sua sorella dopo averla ritrovata, ma vabbé, la coerenza passa in secondo piano.

Arizona è specializzata in chirurgia neonatale, tanto parliamo di feti che se tutto va bene diventeranno bambini, e se parliamo di bambini allora ci basta Alex come primario di pediatria. Un chirurgo neonatale solo come guest star quando ne avremo bisogno. Non a tempo pieno sulla busta paga.

In neurologia abbiamo uno Shepherd.

Rispolvereremo il reparto dormiente di orto con un nuovo primario.

L’ordine è ripristinato, ripartiamo da qui.

 

  • Possibili scenari futuri sulla loro uscita di scena

La parte trash che è in me ama Krista Vernoff perchè ripete continuamente che questa sarà una stagione più leggera e divertente e ha:

– il più alto numero di medici ammalati;

– il più alto numero di uscite dal cast;

Fuckin’ Genius.

L’annuncio dell’uscita di scena di April e Arizona, mi fa sperare che il motivo coinvolga entrambe. Cosa che mi renderebbe felice, saperle insieme in qualche parte del mondo.

Ma come sarebbe possibile?

 

  • Arizona decide di venire in Italia a studiare la mortalità materna. Ipotesi più ovvia e coerente. April la segue perchè risolve la sua crisi di fede ricevendo LA chiamata. Si, intendo quella chiamata. Perciò April si fa suora e la vedremo sventolare bandierine bianche ogni domenica a Piazza San Pietro durante l’Angelus.
  • L’endgame Calzona. Non so quanto sia possibile e credibile un loro endgame a questo punto della storia. Cosa spingerebbe Callie a lasciare Penny di punto in bianco e a tornare da Arizona? A meno che Penny non abbia tentato di ucciderla nel sonno scambiandola per Derek Shepherd, visto il nuovo taglio di Sara Ramirez. E Arizona perchè dovrebbe voler tornare di punto in bianco con Callie? Sono una famiglia ma questo non basta.
  • Arizona segue Carina e continua a studiare la mortalità materna in un centro specializzato in America. Anche se vorrei che Carina restasse con noi, per puro patriottismo e per sentirla parlare in italiano ogni 2×3, la vedo dura.
  • Arizona si ricongiunge con Nicole Herman e insieme continuano i loro studi, vincendo un Harper Avery in futuro.
  • Arizona muore. La morte è la massima consacrazione per un personaggio Shondiano. Ma secondo me, gli autori hanno già abbastanza casini da voler evitare una bufera che va avanti dai tempi di Xena, Dark Angel, Buffy, Smalliville, fino ai più recenti The 100 e OITNB: perchè i personaggi LGBT muoiono sempre in una serie tv?!1
  • April.

Su April le cose si fanno complicate e spinose. Se devo puntare i miei soldi su una possibile morte, allora punto su di lei.

Perchè non volterebbe MAI le spalle a sua figlia per andarsene, ne permetterebbe ad Harriet di crescere senza un padre, alla luce poi della storia personale di Jackson. Ne gli Avery lo permetterebbero.

Ammesso che parta nuovamente in missione, perchè da Shondaland devi aspettarti anche che snaturino un personaggio a costo di mostrare la realtà delle madri militari che lasciano la famiglia per servire la nazione, c’è sempre quel fattore del: “allora un giorno tornerà”.

Quindi è da escludere.

  • Teddy ritornerà per un arco di episodi, perciò April potrebbe seguirla per andare a lavorare con lei in Germania. E quindi, senza andare in zone di guerra, rendersi comunque utile per la comunità stando in Europa. Harriet sarebbe la nuova Sofia che fa avanti e dietro da un genitore all’altro. Forzato, ma ci sta.
  • April muore. La Maledizione del 3 torna a reclamare la sua vittima. Ogni 3 anni in questa serie, muore un personaggio importante. L’ultima volta è stata l’11 stagione con Derek. 11+3…. La morte consacrerebbe April conferendole la santità Shondiana. La speranza del fandom di rivedere i Japril tornare sarebbe per sempre soffocata (e per me, è proprio questo l’intento degli autori). April muore come era negli schemi originali di Krista (sarebbe dovuta morire durante la sparatoria della sesta stagione) da moglie, madre e chirurgo. Non è più la ragazza della fattoria col poster di Justin Timberlake in camera. Il suo percorso è compiuto. Ma di nuovo, Krista ha promesso una stagione leggera e una morte è l’esatto contrario.
  • April torna con Matthew e va a lavorare in un altro ospedale di Seattle perchè non sopporta di rivedere tutti i giorni il suo ex marito al lavoro? Improbabile anche questo, ma non da escludere.
  • Nella s10, Cristina era in crisi per la mancata vittoria dell’Harper Avery. Il GSMH era il suo inferno personale, la stava soffocando. Cristina va via, ospedale a suo nome, happy ending. È quello che spero per April. La stessa modalità. Catherine non ha mai nascosto che April sarebbe perfetta a capo di un ospedale della fondazione. Perciò mi aspetto che vada via, restando in America, ma a capo di un centro di trauma di primo livello a nome della fondazione di famiglia. Per Harriet non sarebbe un problema. E nemmeno per gli Avery.

 

 

Conclusione:

Alla paziente di Alex che vuole portare la droga nel programma, dico solo una cosa: CI BASTA QUELLA CHE KRISTA VERNOFF HA PORTATO DA SETTEMBRE.

Anche noi abbiamo la nausea di fronte a certe “scelte creative”.

Se continuiamo così, anche noi avremmo bisogno della marijuana per sopportare ogni nuovo episodio di Grey’s Anatomy fino alla sua fine.

Perchè è ormai assodato che smettere di guardarlo è fuori dalla nostra portata.

Io vedo Richard e Miranda a fine giornata ridere insieme davanti un pc, mangiando pop corn e gioendo perchè il loro ospedale, il loro figlio, la loro famiglia è salva e mi ricordo perchè non posso andarmene.

Voto: 6

 

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